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L'ONU: «Israele sia ritenuto responsabile di eventuali crimini di guerra e contro l'umanità»

Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione (non vincolante) – Chiesto anche il divieto di armi a Israele – Approvati la riapertura del valico di Erez e l'utilizzo del porto di Ashdod per più aiuti all'enclave – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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L'ONU: «Israele sia ritenuto responsabile di eventuali crimini di guerra e contro l'umanità»
Red. Online
05.04.2024 06:00
21:38
21:38
«L'Iran si vendicherà entro fine Ramadan con droni e missili»

L'attacco dell'Iran per vendicarsi su Israele avverrà «probabilmente entro la fine del Ramadan la prossima settimana». Lo riporta Cbs News citando alcune fonti di intelligence, secondo le quali l'attacco includerà droni e missili da crociera.

19:49
19:49
«Basta vendere armi a Israele»

Ventotto Paesi a favore, 13 astenuti e sei contro, fra cui gli Stati Uniti. Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite con sede a Ginevra ha chiesto oggi lo stop alle vendite di armi a Israele a causa della sua condotta nella guerra a Gaza. Nella risoluzione adottata, dove si cita il timore di un «genocidio» contro i palestinesi, si chiede anche che lo Stato ebraico sia ritenuto responsabile di eventuali crimini di guerra e crimini contro l'umanità commessi nella Striscia.

Al palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra non sono mancate le spaccature poco prima del voto, con la Germania e la Bulgaria che hanno dichiarato che avrebbero votato contro perché la risoluzione non condannava esplicitamente Hamas anche se puntava il dito contro il lancio di razzi su Israele da Gaza, oltre a chiedere il rilascio degli ostaggi. La Francia si è astenuta insieme all'India e al Giappone, definendo «catastrofica» la situazione umanitaria a Gaza.

Drammatico nei toni l'intervento del rappresentante palestinese Ibrahim Mohammad Khraishi a ridosso della votazione. «Dovete tutti svegliarvi e porre fine a questo genocidio», ha esortato, sottolineando che il tempo di parola a sua disposizione non era sufficiente per elencare tutte le atrocità.

Il ministero degli Esteri israeliano ha bollato la risoluzione definendola «anti-israeliana», anche perché «non menziona Hamas né i suoi crimini commessi dallo scorso 7 ottobre». In segno di protesta l'ambasciatore, Merav Ilon Shahar, ha abbandonato la sessione plenaria. «Nel testo - ha aggiunto - si equiparano gli ostaggi ai detenuti sospettati di attività terroristica». La risoluzione, ha poi spiegato, «va contro il diritto di Israele di difendersi» e prevede un embargo «sulle armi a Israele mentre ignora in modo offensivo la fornitura di armi a Hamas da parte dell'Iran e dei suoi alleati».

Dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres è poi giunto l'ennesimo appello a un «cessate il fuoco umanitario e al rilascio degli ostaggi» perché «la situazione a Gaza è disperata», ha scandito, dicendosi infine «turbato» dalle informazioni sul possibile uso dell'intelligenza artificiale da parte di Israele per individuare gli obiettivi da colpire nella Striscia. A scriverne sono stati nei giorni scorsi molti media internazionali, tra cui il Guardian.

18:48
18:48
Gaffe di Lula: «A Gaza uccisi oltre 12 milioni di bambini»

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz è tornato a criticare il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva ironizzando su un errore commesso dal capo dello Stato nell'affermare - nel corso di un evento pubblico - che la campagna militare israeliana nella Striscia di Gaza ha causato la morte di 12,3 milioni di bambini.

Gli attacchi nella regione hanno ucciso in realtà oltre 33.000 persone, di cui circa 12.300 bambini, secondo le stime fornite dalle autorità di Hamas. E in tutta la Striscia ci sono poco più di 2 milioni di abitanti.

