Lostallo, il tempo del dolore: domani parola al Governo
Son dei lunghi singhiozzi, per citare Verlaine, quelli che da Lostallo hanno raggiunto tutta la Svizzera italiana ed oltre. Sono passati dieci giorni da quella terrificante sera di venerdì 21 giugno, quando il paese ha subito una ferita che ci metterà anni a rimarginarsi. Le lacrime sono scese incessantemente per le vittime del maltempo che ha spazzato via la frazione di Sorte (l’83.enne ex municipale, i cui funerali si sono svolti sabato in una gremitissima chiesa di San Giorgio, e la donna la cui salma è stata rinvenuta giovedì nella Moesa a Grono: potrebbe trattarsi della 53.enne dispersa) e per il 57.enne, marito di quest’ultima, le cui ricerche sono proseguite pure nel week-end senza esito. Li piangono i due figli (la famiglia si era trasferita nel piccolo villaggio mesolcinese lo scorso febbraio) e l’intera comunità che ha promesso che non li lascerà soli.
L’A13 percorribile dal 5 luglio
Il tempo del dolore e del cordoglio, dunque. Ma anche quello della politica. Domani il tradizionale incontro mensile del Consiglio di Stato grigionese con la stampa sarà interamente dedicato all’alluvione che ha messo in ginocchio la Mesolcina, colpendo in modo duro un territorio di 20 chilometri compreso fra Grono e Mesocco. A seguito dell’alluvione la regione, le autorità e la popolazione «si trovano ad affrontare sfide immense: i lavori di bonifica, l’interruzione delle attività commerciali e del turismo o l’attuale situazione del traffico sono solo alcuni esempi», rileva in una nota il Governo, il cui presidente Jon Domenic Parolini, ricordiamo, aveva effettuato un sopralluogo a Sorte il giorno dopo i fatti assieme all’omologo ticinese Christian Vitta ed al consigliere federale Ignazio Cassis. Gli uffici cantonali preposti illustreranno la strategia elaborata per dare una mano alla valle. Verrà stanziato un credito quadro per la ricostruzione come auspicato dai granconsiglieri del Moesano e dal sindaco di Lostallo Nicola Giudicetti? Non lo sappiamo, ma se dovessimo scommettere un franco diremmo di no. Almeno non subito, beninteso. È molto più probabile che Coira vada a canalizzare l’aiuto direttamente ai singoli settori economici oltre, chiaro, al supporto fornito finora ai Municipi degli enti locali.
Solo a Lostallo i danni della furia della natura ammontano, secondo una prima sommaria stima, a 38 milioni di franchi. La maggior parte (quasi 30 milioni) riguarda edifici ed infrastrutture pubbliche, come le strade (10,3 milioni), gli stabili (10 milioni) e i riali (9,6 milioni). Il resto (circa 10 milioni) concerne i privati. Intanto procedono più rapidamente del previsto i lavori di ricostruzione del tratto dell’A13 crollato fra Lostallo e Mesocco: la pista di cantiere potrebbe aprire già venerdì 5 luglio, sempre che la crepa creatasi nel terreno sotto il castello di Mesocco - sotto controllo - non peggiori.
Le donazioni non si fermano
La macchina della solidarietà che si è messa in moto subito dopo il disastro, intanto, prosegue senza sosta. Numerosi i Comuni che hanno deciso di devolvere un aiuto alla Mesolcina. Idem, come noto, ha fatto il Governo ticinese con un contributo di 80 mila franchi. Anche i privati non stanno con le mani in mano. Citiamo ad esempio il Patronato svizzero per i Comuni di montagna (un milione, anche per Zermatt) e la Coop ed il Padrinato Coop per le regioni di montagna (200 mila franchi complessivi). Il primo operatore della grande distribuzione del nostro Paese donerà l’importo alla popolazione sotto forma di buoni acquisto. Chi vuole aiutare può farlo versando la cifra che ritiene più opportuna sui conti aperti dal Comune di Lostallo e dalla Regione Moesa.