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«L'offensiva a Kursk ha fatto saltare negoziati a Doha»

Prosegue l’avanzata di Kiev, ma l'esercito ucraino non è riuscito a ripetere la «svolta Kursky» nella regione di Belgorod – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«L'offensiva a Kursk ha fatto saltare negoziati a Doha»
Red. Online
17.08.2024 08:24
21:55
21:55
Kiev si consolida, ira di Mosca per il ponte distrutto

È furente la reazione di Mosca alla distruzione del ponte di Kursk da parte delle forze armate ucraine: un evento inaspettato che ha aggravato l'ira della Russia, costretta già da qualche giorno a vivere nell'inedita condizione di paese invaso, con forze nemiche dentro il proprio territorio.

«Per la prima volta la regione - ha protestato il ministero degli esteri russo - è stata colpita da sistemi missilistici di fabbricazione occidentale, probabilmente Himars americani. L'effetto è stato la distruzione completa del ponte e i volontari che stavano assistendo l'evacuazione della popolazione civile sono stati uccisi».

Giorni fa il Cremlino aveva già sottolineato che dietro l'avanzata degli ucraini ci fosse genericamente l'Alleanza Atlantica. Ora invece ha alzato il tiro: affermare esplicitamente che questi missili fossero di produzione statunitense non può che avere un significato geopolitico: provocare un inasprimento dei toni nei confronti di Washington.

Intanto, continua violentissima la battaglia sul campo. Un confronto che prosegue senza esclusione di colpi anche sul fronte della propaganda. Dal lato di Kiev il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato che le posizioni ucraine in terra russa «sono state rinforzate e che il territorio controllato si sta espandendo».

Rivendicazione in qualche modo confermata dal think tank Institute for the Study of War (ISW) di Washington, secondo cui le truppe di Kiev stanno continuando ad avanzare a piccoli passi oltre Sudzha, in direzione sud-est, con gruppi di fuoco che si spingono oltre la linea del fronte.

Di contro Mosca ha proposto una visione opposta della situazione militare, facendo sapere di aver respinto l'esercito ucraino in tre località nella regione del Kursk, una cittadina e due villaggi: Korenevo, Russkoye e Cherkasskoye Porechnoye.

Intanto, il «Washington Post» ha fatto sapere che gli ucraini, con centinaia di soldati e blindati, pochi giorni fa hanno provato a sfondare anche nella regione di Belgorod, ma in questa zona hanno trovato una «resistenza accanita» da parte delle forze russe. Che, a differenza di quanto accaduto in Kursk, erano «preparate». Per cui gli ucraini sono stati respinti con perdite.

Sempre secondo il giornale della capitale americana Ucraina e Russia avrebbero dovuto inviare delegazioni a Doha verso la fine di agosto per negoziare un accordo storico che fermasse gli attacchi alle infrastrutture energetiche ed elettriche da entrambe le parti. Tuttavia, ha scritto il «Washington Post», l'offensiva ucraina nel Kursk ha fatto saltare questa iniziativa.

Forse non a caso, il fatto che questi colloqui siano saltati, o forse solo rinviati, ha rilanciato immediatamente il rimpallo di accuse tra Mosca e Kiev su raid preparati o effettuati dal nemico contro le centrali nucleari. Un'escalation già vissuta in più occasioni nella battaglia attorno alla centrale atomica ucraina di Zaporizhzhia.

Ora tutto ciò si ripete con quella russa di Kursk: il ministero degli esteri russo ha infatti annunciato che «l'Ucraina ha iniziato la preparazione di un attacco alla centrale nucleare» della regione. «Chiediamo alle organizzazioni internazionali, in particolare alle Nazioni Unite e all'AIEA (Agenzia internazionale per l'energia atomica, ndr), di condannare immediatamente le azioni provocatorie preparate dal regime di Kiev e di impedire una violazione della sicurezza nucleare e fisica della centrale nucleare di Kursk, che - ha aggiunto Mosca - potrebbe provocare un disastro su vasta scala provocato dall'uomo in Europa».