«Dovrebbe esserci una legge che obblighi chiunque voglia diventare presidente a imparare a contare», ha scritto Katz su X (ex Twitter), pubblicando una foto di Lula durante la XII Conferenza Nazionale sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza in cui il presidente ha citato le morti nella Striscia. Katz ha lanciato nel corso delle ultime settimane numerosi attacchi sui social media contro Lula nell'ambito della crisi diplomatica in corso tra i due Paesi costata al brasiliano l'indicazione di 'persona non grata' in Israele.

16:38
16:38
«Gli USA seguono con attenzione l'inchiesta di Israele su WCK»

Gli Stati Uniti stanno rivedendo con attenzione l'inchiesta israeliana sulla strage dei 7 cooperanti di World Central Kitchen uccisi in un raid nella Striscia di Gaza e Washington seguirà con molta attenzione le misure che Israele sta prendendo "affinché nulla di simile accada mai più".

Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken a Bruxelles, citato dal Guardian. "È molto importante che Israele si stia prendendo la piena responsabilità per l'accaduto. Ed è importante anche che sembra si stiano facendo passi" nei confronti dei responsabili.

16:37
16:37
«120 mila alle preghiere dell'ultimo venerdì di Ramadan»

Sono stati circa 120mila i fedeli musulmani che hanno partecipato alle preghiere dell'ultimo venerdì di Ramadan sulla Spianata delle moschee a Gerusalemme, che si è appena conclusa.

Lo ha riferito l'agenzia palestinese Wafa che ha anche criticato le "misure di sicurezza severe e senza precedenti dell'occupazione" e anche di 11 arresti da parte della polizia israeliana.

La polizia - che ha parlato di situazione "calma" - ha detto che otto di questi erano stati fermati in mattinata nel sospetto di "istigazione e sostegno al terrorismo". Altri 3 - ha aggiunto il portavoce della polizia - al termine delle preghiere. La polizia ha spiegato che resterà in alta vigilanza anche domani mattina per la conclusione delle preghiere di Laylat al-Qadr sulla Spianata.

15:58
15:58
«I manifestanti pro-palestinesi? Idioti che non sanno cosa sostengono»

«Dopo il 7 ottobre fra Hamas e i palestinesi non c'è alcuna differenza. la grande maggioranza dei palestinesi sostiene Hamas e questo è dimostrato delle statistiche». Lo ha detto Mosab Hassan Yousef, il figlio del del co-fondatore di Hamas Sheikh Hassan Yousef che si è 'pentito' e ha denunciato l'organizzazione, in un'intervista alla trasmissione Dr. Phil Primetime, del Dr Phil McGraw.

Yousef ha criticato i manifestanti pro-palestinesi chiamandoli «idioti che non sanno cosa sostengono», e definito Hamas nemico della civilizzazione.

15:57
15:57
«La situazione a Gaza è disperata, mettiamo a tacere le armi»

La "situazione a Gaza è disperata. Ribadisco il mio appello a un cessate il fuoco umanitario e al rilascio degli ostaggi. Mettiamo a tacere le armi". Lo afferma il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres.

Questi si è detto inoltre "turbato" dalle informazioni sul possibile uso dell'intelligenza artificiale da parte di Israele per individuare gli obiettivi da colpire nella guerra a Gaza. A scriverne sono stati nei giorni scorsi molti media internazionali, tra cui il Guardian.

15:56
15:56
«L'attacco di Israele a Damasco non resterà senza risposta»

«Nessuna azione da parte di qualunque nemico contro la nostra sacra istituzione resterà senza risposta». Lo ha affermato il comandante delle Guardie della rivoluzione iraniana, il maggior generale Hossein Salami, parlando dell'attacco, attribuito dall'Iran a Israele, contro l'edificio consolare dell'ambasciata iraniana a Damasco, che ha ucciso 7 membri dei pasdaran.

«Non c'è modo di salvare i sionisti, non possono scegliere tra morte e vita, la loro opzione è la resa», ha aggiunto il militare, come riporta Tasnim, parlando a Teheran durante le cerimonie del Quds Day, giorno internazionale per Gerusalemme, a cui hanno partecipato migliaia di iraniani.

