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Lo ha detto il commissario UE per la Gestione delle Crisi, Janez Lenarčič, intervenendo in Plenaria nel dibattito sulla situazione a Gaza – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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21:34
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Da Mezzaluna egiziana supporto psicologico ai bambini di Gaza
Nel nuovo campo di accoglienza di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza, la Mezzaluna Rossa egiziana sta fornendo supporto psicologico ai bambini traumatizzati dal conflitto in corso.
Lo fa sapere la stessa Mezzaluna egiziana, precisando, in un comunicato che, come parte della risposta di aiuto all'interno della Striscia di Gaza, e in coordinamento e collaborazione con la Mezzaluna Rossa Palestinese, i volontari della Mezzaluna Rossa Egiziana hanno organizzato attività ricreative per i bambini a Khan Yunis.
La maggior parte dei bambini risponde alle attività, fondamentali per restituire loro una condizione psicologica gestibile e ridurre l'impatto derivante dai traumi subiti durante i bombardamenti.
Il nuovo campo di accoglienza della Mezzaluna Rossa egiziana accoglie oltre 4'000 sfollati interni della Striscia di Gaza.
20:54
20:54
Gli USA inviano 53 milioni di aiuti a Gaza e Cisgiordania
Gli Stati Uniti, attraverso Usaid forniranno ulteriori 53 milioni di dollari in assistenza umanitaria urgentemente alla popolazione di Gaza e Cisgiordania. Lo ha annunciato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing con la stampa sottolineando che «questo porta l'importo totale dei finanziamenti annunciati dal governo degli Stati Uniti dal 7 ottobre a oltre 180 milioni di dollari».
20:33
20:33
Netanyahu: «La maggior parte degli americani appoggia Israele»
«La maggior parte degli americani parteggia per Israele e non per Hamas». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in risposta alle affermazioni del presidente USA Joe Biden secondo cui Israele rischia di perdere «il sostegno del mondo se continua così con questo governo incredibilmente conservatore che hanno».
«Dall'inizio della guerra - ha spiegato Netanyahu - conduco una campagna diplomatica nell'intento di bloccare le pressioni dirette per concludere anzitempo la guerra e al tempo stesso per ottenere il sostegno a Israele. Abbiamo ottenuto successi non indifferenti in questo campo».
Il premier ha quindi ricordato che «oggi negli USA è stato pubblicato il sondaggio Howard-Harris secondo cui l'82% del pubblico americano sostiene Israele, ossia 4 su 5 cittadini statunitensi parteggiano per Israele e non per Hamas». «Questo - ha concluso - ci infonde maggiore forza per continuare la campagna fino alla vittoria assoluta».
20:25
20:25
Vasto incendio in una fabbrica palestinese, aiuti da Israele
Un vasto incendio è divampato a Hebron in Cisgiordania, nella fabbrica Royal di prodotti plastici. L'edificio è avviluppato da alte fiamme che, secondo l'agenzia di stampa Maan, si stanno propagando anche a case vicine malgrado gli sforzi dei vigili del fuoco di Hebron e della vicina Betlemme, nonché di gruppi di volontari.
Il sindaco di Hebron Tayassir Abu Sneineh ha riferito all'agenzia di essersi rivolto ad Israele per ottenere aiuti urgenti. Finora non si ha notizia di vittime. Le fiamme - scrive l'agenzia Maan - sono visibili anche a grande distanza.
19:57
19:57
Hezbollah: con una tregua Hamas-Israele cessiamo il fuoco
Il partito armato libanese Hezbollah ha affermato oggi di esser pronto a cessare il fuoco dal sud del Libano verso postazioni militari israeliane in caso di accordo di tregua tra Hamas e lo Stato ebraico. Lo riferiscono fonti interne al movimento libanese citate da media di Beirut.
19:40
19:40
L'Egitto costruisce campi di accoglienza dentro la Striscia
L'Egitto ha completato la creazione di un secondo campo di accoglienza per sfollati interni nella Striscia di Gaza e sta adottando le misure necessarie per creare un terzo campo di accoglienza per sfollati nel nord del governatorato di Deir al-Balah, all'interno della Striscia di Gaza. Lo dicono «fonti informate» egiziane all'emittente statale Al Qahera.
19:24
19:24
Aiuti dal cielo su Gaza per la prima volta da inizio guerra
Egitto, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Francia hanno avviato una massiccia operazione per lanciare dal cielo tonnellate di aiuti umanitari sulla Striscia di Gaza. Lo afferma il portavoce militare ufficiale delle Forze Armate egiziane su X.
