Sci alpino

Maria Walliser: «È troppo presto per dare giudizi sui rossocrociati»

L'ex sciatrice commenta i primi giorni non proprio brillanti degli atleti svizzeri: «C’è ancora tutto il tempo per recuperare, mi aspetto due appassionanti discese libere»
Lara Gut-Behrami ha nascosto le carte (sesto tempo) anche nell’ultimo allenamento in vista della discesa. © Keystone/Jean-Christophe Bott.
Raffaele Soldati
10.02.2023 23:15

Quattro gare e una sola medaglia, quella d’argento vinta da Wendy Holdener nella combinata inaugurale. Non è quello che si aspettava Swiss-Ski dalle prime competizioni di questo Mondiale. Quali le impressioni di Maria Walliser, grande campionessa degli anni Ottanta, specialista della velocità, vincitrice di quattro medaglie iridate e di tre olimpiche? «È vero tutti ci auguravamo che arrivassero subito successi e medaglie. Invece, purtroppo, non è stato così. Però non è ancora il momento di sbilanciarsi con giudizi troppo pesanti. C’è tutto il tempo per recuperare. Non vedo l’ora di vedere le discese libere che animeranno questo fine settimana in Savoia. Mi aspetto due gare appassionanti».

Torniamo brevemente ai superG, che dovevano essere territorio di caccia per Lara Gut-Behrami e Marco Odermatt. «La mia impressione è che questi superG fossero davvero troppo brevi - sottolinea Maria -, soprattutto quello maschile. Non hanno permesso ai migliori di rimediare ai piccoli errori. È possibile che Lara, ma soprattutto Odermatt abbiano pagato più di altri per il tipo di tracciato. Ma questo è facile dirlo quando si guardano le gare seduti su un comodo divano. Preferisco lasciare ad altri le analisi sui tempi e sugli errori che tutti più o meno commettono. Poi non esiste una gara perfetta».

Il tempo, almeno per ora, non ha condizionato nessuna competizione. Questo è già un fatto importante. «Assolutamente - precisa la sangallese - Mi auguro che questa considerazione valga in particolare per le discese, dove improvvise folate di vento o cambiamenti di visibilità possono condizionare le prestazioni degli atleti. Ma questi sono elementi che fanno sempre parte degli sport all’aperto. Valeva ai miei tempi. A maggior ragione oggi, nonostante gli innumerevoli progressi nell’ambito dei materiali e della tecnica sciatoria».

Azzurre partite bene

Sofia Goggia è stata la più veloce anche nella terza ed ultima prova cronometrata in vista della discesa femminile. Sarà l’azzurra a spuntarla? «Se dovesse succedere non sarebbe un fatto strano. Le azzurre sono partite alla grande in questi Mondiali con l’oro di Federica Brignone in combinata e con quello di Marta Bassino in superG. Però io ho fiducia nelle elvetiche. Lara è capace di tutto, anche in libera può far bene. Spero che Corinne Suter, reduce da un infortunio, si sia ripresa e possa difendere il titolo vinto due anni fa a Cortina. Poi ci sono Joana Hählen, Jasmine Flury ed una quinta elvetica».

Michelle Gisin scartata

Il destino ha voluto che Michelle Gisin perdesse il posto a scapito di Priska Nufer. Nella prova decisiva la sciatrice di Alpnach ha preceduto l’obvaldese di 35 centesimi. «Quando una sciatrice profilata deve rinunciare - commenta Maria - è sempre doloroso. Per lei e per i suoi tifosi. Ma le decisioni in genere sono concordate in anticipo. Gli atleti conoscono le regole e devono rispettarle. È importante per il clima all’interno di un team dove, al di là della sana competitività, dovrebbe sempre regnare uno spirito di fair-play».

Maria Walliser guarderà in diretta le discese libere? «Non lo so ancora. Grazie ai moderni apparecchi televisivi, per nostra fortuna, possiamo goderci lo spettacolo anche con qualche ora di ritardo. A me piace vivere la giornata intensamente. Prima una bella passeggiata nei boschi o una bella sciata. Poi, naturalmente, le gare in tivù».