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Kiev: «Firmato con gli USA un memorandum d'intesa sulle terre rare»

La vice prima ministra Yulia Svyrydenko: «Un passo avanti verso l'accordo di partenariato economico congiunto con Washington» – Trump: «L'intesa sarà firmata giovedì prossimo» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Kiev: «Firmato con gli USA un memorandum d'intesa sulle terre rare»
Red. Online
17.04.2025 06:00
23:05
23:05
«Firmato con gli USA un memorandum d'intesa sulle terre rare»

L'Ucraina e gli Stati Uniti hanno firmato un memorandum che dimostra l'intenzione di finalizzare e concludere un accordo sulle terre rare. Lo annuncia il vice primo ministro e ministro dell'Economia ucraina Yulia Svyrydenko, come riporta Ukrainska Pravda. «Oggi - ha detto - abbiamo compiuto un passo avanti verso un accordo di partenariato economico congiunto con gli Usa. Il memorandum dimostra il costruttivo lavoro congiunto e l'intenzione di finalizzare e concludere un accordo vantaggioso per entrambi i nostri popoli».

Oggi Donald Trump ha detto che l'intesa sui minerali, negoziata per mesi, sarà firmata «giovedì prossimo».

23:00
23:00
Zelensky licenzia il capo dell'amministrazione di Kherson

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha licenziato il capo dell'amministrazione militare della città di Kherson, Roman Mrochko. Ieri Mrochko aveva registrato un video durante un attacco russo su Kherson e nonostante fosse rimasto ferito ha continuato a filmare. Lo riporta Rbc Ukraina.

L'altro giorno Zelensky aveva licenziato Volodymyr Artyukh, capo del distretto amministrativo della regione di Sumy, per aver organizzato un evento di premiazione militare dando il pretesto per un raid russo che ha provocato molte vittime.

21:23
21:23
Gli inviati di USA e Ucraina al tavolo dei «volenterosi»

Prove di dialogo a Parigi dove si sono riuniti, su iniziativa dei «volenterosi», europei, uomini di Trump e ministri di Zelensky. Obiettivo: «Una tregua in tempi rapidi e una pace solida e duratura» in Ucraina.

In uno scenario di grande tensione mondiale, anche tra Stati Uniti ed Europa, è stata «un'occasione importante», ha sottolineato Emmanuel Macron, intervenendo nel corso di una giornata con un'agenda fitta di incontri ristretti e riunioni allargate. Lo scopo del cosiddetto «formato E3» (Francia-Gran Bretagna-Germania) è di riportare l'Europa in primo piano al tavolo della pace, dopo essere stata messa ai margini dall'irruzione Donald Trump. «È un formato che ha mostrato di funzionare - ha fatto sapere l'Eliseo a fine giornata - e andremo avanti così con un nuovo appuntamento fra una settimana a Londra».

Intanto il presidente americano, incontrando la premier italiana Giorgia Meloni, ha chiarito il suo pensiero sulle responsabilità di una guerra che, ha sottolineato, non sarebbe mai dovuta cominciare: «Non ritengo Zelensky responsabile - ha affermato - ma non sono mai stato un suo grande fan, non mi piace». Trump ha quindi aggiunto che «molto presto avremo notizie dalla Russia», aprendo a una missione di pace europea in Ucraina: «Le missioni di pace sono sempre benvenute».

Nella capitale francese intanto si sono succeduti gli incontri, a partire dal pranzo di lavoro all'Eliseo tra Macron, il segretario di Stato americano, Marco Rubio, e l'inviato per il Medio Oriente di Donald Trump, Steve Witkoff. Pranzo seguito da un vertice che ha visto intorno al tavolo Macron, Marco Rubio, Steve Witkoff, il ministro degli esteri francese Jean-Noel Barrot, Keith Kellog, inviato speciale degli Usa per l'Ucraina e la Russia, Jonathan Powell, consigliere per la sicurezza nazionale della Gran Bretagna, quello tedesco Jens Plotner, il capo di gabinetto di Zelensky, Andriy Yermak, il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiha, e quello della Difesa, Roustem Umerov. A fine pomeriggio, si è unito ai lavori David Lammy, segretario di stato britannico,

