Il caso

Malpensa e Berlusconi, il sindaco di Milano Beppe Sala: «Non era meglio aspettare?»

Dall’11 luglio 2024 l'aeroporto porta il nome dell’ex presidente del Consiglio italiano: la decisione ha sollevato un polverone e nelle scorse ore il sindaco del capoluogo lombardo ha rivolto una lettera aperta alla figlia del Cavaliere, Marina Berlusconi
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Red. Online
13.07.2024 22:14

Sembrava uno scherzo, e invece no. Dall’11 luglio 2024 l'aeroporto della Malpensa porta effettivamente il nome dell’ex presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi. La decisione, già contestatissima prima dell'ufficialità, è destinata a causare nuove discussioni. Già, perché nelle scorse ore il sindaco di Milano Beppe Sala ha deciso di rivolgere una lettera aperta alla figlia del Cavaliere, Marina Berlusconi, per esprimere le proprie preoccupazioni su una scelta «politica»: «Non era meglio aspettare?»

La lettera

Ecco, riprodotto integralmente, il contenuto della lettera, pubblicata su Instagram:

«Anche il più disattento cittadino capirebbe che l’intitolazione di Malpensa a Berlusconi è un atto puramente politico. E ora abbiamo conferma che questo atto è un’iniziativa del presidente di Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), un ente tecnico che di politico non dovrebbe avere niente (tra l’altro, se Enac vuole fare politica, che garanzia avranno i gestori degli aeroporti italiani, verranno forse penalizzati quelli che fanno riferimento ad amministrazioni di centrosinistra?)».

«Anche se so benissimo che in questa faccenda giuridicamente posso far poco, continuerò a far sentire la mia voce. Perché credo nei valori che mi hanno portato ad essere sindaco di Milano. E perché non voglio che gli insulti che mi arrivano tramite i social, le provocazioni del vice presidente del Consiglio (“pensi a tagliare l’erba a Milano invece che a Berlusconi”) o le affermazioni gratuite dello stesso presidente di Enac (che mi dà pubblicamente dell’ipocrita) abbiano la meglio sulla mia volontà. Mi rivolgo alla primogenita di Silvio Berlusconi».

«Cara Marina, la reputo da sempre una persona intelligente e le sue recenti dichiarazioni me ne hanno dato conferma. Lei ha vissuto sulla sua pelle quanto suo padre sia stato amato e odiato. Ma non era meglio aspettare, far sì che gli animi si distendessero, far leggere alla storia la vicenda di suo padre con più tranquillità? Perché dobbiamo tornare così presto a schierarci, viste le modalità con cui questa decisione è stata presa? Davvero lei è felice che questo dibattito si riaccenda subito? Glielo chiedo nel rispetto comunque totale delle sue opinioni. Continuerò a sollevare la questione, educatamente e senza mancare di rispetto a nessuno. E’ mio dovere farlo. Come è certamente mio dovere occuparmi di tutte le altre cose che riguardano Milano».