Lo svizzero che fa cantare gli italiani nelle vecchie trincee della Linea Cadorna

«Eh sì, certo che hanno cantato. Hanno cantato eccome, e si sono tutti divertiti». E di sicuro c’è chi, nel cuore della montagna, fra le trincee della Linea Cadorna scavate nella roccia, ha pure abbozzato qualche passo di danza, ma con giudizio. Felix Karrer è lo svizzero in grado di far cantare gli italiani come lui in villeggiatura sulle montagne di Brezzo di Bedero, uno dei tanti paesini che punteggiano il Lago Maggiore, in questo caso famoso per il celebre «Villaggio Olandese» (dove decenni fa sorsero come funghi pittoresche casette dai tetti spioventi ancora oggi abitate non solo da stranieri).
Karrer, 82 anni, ex documentarista della SRF, oggi è in pensione. «Mi occupo di giardinaggio. E faccio l’orto», spiega sornione. Passioni che ne nascondono altre, di natura più eterea. Perché questo attivissimo zurighese dalla perfetta palata italiana conquistata in numerose estati passate sul Verbano ha il pallino per la musica. Nella sua villa che sta a circa 200 metri dal «Belvedere» del paese dove si ammira gran parte del lago, Felix ospita da anni in un giardino di oltre un ettaro concerti e serate musicali dedicate ad un pubblico sempre crescente. E lo fa con lo spirito del mecenatismo musicale. Dunque quest’anno col medesimo impegno ha deciso di lanciarsi nell’impresa: quella di gustarsi un concerto di musica popolare proprio all’interno della Linea Cadorna, quel dedalo di fortificazioni ancora oggi ben conservate volute dalle autorità Italiane oltre cent’anni fa con lo scopo di prevenire un’invasione da parte degli «Imperi Centrali» di Germania e Austria-Ungheria.
Non a caso le fortificazioni che si estendono dalla Valle d’Aosta alla Lombardia, costruite progettate e realizzate tra il 1899 e il 1918, prendono nel loro complesso il nome di «Frontiera Nord». Fortificazioni che – salvo alcuni episodi della Resistenza italiana, dopo la caduta di Mussolini – non vennero mai impiegate nella guerra guerreggiata, dunque trasformatesi nel tempo in sinonimo di pace e natura. «A Brezzo di Bedero esiste una associazione che si occupa non solo di tenere pulita e custodita la Linea Cadorna ma anche di mantenere viva una grande attenzione per la cultura di questi posti», spiega Karrer che ha comprato casa qui nel 2008 e passa almeno il 30 per cento dell’anno nella sua dimora lacustre, e il rimanente nella sua casa zurighese. «Conosco tanti amici, fra cui anche i responsabili dell’associazione che si occupano della Linea Cadorna, come Dario Colombo: mi sono domandato: perché non sfruttare le fortificazioni della Linea per un bel concerto?».
Detto, fatto. O quasi. Perché oltre ai possibili ostacoli legati alla morfologia dei luoghi, c’erano da superare quelli imposti dalla burocrazia italiana. Ma alla fine Felix, complice l’aiuto offerto dall’amministrazione comunale (sindaco Daniele Boldrini), ce l’ha fatta. «Insieme ai componenti della compagnia Lügenorkestar, che si esibiscono con un repertorio di musica balcanica e popolare, anche svizzera, con violino, fisarmonica, clarinetto e chitarra, avevamo già nell’estate 2023 provato ad abbozzare qualche suonata di prova, più che altro per verificare l’acustica, che si è rivelata buona. In alternativa sarebbe stato necessario l’impiego di generatori per dar corrente agli amplificatori, ma tutto questo non è servito». Il suono degli strumenti era ottimo.
E la «prima», è andata in scena il 17 agosto scorso. Un successo. «C’era così tanta gente che abbiamo dovuto dividere lo spettacolo su due turni», spiega Felix. In tutto almeno 150 persone che oltre a godersi dell’ottima musica gratuita hanno anche imparato a conoscere e ad apprezzare luoghi nati sotto il segno della paura, e rinati sotto quello dell’amicizia tra popoli: ad ascoltare le note dei Lügenorkestar c’erano italiani, tedeschi e naturalmente svizzeri. Un grande lavoro reso possibile dai molti volontari. E per l’anno prossimo? «Stiamo già lavorando al bis», assicura Felix Karrer.