Lo strazio dei superstiti al naufragio in Calabria
Piangono senza parlare, avvolti in un dolore terribile e muto, i circa 60 migranti superstiti del naufragio a Cutro, in Calabria, che sono stati portati nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto.
Hanno tolto i vestiti bagnati e sono avvolti da coperte, riuniti, con lo sguardo fisso nel vuoto, in una delle sale del centro di accoglienza, accomunati dal dolore e dalla disperazione. Una donna, che ha il naso fratturato, grida disperata il nome del figlio che non trova più.
Qualcuno si alza quando passa il fuoristrada della Capitaneria di porto di Crotone su cui sono stati caricati i corpi delle vittime per essere portati in un gazebo improvvisato. Tra i morti ci sarebbe anche una coppia di gemelli.
Nel centro di accoglienza è stata attivata un'equipe di psicologi della Croce rossa. Gli psicologi stanno anche assistendo i 21 feriti che sono stati portati nell'ospedale di Crotone. Anche qui nessuno parla, almeno per il momento. Il dolore è troppo intenso.
Tra i morti anche due gemellini e un bimbo di pochi mesi
Ci sono anche due gemellini di pochi anni e un bimbo di alcuni mesi, di meno di un anno, comunque, tra le vittime del naufragio di migranti in Calabria. I corpi dei gemellini sono stati recuperati in mare, mentre quello del bambino è stato trovato sulla spiaggia. Nel naufragio, secondo alcune stime, sarebbero morti una ventina di bambini di varia età.
Ursula von der Leyen «profondamente addolorata»
«Sono profondamente addolorata per il terribile naufragio al largo delle coste calabresi. La conseguente perdita di vite umane di migranti innocenti è una tragedia. Tutti insieme, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per il Patto sulla migrazione e l'asilo e per il Piano d'azione sul Mediterraneo centrale». Lo scrive su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Sale a 58 il numero dei corpi recuperati
È salito a 58 il numero dei cadaveri recuperati dopo il naufragio di un barcone carico di migranti a «Steccato» di Cutro. Quarantasei sono stati trovati sul posto, altri tre sulla spiaggia di Botricello, nel catanzarese. Altri otto a «Le Castella» di Isola Capo Rizzuto ed uno a Crotone, dove è stata portata la salma dopo il ritrovamento.