Al di là delle minacce di catastrofe nucleare, è evidente che i russi siano molto preoccupati dalla possibilità che Kiev possa occupare la centrale, considerata una delle infrastrutture più importanti della regione, in modo da bloccare i rifornimenti energetici.

20:17
20:17
L'attacco a Kursk blocca i piani per i colloqui

Ucraina e Russia avrebbero dovuto inviare delegazioni a Doha entro fine mese per negoziare un accordo «storico» che fermasse gli attacchi alle infrastrutture energetiche ed elettriche da entrambe le parti, ma l'offensiva ucraina nel Kursk ha fatto saltare questa iniziativa organizzata in gran segreto. La rivelazione arriva dal «Washington Post», che cita diplomatici e funzionari a conoscenza delle discussioni. La speranza era che i negoziati indiretti tramite il Qatar potessero portare a un accordo più completo per porre fine alla guerra.

Emissari ucraini e russi non si sono incontrati faccia a faccia per colloqui dai primi mesi di guerra, quando le delegazioni di entrambe le parti si riunirono per colloqui segreti a Istanbul. Quei negoziati tuttavia fallirono.

In seguito, le due parti hanno concordato un'intesa sui cereali che ha portato la Russia a revocare temporaneamente un blocco navale, consentendo all'Ucraina di trasferire il grano attraverso il Mar Nero. Anche questo è saltato mesi dopo quando la Russia si è ritirata dall'accordo. Altri tentativi di stabilire corridoi umanitari sono in gran parte falliti.

Quanto ai nuovi colloqui previsti in Qatar (che è un mediatore chiave anche su Gaza), un diplomatico informato sul dossier ha affermato che i funzionari russi hanno rinviato il loro incontro con i funzionari dell'emirato dopo l'incursione dell'Ucraina oltreconfine. La delegazione di Mosca l'ha descritta come «un'escalation», ha detto il diplomatico, aggiungendo che Kiev non ha avvisato Doha della sua offensiva su Kursk.

Tuttavia, la Russia «non ha annullato i colloqui, ha detto di darci tempo», ha aggiunto la stessa fonte. E sebbene l'Ucraina volesse comunque inviare la sua delegazione a Doha, il Qatar a quel punto ha rifiutato perché non vedeva l'utilità di un incontro unilaterale.

L'Ucraina in ogni caso era scettica sugli esiti dell'eventuale trattativa, pur offrendo la sua disponibilità: in particolare a causa dei ripetuti attacchi russi delle ultime settimane proprio contro l'infrastruttura elettrica ucraina.

In risposta alle domande del «Washington Post», l'ufficio presidenziale ucraino ha fatto sapere che l'incontro a Doha è stato posticipato «a causa della situazione in Medio Oriente», ma che si sarebbe svolto in formato videoconferenza il 22 agosto, dopodiché Kiev si sarebbe consultata con i suoi partner sull'attuazione di quanto discusso. Il Cremlino invece non ha risposto alle richieste di commento e così la Casa Bianca, scrive il giornale.

Analisti militari, sottolinea il «Washington Post», ritengono che la mossa di Kiev di spingersi in Russia servirebbe a dare all'Ucraina una maggiore leva per eventuali negoziati futuri. Tuttavia, gli stessi analisti dubitano che le forze ucraine possano mantenere il controllo del territorio russo. Kiev potrebbe aver migliorato la sua futura posizione negoziale con la conquista di parte del Kursk, notano, ma di certo ha fatto deragliare la possibilità di colloqui di pace a breve.

19:40
19:40
La Germania pensa a dimezzare gli aiuti militari a Kiev

La Germania, il secondo sponsor per l'Ucraina dopo gli Stati Uniti, intende dimezzare le spese militari bilaterali a beneficio di Kiev nel 2025, puntando sul denaro generato dai beni russi congelati per continuare a sostenere il paese invaso dalla Russia.

