Lostallo piange un'altra vittima
Una tragedia porta dolore, dolore incommensurabile. Per chi non ce l’ha fatta (i morti a Lostallo sono saliti a due: questa mattina nella Moesa a Grono è stata trovata la salma di una donna, potrebbe trattarsi della 53.enne dispersa da venerdì sera assieme al marito), per i familiari che piangono un loro caro, per chi ha perso tutto, per chi è sopraffatto dai pensieri e non sa se e come potrà tornare alla normalità. Ma un dramma collettivo, come quello che da una settimana sta vivendo il paese – poco meno di 900 abitanti, che si estende su una superficie di quasi 51 chilometri quadrati –, martoriato da una calamità naturale eccezionale, consente alla collettività di unirsi ancora di più. Di condividere quanto vissuto, assieme, nel tentativo di metabolizzarlo e, se possibile, superarlo. Nessuno viene lasciato indietro.
E tutti fanno la loro parte. I giovani che si sono messi a disposizione, fin dalle prime ore, nello sgombero del materiale portato a valle dal riale Molera che ha spazzato via tre case, hanno commosso autorità ed abitanti. Senza dimenticare i numerosi volontari o quei cittadini che, riunitisi in un comitato a sostegno del Municipio, si stanno prodigando in compiti burocratici, di raccolta dati e per poter consentire al villaggio, insomma, di andare (comunque) avanti, anche se con il viso rigato dalle lacrime. E ciò ha altresì permesso di avere un quadro più chiaro, seppur sommario, dei danni provocati dall’alluvione. La prima stima indica una cifra pari ad almeno 38 milioni di franchi. Impossibile, per l’ente locale che ha un gettito fiscale di 1,5 milioni, farvi fronte da solo. Così è stato aperto un conto.
Sentieri e strade devastati
Il dato, impressionante, è stato svelato in conferenza stampa dallo stesso Esecutivo. Danni ingentissimi, dunque, su tutto il territorio comunale, che il sindaco Nicola Giudicetti (in carica dal 1993) aveva peraltro già preannunciato durante l’incontro con i media andato in scena domenica, in occasione del sopralluogo nella frazione di Sorte del consigliere federale Ignazio Cassis e dei presidenti del Governo retico (Jon Domenic Parolini) e ticinese (Christian Vitta). Strade e infrastrutture devastate dalla furia della natura per 8 chilometri, linee elettriche da riparare, ben 35 abitazioni allagate (di cui sei inagibili). Gli sfollati sono tuttora 15, mentre altre due famiglie (una di Lostallo, l’altra della frazione di Arabella) al momento preferiscono non fare ancora rientro benché potrebbero farlo. Sono stati erosi gli argini della Moesa per 400 metri; 290 mila metri cubi di materiale da sgomberare; 100 ettari le superfici toccate dal nubifragio; il 30% dei sentieri, su un totale di 7 chilometri, è impraticabile. Queste alcune voci finite sotto la lente dell’ingegnere Franco Albertalli che ha coadiuvato le autorità dal punto di vista tecnico.
«Da soli non possiamo farcela»
«In un’ora venerdì scorso sono scesi 80 millimetri d’acqua. Nello spazio di 15 minuti sono dapprima esondati i riali e poi la frana, improvvisa, inaspettata. Niente acqua e luce per un giorno. In seguito tutti sapete, purtroppo, cosa è successo. La distruzione. Abbiamo bisogno di voi, badili e pale non sono sufficienti, ci serve anche un aiuto finanziario», ha affermato il primus inter pares dell’ente locale, affiancato dal comitato di cittadini, con alla testa l’avvocato, ex granconsigliere e presidente della Regione Mesolcina nonché già municipale dal 2002 al 2007 Andrea Toschini. Danni che saranno coperti in parte dall’assicurazione fabbricati (oltre 100 i casi aperti) e dai contributi cantonali e federali, ma non completamente.
Ciò significa che un Comune piccolo come Lostallo dovrà farsi carico dell’importo rimanente. E si parla di milioni. Se anche fosse solo un quinto del totale, sarebbe praticamente impossibile farvi fronte in modo autonomo. L’ente locale ha dunque aperto un conto e spera che la solidarietà dimostrata da più parti questa settimana non finisca.
«Serve un credito quadro»
«Fronteggiare una simile spesa per noi sarebbe proibitivo. Non potremmo mai farcela. Vorrebbe dire indebitarci per anni», ha puntualizzato Toschini. Da Coira vi aspettate (pure) un contributo pecuniario, chiediamo al sindaco Giudicetti? «Quanto stanno facendo i preposti uffici cantonali è lodevole. Ci stanno dando una grande mano. Per quanto riguarda la sua domanda, allo stato attuale non abbiamo informazioni in merito». Chi mastica la politica a nord del San Bernardino ci ha spiegato che prima di aprire il borsello il Governo retico fa delle valutazioni molto approfondite. L’idea di un credito quadro per il ripristino delle zone colpite dal maltempo (20 chilometri di territorio, da Grono a Mesocco), lanciata dai granconsiglieri del Moesano, piace al timoniere lostallese: «Sarebbe la soluzione più logica perché eviterebbe di dover andare di ufficio in ufficio per poter ricevere un aiuto. Ma anche in questo caso non voglio entrare in cose che non mi competono». Uno dei problemi più impellenti, ora, è individuare i terreni sui quali depositare il materiale di sgombero. Se ne saprà di più, con ogni probabilità, settimana prossima.
Si cerca ancora il 57.enne
Intanto, come detto, quanto si paventava si è purtroppo avverato. Il cadavere di una donna è stato rinvenuto, poco prima delle 10.30, nella Moesa a Grono. Sono in corso gli accertamenti per chiarire l’identità. I soccorritori temono che possa trattarsi della 53.enne di Sorte di cui non si hanno più notizie dal terribile giorno del nubifragio. Mamma di due figli, trasferitasi a Lostallo da pochi mesi proveniente da Bellinzona, parrucchiera di professione, è dispersa da venerdì sera assieme al marito di 57 anni.
Domani le ricerche si concentreranno di nuovo lungo i fiumi Moesa e Ticino, ma a questo punto le speranze di ritrovare l’uomo in vita sono veramente ridotte ad un lumicino. Nel frattempo lo Shark Team 2000 di Bellinzona ha lanciato una raccolta fondi a favore dei figli, di 17 e 26 anni. Finora sono stati raccolti 100 mila franchi. Allo stato attuale, ricordiamo, l’unica vittima accertata è l’83.enne ex municipale i cui funerali si terranno sabato nella chiesa di San Giorgio. Chiudiamo con la voce di un abitante sfollato, il quale ci ha raccontato la preoccupazione per il fatto di non sapere, ancora, quando potrà rientrare nella propria abitazione.