«Siamo certi che questo sentimento che viene dal cuore porterà alla distruzione del regime sionista», ha affermato il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, nel corso delle celebrazioni durante le quali si sono anche tenuti i funerali dei sette membri delle Guardie della rivoluzione uccisi nel raid a Damasco. «Sono venuti qui per condannare i crimini del regime sionista, che vanno avanti da 75 anni e, se Dio vuole, ci sarà una vittoria finale da parte del popolo palestinese e dei musulmani», ha detto il presidente iraniano, rivolgendosi ai giovani presenti all'evento, che cade durante l'ultimo venerdì del ramadan ed stato istituito nel 1979, dopo la fondazione della Repubblica islamica.

14:43
14:43
Michel: «Insufficienti le misure d'Israele per gli aiuti a Gaza»

«I bambini e i neonati di Gaza stanno morendo di malnutrizione. Sono necessari sforzi sostanziali e urgenti per porre immediatamente fine alla fame come strumento di guerra a Gaza. La comunità internazionale ha ripetutamente chiesto l'invio di maggiori aiuti umanitari a Gaza, in particolare per prevenire la carestia, anche attraverso due iniziative vincolanti delle Nazioni Unite. L'annuncio di Israele di riaprire temporaneamente il valico di Erez e di consentire l'ingresso degli aiuti attraverso il porto di Ashdod non è sufficiente». Lo scrive su X (ex Twitter) il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.

14:25
14:25
I tre valichi di Gaza: Erez, Kerem Shalom e Rafah

La Striscia di Gaza ha attualmente solo tre valichi con il mondo esterno. Il primo è Erez, che si trova alla frontiera nord con Israele; il secondo è Kerem Shalom, ad est, riservato solo al transito delle merci (da lì escono ed entrano i prodotti sia per l'Egitto e sia per Israele); il terzo è quello di Rafah con l'Egitto, a sud dell'enclave palestinese.

I tre valichi rappresentano i canali di collegamento per il territorio palestinese che ha una superficie di 365 Km quadrati in tutto. Dal nord di Gaza, al confine con Israele, fino al sud, a ridosso dell'Egitto, la distanza è di circa 40 km in linea d'aria. La larghezza della Striscia dal Mar Mediterraneo al confine con lo Stato ebraico è nel suo punto più ampio di 12 km. Nella Striscia vivono - secondo gli ultimi dati disponibili - poco più di 2 milioni di abitanti.

Costruito a ridosso della linea armistiziale del 1950, il valico di Erez - usato da chi vuole entrare o uscire nell'enclave da Israele e che vedeva il flusso dei lavoratori di Gaza impiegati nello Stato ebraico o di chi si curava fuori dall'enclave - è stato chiuso subito dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre.

Erez ha un doppio controllo: quello israeliano per il primo accesso e quello dell'Autorità nazionale palestinese per il secondo. Infine si arriva al posto di polizia di Hamas. Il valico è stato ora riaperto a circa 6 mesi dall'inizio del conflitto per aumentare gli aiuti umanitari nella Striscia che saranno sbarcati al porto di Ashdod, città costiera di Israele non molto distante.

Il valico di Kerem Shalom ha un complesso sistema di sicurezza israeliano che controlla le merci in uscita e in entrata e ne blocca il transito se ci sono problemi. Infine quello di Rafah con l'Egitto è stato finora il punto principale di ingresso degli aiuti umanitari dopo il controllo da parte di Israele. Una parte degli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas nella prima tregua fu portato a Rafah e da lì rientrò in Israele tramite il valico di Nitzana tra i due Paesi, che non riguarda la Striscia.

13:42
13:42
Wck: «Serve un'inchiesta indipendente sulla morte degli operatori a Gaza»

«Le scuse dell'esercito israeliano per l'oltraggiosa uccisione dei nostri colleghi rappresentano un freddo conforto. Le nostre operazioni rimangono sospese»: lo ha dichiarato Erin Gore, ceo della World Central Kitchen (Wck) in seguito ai risultati dell'inchiesta dell'esercito israeliano sull'uccisione di 7 operatori umanitari a Gaza.

