Lucerna, il tribunale contro la Chiesa

Una parrocchiana finisce "sotto procedura". I giudici: "Violata la Costituzione"
Red. Online
03.08.2012 12:00

LOSANNA - Il Tribunale federale ha sconfessato la Chiesa cattolica lucernese, che dal 2002 rifiutava di riconoscere la validità di una dichiarazione di uscita di un'ex parrocchiana.

La Corte suprema si era già occupata del caso nel 2007, intimando alla Chiesa lucernese di riconoscere la volontà della parrocchiana di lasciare la comunità religiosa senza per questo abiurare la sua fede: tuttavia, le autorità ecclesiastiche avevano imposto alla donna di entrare in contatto con il vicario generale della diocesi di Basilea, come prevede la procedura in simili casi. La decisione dei giudici di Losanna, invece, intima alla Chiesa lucernese di riconoscere alla donna la possibilità di lasciare la comunità "senza sottoporre la sua domanda a condizioni qualsiasi".

Imporre alla parrocchiana di entrare in contatto con il vicario generale costituisce infatti una violazione della libertà di credo e di coscienza, garantita dalla Costituzione federale e dalla Convenzione europea dei diritti umani, sottolinea la Corte suprema, che ha anche stabilito un indennizzo di 5000 franchi alla donna, per le spese legali supportate finora.

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