L’omaggio alla castagna, regina della Valle di Muggio
Prima di intraprendere il piccolo strappo che porta dalla strada principale alle viuzze della frazione si sente in lontananza un po’ di musica. Anche il brusio si percepisce e in un certo senso annuncia il successo dell’evento. Ma, d’altronde, basta guardare il lungo serpentone di auto posteggiate a bordo carreggiata. Oggi a Cabbio, in Valle di Muggio, erano davvero tante le persone che hanno deciso di omaggiare la castagna (o di gustarla in tutte le sue forme).
La sagra itinerante – nel senso che a turno tocca tutte le frazioni di Breggia – ha fatto registrare il pienone. Non solo di pubblico, ma anche di allegria. E, ovviamente, il frutto autunnale è stato il protagonista. Squadre di «marunat» cuocevano sul fuoco, appunto, le caldarroste. I punti ristoro o alcune bancarelle dedicate, lungo le vie o in piazza vendevano prodotti a base di «biröll».
E poi, ancora, i più interessati e curiosi hanno potuto vedere in funzione – oggi solo a titolo dimostrativo, fra qualche giorno per davvero – la graa di Cabbio: un edificio rurale che permette l’essicazione del frutto.
La Sagra della Castagna, giunta alla 45.esima edizione, ha riservato anche tanto altro. A partire dalla musica: impossibile non udire, tra le viuzze, le note suonate dal Fetina, dal Maurino e dall’Igor. Ma pure quelle della Bandella di Tremona, di Deborah Gygax, per fare alcuni esempi. A Cabbio si è potuto anche rivivere il passato grazie al Gruppo costumi della Valle di Muggio e i suoi membri i quali hanno sfoggiato gli abiti di un tempo. E poi le tradizionali bancarelle che hanno offerto ai presenti di tutto e di più: dai prodotti enogastronomici ai dolci, dall’artigianato (anche con oggetti creati e modellati sul posto) ai lavoretti manuali.
Particolare attenzione è stata dedicata anche ai più piccoli. Affascinati dai palloncini di Joy Magic Clown, ma anche dalle storie raccontate – in una cornice del tutto originale – dal raccontastorie Andrea Jacot Descombes. E non è mancata neppure la caccia al tesoro che ha fatto divertire i bambini ma anche i genitori, impegnati nella ricerca dei punti segnalati sulla mappa. Insomma; dal lato del divertimento e della spensieratezza, la Sagra è stata sicuramente un successo.
«Non è rimasto nulla»
E lo stesso vale anche per gli organizzatori. «Non è rimasto più niente» ci ha spiegato «a caldo», a giornata quasi conclusa, il presidente del comitato organizzatore Claudio Piazza. Tutto quello che è stato preparato è stato venduto, ovvero mangiato.
Si parla di «circa 1.500 porzioni tra minestrone, ravioli di carne e castagne e luganighetta con castagne». Anche le caldarroste hanno avuto lo stesso esito: «Ne abbiamo cotte e vendute circa 10 quintali». Stesso discorso per i vermicelles: «più di mille porzioni». Bilancio, evidentemente, più che positivo: «Credo che tutti siano stati contenti di trascorrere la giornata a Cabbio e, fortunatamente, il bel tempo ha aiutato tantissimo». Appuntamento, a questo punto, alla prossima edizione.