Lo riporta il sito di Wck rinnovando la richiesta della creazione di una commissione indipendente per indagare sulle uccisioni: «L'Idf non può indagare in modo credibile sul proprio fallimento a Gaza».

12:45
12:45
«Grave errore il raid contro WCK, i responsabili saranno sollevati»

I risultati dell'inchiesta dell'esercito sull'uccisione dei 7 operatori umanitari a Gaza hanno mostrato «che quell'incidente non sarebbe dovuto accadere» ed è «contrario agli standard operativi».

«Coloro che hanno approvato il raid - ha continuato l'indagine presentata al capo di stato maggiore Herzi Halevi - erano convinti di colpire operativi armati di Hamas e non impiegati di World Central Kitchen (Wck)». «L'attacco - si spiega - è un grave errore che deriva da una seria mancanza dovuta ad un'identificazione errata, a errori nelle decisioni e a un attacco contrario a standard operativi». L'Idf Forze di difesa israeliane) «solleverà i responsabili».

12:44
12:44
Chiuse 30 ambasciate israeliane

Circa 30 ambasciate israeliane sono state chiuse nel mondo nel timore di attacchi per le minacce iraniane in seguito al raid al consolato iraniano a Damasco che ha ucciso alti funzionari di Teheran.

Lo ha riferito Haaretz che ha citato una fonte diplomatica secondo cui le misure di sicurezza sono state accresciute in tutte le istituzioni israeliane nel mondo dallo scorso 7 ottobre.

11:39
11:39
Turchia: fermate 8 persone, «spiavano per Israele»

«Otto sospetti che fornivano all'intelligence israeliana informazioni riguardo ad individui e aziende in Turchia sono stati catturati». Lo ha annunciato su X il ministro dell'Interno turco, Ali Yerlikaya, aggiungendo che per due di loro è stato confermato l'arresto.

Si sono svolte a Istanbul le operazioni per fermare i sospetti che avrebbero avuto incontri con agenti segreti israeliani e fornito loro informazioni e documenti su cittadini e aziende turche. «Non permetteremo mai attività di spionaggio contro la nostra unità nazionale all'interno dei nostri confini», ha aggiunto Yerlikaya.

11:31
11:31
«Israele sia ritenuto responsabile di crimini guerra»

Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede che Israele sia ritenuto responsabile di eventuali crimini di guerra e crimini contro l'umanità commessi a Gaza.

Ventotto paesi hanno votato a favore, 13 si sono astenuti e sei hanno votato contro la risoluzione. Lo riporta Sky News.

Nella risoluzione si chiede anche il divieto di armi a Israele, a causa della sua condotta nella guerra a Gaza. E si invita l'Assemblea generale delle Nazioni Unite a raccomandare alla Svizzera di convocare una riunione degli Stati firmatari delle Convenzioni di Ginevra.

«I possibili passi successivi dipenderanno da se e come» questo organo risponderà alla richiesta del Consiglio«, ha dichiarato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) a Keystone-ATS.

Prima del voto, scrive la Bbc, si sono verificate delle spaccature tra i Paesi europei, con Germania e Bulgaria che hanno dichiarato che avrebbero votato contro perché la risoluzione non condannava esplicitamente Hamas anche se condannava il lancio di razzi su Israele da Gaza e chiedeva il rilascio degli ostaggi. La Francia si è astenuta, definendo »catastrofica« la situazione umanitaria a Gaza.

Il voto, pur non essendo vincolante, proviene dal principale organismo delle Nazioni Unite per i diritti umani e aumenterà la pressione diplomatica su Israele affinché cambi rotta.

