Lungolago chiuso? È dura e intanto le auto aumentano

Pedonalizzare il lungolago: scenario fattibile oppure sogno destinato a restare per sempre nei cassetti della politica luganese? Un banco di prova lo abbiamo avuto proprio negli scorsi giorni in occasione degli Swiss Harley Days, con quattro giorni di chiusura. Prima ancora era capitato il 29 settembre del 2022 in occasione delle riprese di un film e a maggio sempre di due anni fa, era un venerdì, in occasione di Lugano Bike Emotions. Il denominatore comune? Ingorghi. Tanti ingorghi.
Già, perché nonostante la comunicazione con largo anticipo da parte delle autorità, giovedì scorso tra Paradiso e la rotonda del LAC il traffico si è congestionato in tempo zero. Stessa cosa in uscita, alla sera: via Pelli, via Zurigo, via San Gottardo e via Maraini, arterie già intasate di per loro, si sono ritrovate ben presto in un overbooking (e no, non ha aiutato neppure un piccolo cantiere all’incrocio tra via Pelli e via Zurigo). Insomma, allo stato attuale delle cose una chiusura per «restituire» le rive del lago ai cittadini (e sbarazzarsi una volta per tutte del semaforo provvisorio di via Vela) appare quantomeno complicata senza altre misure. Certo, della riqualificazione del lungolago se ne potrà parlare nell’ambito del Piano direttore comunale (PDCom), il documento che armonizzerà i piani regolatori di Lugano e guiderà il suo sviluppo. Il documento, però, è da mesi sul tavolo dei sette municipali poiché bisogna ancora trovare un punto d’incontro politico.
Sempre più targhe
«Sviluppando il trasporto pubblico - si sente spesso dire in tema di mobilità sostenibile - si potranno togliere auto dalle strade». Il trasporto pubblico a Lugano sta anche andando bene, visto che i passeggeri aumentano, però continua a crescere anche il numero di auto sulle strade. Le vetture (solo automobili) immatricolate a Lugano (più Massagno, inserita nel conteggio dal Cantone) l’anno scorso sono state 44.733 contro le 42.794 del 2022 e le 39.714 del pandemico 2021. Il perché l’aumento degli utenti dei mezzi pubblici non si rifletta in un calo delle immatricolazioni è una domanda che forse meriterebbe uno studio ad hoc.
Il trasporto pubblico
Del tema se ne è occupato anche il gruppo dei Verdi in Consiglio comunale. In un’interrogazione, Danilo Baratti, Marisa Mengotti e Luisa Orelli chiedono al Municipio se e quando verrà attuata la pedonalizzazione, discussa da decenni e iscritta nel piano del traffico. Ma non solo. Nell’atto politico, gli ecologisti chiedono al Municipio di attivarsi per limitare il traffico, anche parassitario, che intasa il centro cittadino. I tre consiglieri comunali auspicano un ruolo più centrale del trasporto pubblico. «Molti automobilisti potrebbero rinunciare a entrare in città e utilizzare il trasporto pubblico, ma continuano a usare l’auto per comodità, pigrizia, abitudine. Di qui la richiesta al Municipio di attivarsi per disincentivare l’entrata e l’attraversamento della città di automobilisti che avrebbero alternative ed evitare quindi il traffico parassitario sulle strade di quartiere». Senza contare che «occorrerebbero più corsie preferenziali» (che cosa intende fare il Municipio a breve?, è la domanda), mentre qualcosa andrebbe fatto per sfruttare i Park&Ride, i quali «sono sottoutilizzati, tant’è vero che in quello delle Fornaci si sopprimeranno 100 stalli per automobili per creare 8 posteggi per bus turistici».