Ma quale Mondiale, viva il Boxing Day
La pausa è finita. Dopo 44 giorni, il campionato più ricco e seguito al mondo – la Premier League inglese – fa il suo ritorno. Il Mondiale in Qatar, insomma, fa già parte del passato. O quasi. Domani, Santo Stefano, largo al tradizionale Boxing Day. Una giornata attesa, anzi attesissima. Anche perché l’Arsenal leader della classifica potrebbe accrescere il suo vantaggio.
Primo con 5 punti in più rispetto al Manchester City, la squadra londinese sfiderà il West Ham (21.00). «Giocheremo in casa, è il Boxing Day, una giornata speciale per là Premier» afferma a tal proposito l’allenatore dei Gunners, Mikel Arteta. «Vogliamo approfittarne, sì». L’Arsenal finora ha concesso pochissimo alle avversarie: solo un pareggio e una sconfitta, a fronte di dodici vittorie. Nel nord di Londra nessuno lo dice a gran voce, ma mettere le mani sul titolo dopo un’eternità (l’ultima volta era nel 2004) è una possibilità concreta. «Di sicuro, noi non vediamo l’ora di riprendere».
Le scorie del Mondiale
Il Mondiale del 2022, disputatosi in piena stagione, per certi versi è stato maledetto. L’Arsenal, infatti, non potrà contare sul suo attaccante brasiliano Gabriel Jesus, infortunatosi proprio in Qatar. «Difficile, ora, stabilire quando rientrerà» ha tagliato corto Arteta, non escludendo un possibile intervento sul mercato.
Ciononostante, contro il West Ham sarà l’Arsenal a recitare il ruolo di (stra)favorito. «Diciamo che è difficile, molto difficile riprendere a giocare affrontando i Gunners» ha riconosciuto il tecnico degli Hammers, David Moyes.
Dov’e Dibu?
Detto dell’Arsenal, dove giganteggia il capitano della nazionale rossocrociata Granit Xhaka, il Newcastle di Fabian Schär, terza forza della Premier, affronterà il Leicester in trasferta. In campo pure Tottenham e Manchester United, rispettivamente contro Brentford e Nottingham Forest (martedì).
Occhi puntati, pensando ai Mondiali, anche su Aston Villa-Liverpool, quantomeno perché i padroni di casa saranno privi del loro portiere. Nientepopodimeno che Emiliano Martinez, per tutti Dibu, l’eroe (controverso) dell’Argentina in Qatar. Anche gli altri campioni del mondo impegnati in Premier non hanno ancora fatto rientro in Inghilterra. Ci si chiede come (e in alcuni casi quando) torneranno nei club di appartenenza, dopo giorni e giorni di festa esagerata.
Quel rigore di Kane
Dal Qatar, secondo il suo allenatore al Tottenham Antonio Conte, è tornato motivatissimo Harry Kane. Di sicuro, vorrà gettarsi alle spalle quel rigore maledetto contro la Francia ai quarti di finale. In ogni caso, difficilmente il suo compagno di squadra – il portiere dei Bleus Hugo Lloris – avrà poca voglia di scherzare visto l’esito della finalissima.
Haaland la tempesta
Sarà riposatissimo, non avendo disputato il Mondiale, il norvegese Erling Haaland. La tempesta perfetta, l’uomo che a suon di gol sta portando il Manchester City in un’altra dimensione. Capace di unire il dominio del gioco all’efficacia. I Citizens, però, non saranno in campo domani. Chiuderanno il Boxing Day mercoledì, contro il Leeds.
Haaland, di suo, ha ricominciato dove aveva finito. Segnando. È successo in Coppa di Lega, il 22 dicembre, nel successo (3-2) contro il Liverpool.
Perché si chiama Boxing Day?
Il Boxing Day è una festività di Regno Unito, Canada, Nuova Zelanda, Australia ma anche Guatemala. In generale, è una festa che accomuna i Paesi che fanno parte del Commonwealth che hanno popolazione di religione prevalentemente cristiana. È una festa basata sul regalare doni ai membri meno fortunati della società. Contemporaneamente, il Boxing Day in molti paesi è associato all'inizio dei saldi.