10:56
10:56
Gaza: avvocato palestinese cita in giudizio il governo italiano

Iniziativa legale di un avvocato palestinese, Salahaldin Abdalaty, contro il governo italiano per «corresponsabilità civile» nelle «violazioni ai diritti umani commesse a Gaza dalle autorità israeliane».

Con l'assistenza di un pool di quattro colleghi, tutti del Foro di Torino, Abdalaty ha depositato al tribunale di Roma un ricorso con cui, richiamandosi a una serie di norme nazionali e internazionali, chiede ai giudici di ordinare «con urgenza» alla Presidenza del consiglio e ai ministeri di esteri e difesa una serie di provvedimenti: tra questi figurano l'immediata imposizione del divieto di vendita e trasferimento di armi.

Altri provvedimenti sono il ristabilimento della partecipazione dell'Italia ai finanziamenti a Unrwa (l'agenzia dell'Onu per il soccorso dei profughi palestinesi), la sospensione di qualsiasi sostegno «diretto o indiretto» alle operazioni militari israeliane, il voto favorevole del governo in sede Onu, Consiglio europeo «e ogni altro organismo internazionale» a ogni iniziativa finalizzata «a far cessare incondizionatament le operazioni militari nella Striscia di Gaza».

Abdalaty è patrocinato dagli avvocati torinesi Stefano Bertone, Marco Bona, Gianluca Vitale ed Emanuele D'Amico. I legali, nel ricorso, citano i «danni gravissimi patiti dal ricorrente», osservando che lo scorso 7 dicembre durante un bombardamento israeliano nella striscia di Gaza sono morti la madre, il fratello, la sorella, la cognata, un nipote e un sesto familiare. L'avvocato, che è un componente del Palestinian Bar Association (l'ordine degli avvocati palestinesi) ora si trova in Egitto.

10:48
10:48
Blinken: «A Gaza sviluppi positivi ma contano i risultati»

«Le azioni di Israele, con l'apertura del valico di Erez, sono sviluppi positivi ma il vero test sono i risultati ed ciò che vogliamo vedere nei prossimi giorni e settimane». Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken al termine dell'EU-US Trade and Technology Council.

«Un dato importante sarà il numero di camion che entra a Gaza e se possono muoversi, specie a Gaza nord. Vogliamo vedere risolti i colli di bottiglia ed essere sicuri che i cooperanti, chi porta gli aiuti, possano lavorare in sicurezza».

08:59
08:59
«Migliaia a Gerusalemme per l'ultimo venerdì Ramadan»

Migliaia di fedeli musulmani stanno partecipando alle preghiere mattutine in coro alla Spianata delle moschee a Gerusalemme per l'ultimo venerdì di Ramadan. Lo ha fatto sapere la polizia aggiungendo che per l'evento ha rafforzato le sue forze in Città Vecchia.

La stessa fonte ha aggiunto che sono state arrestate 8 persone sospettate di «istigazione e sostegno al terrorismo»: si tratta di quattro di Gerusalemme est e quattro del nord di Israele.

08:58
08:58
Wafa: «Palestinese ucciso da Israele in Cisgiordania»

Un palestinese è stato ucciso in scontri con l'esercito israeliano nel campo profughi di Nour Shams, a est di Tulkarem in Cisgiordania. Lo hanno fatto sapere fonti mediche, citate dall'agenzia Wafa, che hanno identificato l'uomo in Saed Abu Alawiya, ucciso «dai proiettili di un cecchino dell'occupazione».

08:09
08:09
«Per gli Stati Uniti il cessate il fuoco è subordinato al rilascio degli ostaggi»

Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, si è congratulato con gli Usa «per aver chiarito che qualsiasi cessate il fuoco a Gaza sarà subordinato al rilascio degli ostaggi».

«Continueremo a lavorare insieme ai nostri alleati in tutto il mondo - ha aggiunto su X - per preservare il diritto di Israele a continuare la guerra finché gli ostaggi non saranno rilasciati e Hamas sarà definitivamente sconfitto».

