Disastri

L'uragano Beryl semina morte e distruzione ai Caraibi: «Sembrava l'Armageddon»

Si aggrava il bilancio delle vittime causate dalla eccezionale tempesta: colpita anche la Giamaica – Il primo ministro di Saint Vincent e Grenadine: «Tutti sono senza casa, sarà uno sforzo immane ricostruire»
©Ricardo Mazalan
Red. Online
04.07.2024 11:00

L'uragano Beryl sta seminando morte e distruzione nelle isole caraibiche. Ieri, il devastante fenomeno si è abbattuto sulla Giamaica con forti venti e piogge, uccidendo almeno una persona e portando così il bilancio delle vittime a quota 10. Tuttavia, è molto probabile che il numero dei morti sia destinato ad aumentare ulteriormente, dopo che le comunicazioni tra le isole caraibiche duramente colpite negli ultimi due giorni saranno tornate. Il potente uragano, dopo aver raggiunto la categoria 5 – la più alta, rarissima per un uragano atlantico – è stato declassato alla categoria 4.

In Giamaica, l'onda d'urto di Beryl ha flagellato la costa meridionale dell'isola, colpendo duramente le comunità locali, mentre i gruppi di emergenza si affrettavano a evacuare le persone dalle zone che hanno subito inondazioni. Le raffiche di vento hanno raggiunto i 225 km/h. La vittima accertata è una donna rimasta uccisa dopo che un albero è caduto sulla sua casa. Lo ha dichiarato Richard Thompson, direttore generale ad interim dell'agenzia per le calamità naturali della Giamaica, in un'intervista rilasciata al notiziario locale, nella quale ha pure fatto sapere che un migliaio di giamaicani ha trovato riparo nei rifugi.

Gli aeroporti principali dell'isola sono stati chiusi e le strade sono rimaste deserte dopo che il primo ministro Andrew Holness ha imposto il coprifuoco a livello nazionale per mercoledì: «Possiamo fare tutto ciò che è umanamente possibile, e lasciamo il resto nelle mani di Dio», ha affermato Holness, chiedendo ai residenti di evacuare le aree a rischio. Le interruzioni di corrente hanno interessato tutta la Giamaica e alcune strade vicino alla costa sono state allagate. È stato lanciato l'allarme per le pericolose mareggiate che potrebbero innalzare il livello dell'acqua fino a 2,75 metri.

Secondo gli esperti, la perdita di vite umane e i danni causati da Beryl mostrano le conseguenze delle temperature più calde nell’Oceano Atlantico. Per gli scienziati, questo eccessivo calore è un segno rivelatore del cambiamento climatico causato dall'uomo, che alimenta condizioni meteorologiche più estreme rispetto al passato. L'uragano ha attraversato acque con temperature comprese tra i 28 e i 30 gradi, le quali hanno fornito energia al fenomeno meteorologico, potenziandolo eccezionalmente. Nessuna tempesta atlantica aveva mai raggiunto il livello di intensità di Beryl così presto nella stagione degli uragani, che va dal primo giugno al 30 novembre. Solitamente il mese in cui si formano le tempeste tropicali di maggiore intensità sull’Atlantico è agosto, perché è il periodo dell’anno in cui le acque superficiali dell’oceano sono più calde. Inoltre, Beryl è anche il primo uragano a formarsi così ad est nell'Atlantico tropicale in questa fase della stagione. 

Dopo aver visitato l'isola di Carriacou, il primo ministro di Grenada, Dickon Mitchell, ha descritto scene «simili all'Armageddon», parlando di «distruzione quasi totale», con circa il 98% delle strutture danneggiate o distrutte, nonché una quasi completa distruzione della rete elettrica e dei sistemi di comunicazione: «Non c'è letteralmente più vegetazione da nessuna parte sull'isola», ha spiegato.

Ralph Gonsalves, primo ministro di Saint Vincent e Grenadine, una delle aree più colpite nei Caraibi orientali, ha dichiarato in un'intervista radiofonica che Union Island è stata «rasa al suolo» dalla furia di Beryl: «Tutti sono senza casa. Sarà uno sforzo immane ricostruire», ha commentato. È stato pure lanciato l'allarme per una possibile carenza di cibo dopo che il 50% dei raccolti di platani e banane del Paese è andato perduto, con perdite significative anche per le radici e gli ortaggi. Secondo il Centro statunitense per gli uragani (NHC), Beryl dopo aver raggiunto le isole Cayman, dovrebbe dirigersi verso le coste dello Yucatan, in Messico.

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