Il governo di Olaf Scholz, alla ricerca di risparmi nel bilancio, per rispettare la norma costituzionale del freno al debito non prevede «nessun aiuto aggiuntivo» oltre ai 4 miliardi di euro previsti nel progetto di bilancio per il prossimo anno per aiutare militarmente Kiev, ha detto una fonte parlamentare all'AFP. Quest'anno inoltre non ci sarà alcuna dotazione aggiuntiva per Kiev, oltre agli 8 miliardi di euro di finanziamenti già approvati.

La decisione è stata oggetto di un accordo tra il cancelliere socialdemocratico e il ministro delle finanze del partito liberale Christian Lindner, scrive la «Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung» nell'edizione del fine settimana.

Tutto questo ha già delle conseguenze: attualmente «non sono stati lanciati nuovi ordini per l'Ucraina, perché non sono più finanziati», ha dichiarato il deputato Andreas Schwarz, membro della commissione del bilancio e specialista in questioni di difesa.

Secondo la «Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung» non è stato quindi possibile finanziare, nel mese di luglio, un sistema di difesa antiaerea di tipo Iris-T per Kiev. Anche il ministero della difesa avrebbe voluto ordinare quest'anno munizioni per l'artiglieria e droni, al di fuori del budget 2024, dice il giornale.

Secondo quest'ultimo, Berlino prevede un tetto di tre miliardi di euro in aiuti per il 2026 e circa mezzo miliardo all'anno per il 2027 e il 2028. Per compensare, la Germania conta sulla «creazione, nell'ambito del G7 e dell'Unione europea, di uno strumento finanziario che utilizzi i beni russi congelati», ha detto una fonte del ministero degli affari esteri. «L'aiuto bilaterale tedesco rimane al massimo livello, ma fa affidamento sull'efficacia di questo strumento», ha aggiunto la fonte.

Gli alleati dell'Ucraina stanno lavorando da diversi mesi su un dispositivo che consentirebbe di utilizzare parte dei 300 miliardi di dollari di beni russi congelati in tutto il mondo per sostenere Kiev nella sua guerra contro l'esercito di Mosca.

Un «accordo politico» tra i paesi del G7 è stato raggiunto nel vertice in Italia a metà giugno su una proposta americana volta a finanziare un prestito di 50 miliardi di euro. Ma per il momento non è stata avviata alcuna attuazione concreta di questo piano. Berlino parte però dal presupposto «che questi fondi saranno utilizzabili a partire dal 2025», ha aggiunto la fonte parlamentare.

19:16
19:16
La Russia apre un'inchiesta su giornalisti CNN e RAI, entrati nel Kursk

I servizi d'intelligence russi dell'FSB hanno aperto un procedimento penale contro il giornalista della CNN Nick Peyton Walsh, la giornalista della RAI Stefania Battistini e il suo operatore Simone Traini. Lo riporta l'agenzia russa Ria Novosti.

L'FSB sta «valutando il materiale distribuito dai media che indica la presenza del corrispondente estero Nick Peyton Walsh sul territorio del checkpoint russo di Sudzha. E sulla base dei risultati dell'ispezione verrà presa una decisione procedurale».

Quanto ai due italiani, la contestazione è di aver «attraversato illegalmente il confine di Stato della Federazione Russa e aver filmato un video nel territorio del villaggio di Sudzha, nella regione di Kursk».

16:09
16:09
Negoziati rimandati, in videoconferenza il 22 agosto

Il vertice di Doha per negoziare - in maniera indiretta attraverso il Qatar - un accordo tra Mosca e Kiev che fermi gli attacchi alle infrastrutture energetiche da entrambe le parti, è stato posticipato «a causa della situazione in Medio Oriente», ma si svolgerà in formato videoconferenza il 22 agosto, dopodiché Kiev si consulterà con i suoi partner sull'attuazione di quanto discusso.