07:19
07:19
McDonald's compra i ristoranti in franchising in Israele

McDonald's acquisterà tutti i suoi 225 ristoranti in franchising in Israele: lo ha annunciato oggi il colosso americano del fast food, poche settimane dopo aver ammesso che la guerra tra Israele e Hamas stava danneggiando la sua attività.

La società ha dichiarato di aver stretto un accordo con il franchising israeliano Alonyal, che occupa oltre 5000 persone nel Paese. McDonald's ha assicurato che «rimane impegnata nel mercato israeliano e nel garantire un'esperienza positiva per dipendenti e clienti nel mercato in futuro». I termini dell'accordo non sono stati resi noti.

A gennaio, il Ceo di McDonald's Chris Kempczinski aveva sottolineato la neutralità dell'azienda, affermando che «in ogni paese in cui operiamo, compresi quelli musulmani, McDonald's è orgogliosamente rappresentato da operatori proprietari locali». Ma, come altri marchi americani, McDonald's è stato colpito da boicottaggi in diversi mercati della regione.

07:18
07:18
Israele, azioni immediate per aumentare gli aiuti a Gaza

Israele intraprenderà «azioni immediate» per aumentare l'afflusso di aiuti alla popolazione di Gaza attraverso il porto di Ashdod e il valichi di Erez e di Kerem Shalom. Lo ha deciso il gabinetto di guerra, come riportano i media locali e la Cnn.

In una nota diffusa in nottata si riferisce che «questo aumento di assistenza eviterà una crisi umanitaria ed è essenziale per garantire la continuazione dei combattimenti e raggiungere gli obiettivi della guerra». In precedenza Joe Biden parlando al telefono con Benyamin Netanyahu aveva chiesto passi concreti per la tutela e l'assistenza dei civili a Gaza.

«Come ha affermato oggi il presidente durante la telefonata, la politica degli Stati Uniti rispetto a Gaza sarà determinata dalla nostra valutazione dell'azione immediata di Israele su queste e altre misure, comprese quelle per proteggere i civili innocenti e la sicurezza degli operatori umanitari», sottolinea la portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa Adrienne Watson.

«Siamo pronti a lavorare in pieno coordinamento con il governo di Israele, i governi di Giordania ed Egitto, le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie, per garantire che questi importanti passi siano attuati e si traducano in un aumento significativo dell'assistenza umanitaria in modo che possa raggiungere i civili in disperato bisogno in tutta Gaza nei prossimi giorni e nelle prossime settimane», aggiunge.

06:00
06:00
Il punto alle 6.00

«Vogliamo vedere cambiamenti reali nel giro di ore, giorni, come un enorme aumento degli aiuti umanitari e la riduzione della violenza su civili e cooperanti, vogliamo non solo annunci ma esecuzione e implementazione delle misure a tutela dei civili e degli operatorii umanitari». Parole, queste, pronunciate dal portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale statunitense John Kirby durante un briefing.

Il gabinetto di sicurezza israeliano, intanto, ha approvato la riapertura del valico di Erez tra Israele e il nord della Striscia di Gaza che era stato chiuso a seguito degli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Lo ha detto un funzionario israeliano alla CNN, aggiungendo che la riapertura serve a consentire più aiuti umanitari a Gaza. Il governo di Tel Aviv ha inoltre approvato l'utilizzo del porto israeliano di Ashdod per contribuire a trasferire maggiori aiuti all'enclave. Gli USA, per voce della portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Adrienne Watson, hanno accolto favorevolmente le decisioni prese dal gabinetto di sicurezza israeliano.

Sempre per quanto riguarda gli aiuti umanitari, il Comando centrale dell’esercito degli Stati Uniti ha condotto un lancio aereo di assistenza umanitaria nel nord di Gaza. In totale sono stati sganciati oltre 50.680 pasti. È quanto riportato in un post su X dell'U.S. Central Command, nel quale si precisa che l'operazione è stata condotta da quattro aerei C-130 dell'aeronautica americana e da soldati specializzati nella consegna aerea di forniture di assistenza umanitaria.