Marocchini, algerini e tunisini i più violenti

DUESSELDORF L'equazione più immigrati nordafricani, uguale più delinquenza, trova una chiara conferma statistica negli ultimi dati relativi al 2015 resi noti ieri dal Ministero degli interni del Land del Nord Reno-Vestfalia, che è la regione con la percentuale più alta di rifugiati e immigrati, anche clandestini, in tutta la Germania.
Esaminiamo più da vicino le cifre: secondo quanto si legge nel rapporto, nel corso del 2015, prima cioè, che esplodesse il "caso Colonia", la polizia ha arrestato 6.444 marocchini, con un aumento percentuale degli arresti del 353 per cento rispetto all'anno precedente. Simili indicazioni valgono per gli algerini: 6.790 unità, con un incremento del 299 per cento. Cifre impressionanti, inequivocabili. Una percentuale particolarmente elevata di giovani uomini di questi due paesi di provenienza si era già resa responsabile di reati penali negli anni precedenti.
Le autorità del Nord Reno-Vestfalia forniscono indicazioni chiare anche riguardo al numero dei reati che figurano nella statistica criminale: a commettere fatti penalmente rilevanti sono stati 6.208 cittadini marocchini, rispettivamente 4.995 algerini, mentre i tunisini registrati sono stati 1.084. Dati, anche in questo caso, statisticamente improntati ad un aumento. Un'altra indicazione riguarda il numero assoluto di questi reati commessi nell'area del Reno e della Ruhr. Gli algerini ne hanno fatti registrare 13 mila, ovvero il doppio rispetto al 2014. I marocchini 14.700 unità. I tunisini, invece, hanno commesso complessivamente 2000 reati. Nel documento si dice esplicitamente che "cittadini di provenienza nordafricana sono sovrarappresentati nella statistica della criminalità, soprattutto nelle grandi città".
Inoltre, si specifica, "emerge che si tratta spesso di immigrati di età giovane che sono giunti in Germania soli". I reati commessi più di frequente sono quelli contro il patrimonio e contro l'integrità della persona. La Polizia del Nord Reno-Vestfalia, in questo ambito, ha fatto scattare 3.863 procedure penali, molte delle quali a Colonia e a Düsseldorf: città nelle quali, si ricorda, l'impegno della polizia nei confronti dei nordafricani è forte e costante da diversi anni ormai, in "primis" per sventare furti e rapine e per sedare risse, che sovente sono conseguenza del diffuso abuso d'alcol e di droghe.
Poi, il Ministero degli interni regionale, fornisce anche un'indicazione che la dice lunga sull'entità del problema dell'immigrazione violenta in Germania: emerge che "statisticamente, profughi e richiedenti l'asilo - dal punto di vista generale - si rendono raramente responsabili di fatti penalmente rilevanti", mentre, come visto, il grado del coinvolgimento degli immigrati provenienti dal Nord Africa in fatti di ordinaria criminalità, è considerato "estremamente preoccupante" da chi opera sul terreno. Spulciando nel rapporto delle autorità, cifre alla mano, si evince che "di cento marocchini, il 33,6 per cento, nel 2015, ha commesso reati, di altrettanti algerini la quota sale al 38,6 per cento". E ancora: "L'incrocio statistico tra coloro che hanno commesso reati, sospettati e denunciati, mostra in modo chiaro che in questa categoria vi sono persone che hanno commesso reati in modo grave e reiterato".
Come risolvere questo problema, che in Germania è percepito come una vera e propria emergenza sociale? Il Governo federale, soprattutto dopo i fatti di Colonia di inizio 2016, ha più volte rimarcato di voler accrescere il numero dei respingimenti, in primis da parte di chi proviene da nazioni ritenute sicure. Ma i problemi sul tavolo non sono di semplice soluzione, anche perché gli Stati toccati non hanno finora dimostrato di voler collaborare. Berlino, anche per questo, deve proseguire negli sforzi diplomatici in linea con le indicazioni fornite da Bruxelles.