Lo ha riferito l'ufficio della presidenza ucraina al Washington Post in relazione alle rivelazioni del giornale sul summit in preparazione in Qatar.

Il Washington Post ha scritto che l'attacco ucraino nel Kursk ha per il momento fatto ritirare i russi dall'iniziativa, che prevedeva l'invio di delegazioni a Doha, dove avrebbero avuto colloqui indiretti.

14:03
14:03
«L'offensiva a Kursk ha fatto saltare negoziati a Doha»

Ucraina e Russia avrebbero dovuto inviare delegazioni a Doha verso la fine di agosto per negoziare un accordo storico che fermasse gli attacchi alle infrastrutture energetiche ed elettriche da entrambe le parti, ma l'offensiva ucraina nel Kursk ha fatto saltare questa iniziativa. Lo hanno affermato al Washington Post diplomatici e funzionari a conoscenza delle discussioni.

La speranza era che i negoziati potessero portare a un accordo più completo per porre fine alla guerra, secondo i funzionari che hanno parlato in condizione di anonimato.

Funzionari ucraini e russi non si sono incontrati faccia a faccia per colloqui dai primi mesi di guerra, quando le delegazioni di entrambe le parti si sono riunite per colloqui segreti a Istanbul. Quelle negoziazioni alla fine sono fallite. In seguito, le due parti hanno concordato un accordo sui cereali che ha portato la Russia a revocare temporaneamente un blocco navale, consentendo all'Ucraina di trasferire il grano attraverso il Mar Nero. Anche questo è saltato mesi dopo quando la Russia si è ritirata dall'accordo. Altri tentativi di stabilire corridoi umanitari sono in gran parte falliti.

Un diplomatico informato sui colloqui ha affermato che i funzionari russi hanno rinviato il loro incontro con i funzionari del Qatar dopo l'incursione dell'Ucraina nella Russia occidentale. La delegazione di Mosca l'ha descritta come «un'escalation», ha detto il diplomatico, aggiungendo che Kiev non ha avvisato Doha della sua offensiva transfrontaliera.

10:54
10:54
«Truppe di Kiev hanno tentato di penetrare nel Belgorod»

Alcuni giorni fa, intorno al 12 agosto, alcune centinaia di soldati ucraini con blindati hanno tentato di penetrare in territorio russo nella regione di Belgorod, mentre le truppe di Kiev avanzavano da giorni in quella di Kursk, ma hanno trovato una «resistenza accanita» da parte delle forze russe, che, a differenza di Kursk, erano «preparate», e sono stati respinti con perdite: lo scrive il Washington Post, che cita soldati ucraini in un reportage ripreso oggi anche da alcuni media ucraini, fra cui l'Ukrainska Pravda.

Un episodio sul quale finora hanno mantenuto il silenzio tanto Mosca, che aveva solo reso noto di aver inviato truppe di rinforzo nell'oblast di Belgorod e ivi dichiarato lo stato d'emergenza per i «bombardamenti ucraini», quanto Kiev.

«Tre soldati ucraini, incluso un ufficiale, raccontano come, dopo mesi in cui erano dislocati sul confine, sono stati inviati quattro giorni fa in Russia. Hanno attraversato il confine in pieno giorno con una formazione di veicoli blindati - dice il 24enne Hacker, che vuole essere identificato solo con il nome di battaglia, secondo le regole militari ucraine. Mentre si preparavano a passare il confine a Kolotilovka, dove c'era stato in precedenza uno scambio di prigionieri di guerra, Hacker ricorda di aver pensato che fosse una mossa un po' »folle«. Le truppe russe nel Belgorod apparvero preparate al loro arrivo, in contrasto con le rapide avanzate delle unità ucraine attraverso (la regione di) Kursk. Benché alcuni russi si fossero ritirati, la zona era fortificata, con 'denti di drago', barriere anticarro e fitti campi minati - racconta il soldato 'Hacker' al Washington Post. Gli ucraini sono finiti quasi subito sotto un intenso fuoco di artiglieria, droni e bombe d'aereo. Gli ucraini sono avanzati per circa 10 km, conquistando posizioni abbandonate dai russi, ma i combattimenti sono rimasti intensi. »Tutti i nostri soldati furono feriti il giorno in cui siamo arrivati«, racconta Hacker. Il gruppo di militari di Kiev è rimasto trincerato, sotto intenso fuoco russo, finché non sono pasati mezzi blindati a raccoglierli all'alba di giovedì (15 agosto) e riportarli in Ucraina. Alcuni dei soldati erano ferirti gravemente e altri erano morti e si è dovuto lasciarli lì.

