Locarno

Luce, audio, spazi: dopo la grandinata, il «nuovo» FEVI è sempre più un «grande» cinema

Il Palexpo è tornato ad accogliere gli spettatori del Festival, un anno dopo i danni causati dal maltempo – La sala, che ospita 2.800 spettatori, è fondamentale per la kermesse
© CdT/Gabriele Putzu
Jenny Covelli
09.08.2024 06:00

Locarno è la sua piazza. Soprattutto in tempo di festival del cinema. La piazza, con le sue 7 mila sedie e un’atmosfera sostanzialmente irripetibile altrove. Ma Locarno, per chi deve fare i conti con la realtà di una macchina organizzativa complessa, è anche il Palexpo, da sempre conosciuto con il vecchio acronimo FEVI. Un elemento cruciale per la kermesse agostana. Senza il quale il Festival sarebbe destinato a finire in apnea. A Locarno, lo ribadiscono a chiare lettere tutti coloro i quali si occupano della manifestazione: la sala del FEVI ospita in prima mondiale le pellicole del concorso internazionale, e pure i film di «Panorama Suisse». Ed è, soprattutto, il «piano B» in caso di pioggia. Il grande contenitore nel quale accogliere una parte almeno del pubblico costretto a lasciare la piazza ma intenzionato comunque a non perdersi il film serale.

È grande, il Palexpo. Può ospitare fino a 2.800 persone. Non c’è da stupirsi, quindi, che la violenta grandinata del 25 agosto dello scorso anno avesse generato il panico, tra gli organizzatori. Senza il FEVI, il festival non si sarebbe potuto fare. O quasi. «I timori erano forti», dicono oggi dal Festival, «perché con il FEVI inaccessibile la kermesse sarebbe stata enormemente più debole. Erano stati valutati scenari diversi, ma viste le tempistiche e le possibilità economiche, era anche stato chiaro subito che l’unica via percorribile sarebbe stata il ripristino dello stabile».

Il problema non era di quelli facili da risolvere. La massiccia infiltrazione d’acqua causata dallo sfondamento del soffitto aveva danneggiato irrimediabilmente l’impianto elettrico, le pavimentazioni, la cucina e i controsoffitti. Due milioni di franchi i danni. E l’angoscia di non farcela. Ma i lavori di ripristino sono iniziati presto, a settembre, dice al CdT il capodicastero Opere pubbliche della Città di Locarno, Bruno Buzzini. «Volevamo consegnare il Palexpo in tempo utile per il Festival». Un concetto ribadito mercoledì, durante la cerimonia di apertura al chiostro della Magistrale, dal sindaco Nicola Pini: «Lo schermo di Piazza Grande è il più bello del mondo. Ma vorrei fare anche un accenno a un altro grande schermo, quello del Palexpo FEVI. Perché un anno fa una grandinata lo ha devastato e la Città di Locarno si è impegnata per fare in modo che oggi fosse di nuovo pronto. E pronto lo è».

La proiezione di The Crowd, accompagnata dalle musiche dell’Orchestra della Svizzera italiana, nel primo giorno della rassegna, ha richiamato la platea delle grandi occasioni ed è stata un grande successo, onorando quello che è ormai un classico di apertura del Locarno Film Festival. «L’impatto per il pubblico che conosce il FEVI è stato immediato - dice ancora Buzzini - Si notano subito i nuovi tendaggi, e la struttura metallica sul tetto è stata interamente ripulita».

Durante gli interventi di ripristino - di questo si parla dopo i danni della grandine, non di migliorie - la Città di Locarno si è sempre tenuta in contatto con il Festival. «Siamo molto grati di questo, perché hanno tenuto conto delle nostre esigenze sin dal primo momento - precisano dall’organizzazione - La decisione di ripristinare il Palexpo è stata presa in tempi molto brevi, ancora all’inizio dell’autunno, ed è grazie a questo che oggi possiamo ancora ospitare lì le nostre proiezioni».

Maggio doveva essere, e maggio è stato. Il FEVI è stato consegnato in tempo utile - «con anche un leggero anticipo sul piano di marcia», precisa Buzzini - per preparare la 77. edizione. «Il ripristino ha permesso di avere nuovi tendaggi, muri ridipinti, migliorie per quanto riguarda le uscite di sicurezza e un parziale ammodernamento del sistema audio. Inoltre, e questa è una novità assoluta, è stato possibile installare un palcoscenico con un sistema di apertura e di chiusura meccanico», dicono orgogliosamente dal Festival. I lavori, nei mesi scorsi, sono stati molto intensi. Tremila metri quadrati di manto impermeabile del tetto sono stati ripristinati, l’edificio è stato interamente deumidificato, i materiali sono stati rafforzati, tutto l’impianto di illuminazione è stato sostituito e, grazie alle tecnologie LED e alla pavimentazione con una colorazione nuova, lo spazio è molto più luminoso.

Insomma, la grandinata dello scorso anno è ormai un lontano ricordo. E il Palexpo è tornato ad accogliere il pubblico festivaliero: «Il FEVI è realmente fondamentale per noi, per moltissimi aspetti. Non avere a disposizione una sala di queste dimensioni, indebolirebbe enormemente la nostra capacità di attrarre film e, quindi, il nostro posizionamento internazionale».

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