Cabbio

L’omaggio alla castagna, regina della Valle di Muggio

«Tutti contenti»: è con queste parole che si archivia l’edizione numero 45 della Sagra della castagna – Dieci i quintali di caldarroste cotte e vendute – Sorride il presidente del comitato: «Non ci è rimasto più niente»
© CdT/ Chiara Zocchetti
Stefano Lippmann
13.10.2024 19:30

Prima di intraprendere il piccolo strappo che porta dalla strada principale alle viuzze della frazione si sente in lontananza un po’ di musica. Anche il brusio si percepisce e in un certo senso annuncia il successo dell’evento. Ma, d’altronde, basta guardare il lungo serpentone di auto posteggiate a bordo carreggiata. Oggi a Cabbio, in Valle di Muggio, erano davvero tante le persone che hanno deciso di omaggiare la castagna (o di gustarla in tutte le sue forme).

La sagra itinerante – nel senso che a turno tocca tutte le frazioni di Breggia – ha fatto registrare il pienone. Non solo di pubblico, ma anche di allegria. E, ovviamente, il frutto autunnale è stato il protagonista. Squadre di «marunat» cuocevano sul fuoco, appunto, le caldarroste. I punti ristoro o alcune bancarelle dedicate, lungo le vie o in piazza vendevano prodotti a base di «biröll».

E poi, ancora, i più interessati e curiosi hanno potuto vedere in funzione – oggi solo a titolo dimostrativo, fra qualche giorno per davvero – la graa di Cabbio: un edificio rurale che permette l’essicazione del frutto.

La Sagra della Castagna, giunta alla 45.esima edizione, ha riservato anche tanto altro. A partire dalla musica: impossibile non udire, tra le viuzze, le note suonate dal Fetina, dal Maurino e dall’Igor. Ma pure quelle della Bandella di Tremona, di Deborah Gygax, per fare alcuni esempi. A Cabbio si è potuto anche rivivere il passato grazie al Gruppo costumi della Valle di Muggio e i suoi membri i quali hanno sfoggiato gli abiti di un tempo. E poi le tradizionali bancarelle che hanno offerto ai presenti di tutto e di più: dai prodotti enogastronomici ai dolci, dall’artigianato (anche con oggetti creati e modellati sul posto) ai lavoretti manuali.

Particolare attenzione è stata dedicata anche ai più piccoli. Affascinati dai palloncini di Joy Magic Clown, ma anche dalle storie raccontate – in una cornice del tutto originale – dal raccontastorie Andrea Jacot Descombes. E non è mancata neppure la caccia al tesoro che ha fatto divertire i bambini ma anche i genitori, impegnati nella ricerca dei punti segnalati sulla mappa. Insomma; dal lato del divertimento e della spensieratezza, la Sagra è stata sicuramente un successo.

«Non è rimasto nulla»

E lo stesso vale anche per gli organizzatori. «Non è rimasto più niente» ci ha spiegato «a caldo», a giornata quasi conclusa, il presidente del comitato organizzatore Claudio Piazza. Tutto quello che è stato preparato è stato venduto, ovvero mangiato.

Si parla di «circa 1.500 porzioni tra minestrone, ravioli di carne e castagne e luganighetta con castagne». Anche le caldarroste hanno avuto lo stesso esito: «Ne abbiamo cotte e vendute circa 10 quintali». Stesso discorso per i vermicelles: «più di mille porzioni». Bilancio, evidentemente, più che positivo: «Credo che tutti siano stati contenti di trascorrere la giornata a Cabbio e, fortunatamente, il bel tempo ha aiutato tantissimo». Appuntamento, a questo punto, alla prossima edizione.