Alla missione ha voluto partecipare personalmente Re Abdallah di Giordania. Secondo l'agenzia ufficiale Petra che cita una dichiarazione ufficiale dell'esercito di Amman, «la partecipazione del re conferma la costante posizione della Giordania al fianco dei fratelli palestinesi, per fornire aiuti con tutti i mezzi disponibili al popolo di Gaza».
L'esercito giordano ha fatto sapere che sei aerei C-130, tra cui tre aerei della Royal Jordanian Air Force, sono decollati da Amman. Altri tre aerei partecipavano alla missione: uno proveniente dagli Emirati Arabi Uniti, uno dall'Egitto e uno dalla Francia.
Il lancio di aiuti per via aerea, il primo mai effettuato sulla Striscia, «fa parte di uno sforzo di aiuto umanitario volto a fornire soccorso alla popolazione della Striscia di Gaza», ha fatto sapere l'esercito giordano, che ha anche pubblicato immagini che mostrano il re Abdullah II di Giordania all'interno di uno degli aerei della missione.
19:04
19:04
L'UE: «Non abbiamo ricevuto prove sul ruolo dell'UNRWA il 7 ottobre»
«Non abbiamo ricevuto prove a supporto delle accuse di Israele» sul coinvolgimento del personale dell'UNRWA negli attacchi del 7 ottobre. In ogni caso, «ci deve essere una responsabilità individuale per le violazioni della neutralità dell'UNRWA e non una punizione collettiva». Lo ha detto il commissario UE per la Gestione delle Crisi, Janez Lenarčič, intervenendo in Plenaria nel dibattito sulla situazione a Gaza.
«L'UNRWA è insostituibile. Ce lo dicono le agenzie dell'ONU presenti a Gaza, il Comitato internazionale della Croce Rossa, le ong internazionali, tutti questi attori ci dicono che non possono farsi carico del lavoro dell'UNRWA», ha aggiunto.
17:45
17:45
Razzi di Hezbollah caduti nella Galilea occidentale
Una ventina di razzi sono stati sparati oggi dagli Hezbollah verso la Galilea occidentale. Lo ha riferito la radio militare, secondo cui si tratta del secondo attacco del genere lanciato oggi dal Libano.
La televisione pubblica ha mostrato le immagini dell'esplosione di uno dei razzi nell'arteria stradale Naharia-Maalot, a breve distanza dal confine: un automobilista che si trovava nelle immediate vicinanze è riuscito a bloccare in tempo il proprio veicolo.
17:25
17:25
Gli Houthi smentiscono di aver danneggiato cavi nel Mar Rosso
Il movimento armato Houthi ha smentito oggi ogni coinvolgimento nel presunto danno ai cavi delle telecomunicazioni globali che passano nel Mar Rosso. La notizia era stata diffusa solo da media israeliani ma prontamente ripresa dai media occidentali.
In una dichiarazione citata dalla tv di Stato yemenita e rilasciata dal ministero delle telecomunicazioni di Sana'a - capitale yemenita da 10 anni controllata dagli Houthi - si afferma che le forze yemenite «non sono coinvolte in alcun atto di sabotaggio di cavi e di altre infrastrutture di telecomunicazione nel Mar Rosso».
17:18
17:18
Sanzioni GB-USA ai «fiancheggiatori» iraniani degli Houthi
Un nuovo pacchetto di sanzioni contro alti ufficiali militari dei pasdaran iraniani, uomini d'affari ed entità basate a Teheran e accusati di fiancheggiare le milizie sciite Houthi che controllano parte dello Yemen è stato annunciato oggi da Regno Unito e Usa. Lo riporta una nota del Foreign Office, additando le persone colpite come «facilitatori» dell'escalation di attacchi contro navi commerciali attribuito agli Houthi nel Mar Rosso.
Gli attacchi nel Mar Rosso sono «inaccettabili, illegali e costituiscono una minaccia alla libertà di navigazione», ha commentato il ministro degli Esteri britannico David Cameron, aggiungendo di aver rivolto un monito diretto al suo omologo iraniano e ribadendo che Londra «non esiterà ad agire» ancora con i suoi alleati contro «chi cerca di minare la stabilità regionale» in Medio Oriente.
Fra i soggetti sanzionati figurano Mohammad Reza Fallahzader, vicecomandante di un'unità della Guardia Rivoluzionaria iraniana, e Said al-Jamal, finanziere a armatore basato in Iran che risulterebbe in affari con gli Houthi.
