Politica

Luganese malato di «referendite»?

Nell’arco di un mese la regione ha vissuto due votazioni popolari, tre domande di referendum riuscite, una raccolta firme ancora al vaglio dell’Esecutivo e un’altra in bilico per la sua ricevibilità – Mezzovico-Vira andrà al voto (ancora) per i posteggi comunali, a Magliaso l’ecocentro «plus» non piace
A Mezzovico-Vira tengono banco i posteggi. © CdT/Gabriele Putzu
Valentina Coda
19.03.2024 21:45

I sintomi della referendite possono manifestarsi all’istante, oppure pochi giorni dopo una decisione del Consiglio comunale. Leggere attentamente le avvertenze e il foglietto illustrativo lasciato nella bucalettere. Ne sono immuni i cittadini al di sotto dei diciotto anni. Questa malattia nostrana può subire un’accelerazione durante i periodi pre elettorali ed essere aggravata dalla ricorsite. In questi casi – ma anche prima – è inutile consultare il medico.

Perdonateci se prendiamo il tema un po’ alla leggera, ma nell’ultimo mese si è parlato di referendum in quasi ogni angolo nel Luganese. Dopo Origlio (nuovo ecocentro), Val Mara (sala multiuso e casa anziani), Cureglia (nuova centrale termica) e Lugaggia (casa comunale), Mezzovico-Vira e Magliaso sono gli ultimi Comuni in ordine cronologico a dover fare i conti con il malcontento di parte della popolazione. Il primo per la decisione del Legislativo in merito alle regole sui posteggi pubblici, il secondo per il progetto di ampliamento dell’ecocentro.

Mezzovico come Origlio

Nell’ultimo mese abbiamo assistito a due votazioni popolari (Origlio e Val Mara), tre domande di referendum riuscite (ancora Val Mara, poi Mezzovico-Vira e Lugaggia), una raccolta firme ancora al vaglio del Municipio (Magliaso) e un’altra in bilico per la sua ricevibilità (Cureglia). A titolo di paragone, Mezzovico-Vira potrebbe essere la fotocopia di Origlio in materia di referendum, visto che si appresta ad andare al voto per la seconda volta sullo stesso argomento. Già nel 2015 i cittadini erano stati chiamati a votare sul nuovo regolamento comunale che disciplina l’uso dei posteggi. Aveva prevalso il «no» e il Municipio era stato invitato a rifare i compiti, proponendo un regolamento che rispettasse la volontà scaturita dalle urne. Cosa che ha fatto, visto che un nuovo documento è stato approvato dal Consiglio comunale lo scorso dicembre. 212 cittadini, però, la pensano diversamente. Uno ha anche fatto ricorso, motivo per cui la data del voto non può ancora essere fissata. «Il regolamento disciplina anche il fabbisogno effettivo degli stalli nel Comune – spiega il sindaco Mario Canepa –; il problema è il nucleo, e chi ci abita lamenta l’assenza di posteggi. Anche quelli selvaggi sono un tasto dolente, che rimarrà tale finché non ci sarà un regolamento». A Magliaso, i referendisti sono in attesa che il Municipio confermi la validità delle 330 firme raccolte contro il credito di circa 700 mila franchi per installare cinque pese per lo smaltimento di scarti vegetali, ingombranti, legno e inerti, quindi per un ampliamento dell’ecocentro. I contrari sollevano una questione economica e parlano di ingorghi che verrebbero a crearsi dentro e fuori dalla struttura.

Fermento nel nuovo Comune

Anche i cittadini di Val Mara, saranno di nuovo chiamati alle urne a pochi mesi di distanza dall’ultimo voto. A inizio marzo, oltre il 65% della popolazione aveva affossato il credito di 990 mila franchi per ristrutturare la sala multiuso di Rovio, invitando il Municipio a un uso più parsimonioso del denaro. Verosimilmente a ridosso dell’estate, l’oggetto del (nuovo) malcontento sarà la spesa di 650.000 franchi per la progettazione di massima della casa anziani di Melano.