La reazione di Mosca non si è fatta attendere: «Il vertice della cricca fascista dell'Ucraina è arrivato a Parigi per colloqui con Regno Unito, Germania e Francia su quante bare saranno pronti ad accettare dopo lo schieramento di truppe della coalizione dei volenterosi», ha ironizzato Dmitry Medvedev, ex presidente russo e attuale numero due del Consiglio di Sicurezza nazionale. Sul fronte opposto Zelensky, pur definendo come imminente la firma dell'accordo con gli Usa sulle terre rare, ha puntato il dito contro il negoziatore americano Witkoff, accusandolo di «diffondere la narrazione russa».

«Quello di oggi è stato un lavoro eccellente - hanno invece commentato a fine giornata fonti dell'Eliseo - uno scambio di qualità, sulla sostanza, con forte convergenza sui temi di una tregua immediata e di una pace solida e duratura, oltre che sulle garanzie di sicurezza per l'Ucraina. Continueremo a Londra la settimana prossima con un seguito di questo appuntamento, nello stesso formato E3. Gli americani hanno capito che hanno interesse a lavorare con gli europei in questo formato e con la loro presenza, Rubio, Witkoff e Kellog - attraversando l'Atlantico - hanno mostrato di comprendere il ruolo di Macron e degli europei più in generale. La Francia ha lanciato un processo positivo al quale gli europei si sono uniti».

21:22
21:22
«Giovedì prossimo la firma sull'accordo dei minerali con Kiev»

L'accordo con Kiev sui minerali sarà firmato giovedì prossimo: lo ha detto Donald Trump nello studio Ovale con la premier italiana Giorgia Meloni.

Trump ha poi negato di aver definito gli europei «parassiti» come suggerito da un giornalista italiano nello Studio Ovale. Anche Meloni ha negato che il presidente abbia mai usato quel termine. In realtà la parola parassita era stata usata da Jd Vance e Pete Hegseth e Trump aveva detto di essere d'accordo.

«Non ritengo Zelensky responsabile, ma non sono esattamente entusiasta che sia iniziata la guerra. Non sono un suo grande fan», ha poi ancora detto Trump.

21:22
21:22
«Pechino fornisce armi a Mosca»

«La Cina fornisce armi alla Russia per la sua guerra contro l'Ucraina. Kiev ha ricevuto informazioni rilevanti in merito alla loro cooperazione». Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riporta Rbc-Ucraina.

«Informazioni importanti, non proprio piacevoli. Finalmente abbiamo ricevuto informazioni dall'intelligence che la Cina sta fornendo armi alla Federazione Russa», in particolare «polvere da sparo e artiglieria», ha detto Zelensky.

«Oggi ho parlato per la seconda volta con il presidente francese Emmanuel Macron. Gli sono grato per la sua leadership e per il lavoro svolto oggi a Parigi dai nostri rappresentanti: Ucraina, Francia, Regno Unito, Germania e Stati Uniti. È importante ascoltarci a vicenda, affinare e chiarire le nostre posizioni e lavorare per la vera sicurezza dell'Ucraina e di tutta la nostra Europa», ha poi scritto su X.

«Abbiamo coordinato ulteriori contatti e incontri. La durata della pace dipenderà direttamente dalla correttezza delle posizioni diplomatiche e dall'efficacia dell'architettura di sicurezza. Grazie a tutti coloro che ci sostengono», ha aggiunto.

14:46
14:46
A Parigi Yermak incontrerà dopo pranzo Rubio e Witkoff

Dopo il pranzo con il presidente francese Emmanuel Macron all'Eliseo, il segretario di Stato americano Marco Rubio e l'inviato Steve Witkoff incontreranno il capo di gabinetto di Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak. Lo conferma il Quai d'Orsay.