I provvedimenti - che come sempre prevedono il divieto di viaggio in Usa e Regno Unito, nonché il congelamento di asset riconducibili alle persone e alle strutture colpite eventualmente individuabili dalle autorità di Washington e Londra - riguardano pure tre organizzazioni indicate come facenti parti della Guardia Rivoluzionaria Islamica (i cosiddetti pasdaran). Oltre a un esponente del governo Houthi al potere a Sana, capitale dello Yemen, il sottosegretario al ministero dell'Interno e capo della polizia, Ali Hussein Badr Al Din Al-Houthi.
Restano infine in vigore, sottolinea il comunicato di Londra, le sanzioni già inflitte nei mesi scorsi a 11 esponenti della leadership sciita yemenita e a due entità legate alla struttura di potere degli Houthi.
13:05
13:05
«Tregua di 40 giorni, scambio di prigionieri e ostaggi »
Una fonte di alto livello vicina ai colloqui ha riferito che la bozza di proposta inviata ad Hamas riguarda una tregua di 40 giorni e lo scambio di prigionieri e ostaggi in rapporto di 10 a uno. Lo riporta la Reuters sul suo sito.
Hamas dovrebbe liberare circa 40 ostaggi, compresi donne, persone sotto i 19 anni o con più di 50 anni e malati, in cambio di circa 400 detenuti palestinesi. Prevista poi la riapertura degli ospedali e dei panifici a Gaza e l'immediato ingresso delle relative attrezzature e carburante. Ai residenti di Gaza, tranne gli uomini in età da combattimento, sarebbe permesso di tornare a casa nelle aree evacuate.
10:46
10:46
Hamas: le affermazioni di Biden sulla tregua sono premature
Un funzionario di Hamas ha detto a Reuters, come riporta Haaretz, che i commenti del presidente americano Joe Biden su una tregua a Gaza sono prematuri e non corrispondono alla situazione reale sul terreno.
Secondo il funzionario ci sono «ancora grandi lacune da colmare» nell'accordo prima che venga garantito un cessate il fuoco.
Non si capisce «su cosa si basi l'ottimismo» del presidente Joe Biden su una possibile tregua a Gaza entro lunedì prossimo, hanno dal canto loro detto fonti israeliane citate dai media.
06:23
06:23
Il punto alle 06.00
Tre palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane nella Cisgiordania occupata martedì mattina, fa sapere l'agenzia di stampa ufficiale palestinese WAFA.
Gli Stati Uniti hanno accolto con favore la decisione del governo dell'Autorità palestinese di dimettersi come parte di un percorso di riforma, data l'incertezza sul futuro governo di Gaza dopo la guerra. «In definitiva, la leadership dell'Autorità palestinese è una questione che spetta ai palestinesi stessi decidere», ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller. «Ma accogliamo con favore i passi compiuti dall'Autorità palestinese per riformarsi e rivitalizzarsi». Miller ha definito la mossa un «passo positivo e importante verso il raggiungimento di una Gaza e una Cisgiordania riunificate sotto l'Autorità palestinese».
L'emiro del Qatar Tamim Bin Hamad Al-Thani ha incontrato a Doha il leader di Hamas Ismail Haniyeh, con il quale ha discusso la situazione a Gaza e la possibilità di raggiungere un cessate il fuoco. Lo hanno riferito i media israeliani.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden dice di sperare che un accordo per il cessate il fuoco a Gaza possa essere raggiunto entro lunedì. Parlando con i giornalisti al seguito nel suo viaggio a New York, dove ha partecipato a uno show televisivo sulla NBC, Biden ha detto: «Spero entro la fine del weekend». Era in risposta alla domanda se si aspettasse che il cessate il fuoco tra Hamas e Israele cominciasse presto. «Il mio consigliere alla sicurezza nazionale - ha aggiunto Biden - mi dice che siamo vicini. Siamo vicini. Ma ancora non è fatta. La mia speranza è che entro lunedì avremo un cessate il fuoco». «Israele cesserà le operazioni a Gaza durante il Ramadan», ha quindi detto Biden, precisando che lo stop fa parte delle condizioni previste da un accordo di cessate il fuoco in fase di negoziazione. «Il Ramadan si avvicina e gli israeliani hanno concordato di non impegnarsi in attività durante il Ramadan, in modo da darci il tempo di liberare tutti gli ostaggi».