Hacker ha confessato di aver temuto di morire, »perché non conoscevamo il loro territorio«.

09:36
09:36
Mosca: «Usati missili USA per distruggere il ponte nel Kursk»

Mosca asserisce che per distruggere il ponte sul fiume Seim, nella regione russa di Kursk invasa dalle truppe ucraine, gli ucraini abbiano utilizzato sistemi missilistici di fabbricazione Usa. Lo ha dichiarato sul suo canale Telegram la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova.

«Per la prima volta, la regione di Kursk è stata colpita da sistemi missilistici di fabbricazione occidentale, probabilmente Himars americani. L'effetto è stato la distruzione completa del ponte e i volontari che stavano assistendo l'evacuazione della popolazione civile sono stati uccisi», scrive Zakharova, ripresa dal Guardian.

08:24
08:24
Il punto alle 08.00

Le forze armate ucraine sono riuscite ad entrare nel territorio della regione di Belgorod, ma sono state costrette a lasciarlo a causa della buona preparazione dei russi nel respingere gli attacchi transfrontalieri. Lo scrive in un rapporto l'Istituto per lo studio della guerra (ISW). Al 16 agosto, l’ISW non ha osservato alcuna dichiarazione o prova russa che indichi la presenza di truppe ucraine nell’oblast di Belgorod. Secondo i rapporti disponibili da fonti pubbliche e testimonianze, dal 16 agosto le truppe ucraine non occupano più posizioni nella regione di Belgorod.

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato che l'Ucraina ha distrutto un ponte sul fiume Seim nel distretto di Glushkovsky, nella regione di Kursk, con razzi Himars di fabbricazione statunitense, segnando il loro primo utilizzo nella regione di Kursk. La dichiarazione di Zakharova non ha potuto essere confermata in modo indipendente. L'agenzia di stampa statale Tass ha riferito che la distruzione del ponte ostacolerebbe l'evacuazione dei residenti del distretto di Glushkovsky.

«A Sumy un attacco nemico nella zona di Svobody Avenue», lo ha riferito su Telegram Oleksiy Drozdenko, capo dell'MBA, riferisce Ukrinform. «Molte finestre sono danneggiate, molte auto sono in fiamme. Tutti i servizi rilevanti funzionano», ha detto. Drozdenko ha anche sottolineato che la ricerca dei feriti è in corso e finora è stata soccorsa una persona. L'OVA di Sumy ha detto che «l'attacco del nemico era mirato agli edifici residenziali della città».

Identificato un complice del sabotatore ucraino Alexander Permyakov, accusato dell'attentato allo scrittore Zakhar Prilepin, rimasto gravemente ferito nel maggio 2023 nell'esplosione della sua auto. Lo hanno detto alla TASS le forze dell'ordine. «Si sta accertando il ruolo e la partecipazione di tutti coloro che sono in qualche modo coinvolti nell'attentato a Prilepin. Uno dei partecipanti all'organizzazione dell'attacco terroristico è stato identificato ed è già stato inserito nella lista dei ricercati». Le forze dell'ordine hanno rifiutato di commentare ulteriormente, citando la segretezza delle indagini preliminari.