Alla riunione prenderanno parte anche il consigliere diplomatico di Macron, Emmanuel Bonne, il consigliere per la sicurezza nazionale britannico, Jonathan Powell, e quello tedesco, Jens Plotner.

Più tardi nel pomeriggio, il ministro degli Esteri Jean-Noel Barrot riceverà Rubio e il segretario di Stato agli Esteri britannico, David Lammy, insieme con Plotner.

A fine pomeriggio, nuovo incontro fra Barrot, Lammy e Plotner con il ministro degli Esteri ucraino, Andrey Sybiha. Al termine della giornata di incontri, previsto un «debriefing» di Barrot con Lammy e Plotner.

12:27
12:27
La Repubblica Ceca indipendente dal petrolio russo dopo 60 anni

Da oggi la Repubblica Ceca si assicura tutto il consumo annuale del petrolio con forniture provenienti da Trieste, grazie all'espansione della capacità dell'oleodotto Tal. Dopo sessant'anni è terminata la dipendenza della Repubblica ceca dal petrolio russo dall'oleodotto Druzba.

Il Paese utilizzerà principalmente petrolio proveniente dall'Azerbaigian, dal Kazakistan o dal Nord Africa. Lo ha riferito oggi il premier Petr Fiala alla conferenza stampa trasmessa dalla ct24.

«Questi sono giorni cruciali per le materie prime e la sicurezza energetica della Repubblica Ceca. Per la prima volta nella storia, la Repubblica Ceca è completamente rifornita di petrolio non russo», ha dichiarato il premier Fiala, aggiungendo che le prime forniture del petrolio grezzo non russo per le raffinerie ceche sono arrivate oggi alla centrale petrolifera di Nelahozeves al nord da Praga da dove sarà trasportato alla raffineria di Litvinov nel nord-ovest del Paese. Secondo Fiala, la Repubblica Ceca si è finalmente liberata della Russia come fornitore inaffidabile.

Il governo ceco ha deciso di aumentare la capacità di Tal nel progetto Tal-Plus nel novembre 2022, dopo l'invasione russa in Ucraina a febbraio. I lavori sono stati avviati a maggio 2024.

La Repubblica Ceca può ora prelevare fino a otto milioni di tonnellate di grezzo all'anno dagli oleodotti occidentali, che copriranno completamente il consumo delle raffinerie locali.

12:17
12:17
Cremlino: «Kiev e l'Europa mostrino che vogliono la pace»

La Russia si aspetta dall'Europa e dall'Ucraina «un orientamento verso la soluzione pacifica» del conflitto. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, parlando delle consultazioni di oggi a Parigi tra ucraini, europei e americani. «Purtroppo dagli europei vediamo un orientamento verso la continuazione del conflitto», ha aggiunto.

Peskov ha poi ribadito che le quattro regioni ucraine parzialmente occupate di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia sono «parte integrante della Federazione Russa». Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti.

12:16
12:16
Il ministro degli Esteri iraniano a Mosca con messaggio di Khamenei per Putin

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi è arrivato a Mosca per incontrare l'omologo russo Serghei Lavrov, con un messaggio della Guida Suprema Ali Khamenei per il presidente Vladimir Putin.

«Questo messaggio riguarda gli ultimi importanti eventi mondiali, gli sviluppi nella regione e le questioni relative alle relazioni bilaterali», ha dichiarato Araghchi al suo arrivo, citato dalla Tass.

Il ministro ha aggiunto che a Mosca intende discutere anche dei progressi nei colloqui tra Iran e Stati Uniti.

10:38
10:38
Eliseo: «Macron-Rubio-Witkoff parleranno di Ucraina, dazi e Gaza»

Nei due incontri oggi all'Eliseo di Emmanuel Macron con l'inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, e con il segretario di Stato Marco Rubio, «sarà fatto il punto sui negoziati di pace per mettere fine all'aggressione russa in Ucraina»: lo si apprende da fonti dell'Eliseo.

Gli incontri faranno seguito alle conversazioni di Macron con Trump e ai lavori condotti nel quadro della coalizione dei 'volenterosi', copresieduta da Gran Bretagna e Francia, riunita lo scorso 27 marzo all'Eliseo.

Gli incontri di oggi «saranno anche l'occasione di discutere di dazi e della situazione in Medio Oriente in una logica di de-escalation nella regione», ha detto ancora la fonte della presidenza francese.

09:41
09:41
Rubio atteso a Parigi da Macron, focus sull'Ucraina

Il segretario di Stato USA, Marco Rubio, è atteso oggi a Parigi per una serie di discussioni, in particolare, sul conflitto in Ucraina.

Si tratta della prima visita ufficiale del capo della diplomazia americana in Francia, in un periodo di forti attriti tra Stati Uniti ed Europa, mentre la premier italiana, Giorgia Meloni, verrà ricevuta in giornata a Washington dal presidente Donald Trump.

Rubio, che verrà accompagnato dall'emissario speciale di Trump per l'Ucraina e il Medio Oriente, Steve Witkoff, deve incontrare il presidente francese Emmanuel Macron, nonché il ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot.

Presente oggi a Parigi anche il capo dell'amministrazione presidenziale ucraina, Andriy Yermak, accompagnato da due ministri (quello degli Esteri Andriy Sybiha e quello della Difesa Rustem Umerov), con la prospettiva di incontrare «rappresentanti» americani ed europei. Quella odierna è la terza missione in Europa di Rubio dal suo insediamento, dopo la conferenza sulla sicurezza di Monaco a metà febbraio e della Nato a marzo.

06:00
06:00
Il punto alle 6.00

È salito a tre morti il bilancio dell'attacco russo di ieri sera a Dnipro, nell'Ucraina centrorientale: lo ha reso noto il Servizio di emergenza statale ucraino come riporta Ukrainska Pravda, aggiungendo che tra loro c'è anche un bambino. I feriti invece, secondo quanto comunicato su Telegram dal sindaco della città, Borys Filatov, sarebbero almeno 28 tra cui quattro bambini. Almeno 15 edifici sono stati danneggiati, inclusi dormitori per studenti, ed edifici di una scuola e di un'azienda alimentare.

Intanto l'Ucraina si è detta interessata a controllare la centrale nucleare di Zaporizhzhia (Znpp) insieme agli Stati Uniti: lo ha affermato il ministro dell'Energia di Kiev, Herman Galushchenko, durante un intervento al centro studi Atlantic Council di Washington, come riporta Rbc-Ucraina. Se il mondo permettesse alla Russia di mantenere la centrale nucleare di Zaporizhzhia, ciò potrebbe distruggere la fiducia nell'energia nucleare e avvicinare un nuovo disastro simile a quello di Chernobyl: gli Stati Uniti e l'Ucraina sono pronti a neutralizzare questa minaccia, ha detto il ministro. L'Ucraina e gli Stati Uniti hanno un interesse comune nel restituire la centrale al controllo ucraino e ripristinarne il funzionamento, ha aggiunto. La centrale «può offrire nuove opportunità di cooperazione tra noi, ad esempio per quanto riguarda le esportazioni di elettricità - ha affermato Galushchenko -. Inoltre, avremo bisogno di più elettricità per qualsiasi progetto che possa essere realizzato in Ucraina, insieme agli Stati Uniti. Abbiamo bisogno di più elettricità per la ricostruzione su larga scala del Paese, e questo è molto importante».

Il presidente statunitense Donald Trump, infine, ha prorogato di un altro anno il divieto di ingresso delle navi russe nei porti americani, secondo un'ordinanza pubblicata sul Federal Register degli Stati Uniti: lo riportano i media internazionali. Secondo la direttiva, le politiche e le azioni della Russia «continuano a rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti» attraverso violazioni delle relazioni internazionali. Il divieto era stato introdotto per la prima volta dall'ex presidente Joe Biden nell'aprile del 2022. È vietato l'ingresso nei porti statunitensi alle navi battenti bandiera russa o con legami con la Russia. Da allora, questa restrizione è stata prorogata più volte.