Marocco: sale a oltre 2.000 il bilancio dei morti

Ci sarebbero anche due ticinesi tra gli sfollati del terremoto magnitudo 6.8 che ha colpito il Marocco nella notte. A darne notizia è Tio.
Ad essere colpita è stata la regione di Marrakech, dove per ora si contano oltre 2.000 morti. Il dato è stato fornito dalla tv marocchina citata da Sky News. I feriti sono 1.204, 721 dei quali in gravi condizioni.
Ingenti anche i danni materiali.
I sismografi hanno registrato la scossa alle 23.11 di ieri. L'epicentro è stato localizzato al centro del Paese, a 16 chilometri del villaggio Tata N'Yaaqoub, nel municipio di Ighil, 72 chilometri a sudovest di Marrakech.
La scossa però è stata percepita lungo tutta la dorsale dell'Atlante, a Merzouga, una delle porte del deserto, Taroudant, Essaouira e Agadir e dall'altro versante della catena montuosa a Casablanca, fino a Rabat.
Il movimento ondulatorio è durato circa 30 secondi. Ingenti i danni materiali. Sono state mobilitate le forze dell'ordine, la protezione civile e il personale medico e paramedico per predisporre un eventuale piano di emergenza.
Il bilancio del sisma si aggiorna di minuto in minuto, man mano che arrivano i dati dalle città e soprattutto dalle località di montagna vicine all'epicentro. I Paesi che punteggiano l'Atlante sono molto poveri, spesso non hanno collegamento internet e le case sono costruite con il caratteristico muro a pisé, realizzato in paglia, fango e sassi.
Grande paura soprattutto nella medina di Marrakech, dove le parti più fragili delle mura che circondano il centro storico sono crollate. Hanno ceduto alcune abitazioni, nella piazza Jamaa el Fna è crollato il minareto di una piccola moschea vicino allo storico Café de France. Si segnalano danni nella kasbah di Marrakech e crolli di abitazioni nella zona a nord est. In città nuova ci sono crepe nel campanile della chiesa cattolica di Gueliz. Crolli di facciate a Essaouira, sull'Oceano atlantico e a Ouarzazate, nel centrosud.
In migliaia si sono riversati per le strade della città nuova di Marrakech e nei vicoli della medina, in preda al panico. Elettricità e collegamento internet sono mancati a lungo.
Le condoglianze di Berset
Il presidente della Confederazione Alain Berset ha presentato le condoglianze della Svizzera alle famiglie delle vittime del terremoto in Marocco. «La Svizzera è solidale con il Marocco», ha scritto sulla rete sociale X (ex Twitter).
I nostri pensieri sono rivolti agli uomini e alle donne marocchini colpiti da questo terribile terremoto, ha aggiunto il capo del Dipartimento federale dell'interno (DFI).
Il terremoto è stato avvertito in gran parte del Paese
Il terremoto che ha colpito ieri notte il Marocco è stato avvertito in gran parte del Paese e ha provocato danni anche a oltre 400 km dall'epicentro: lo indica una mappa del Centro sismologico euro-mediterraneo pubblicata dall'Istituto nazionale di geofisica sul suo sito. La scossa di magnitudo 7 secondo l'Istituto nazionale di geofisica del Marocco (6,8 secondo l'Istituto geofisico statunitense) è stata avvertita da Nord a Sud, sia nelle zone interne del Paese sia in quelle costiere.
Molte testimonianze riportate dal Centro sismologico euro-mediterraneo sul suo sito parlano di forti tremori e crolli.
Da Marrakech, che dista 79 chilometri dall'epicentro, sono arrivate immagini di muri sbriciolati e persone scese nelle strade; immagini di crolli sono arrivate anche da Dakhla - distante 128 chilometri dall'epicentro del sisma - così come da Agadir (129 chilometri); immagini di crepe nei muri sono arrivate anche da Tabant (199 chilometri) e immagini di crolli sono state inviate al Centro sismologico euro-mediterraneo anche da Temara (356 chilometri) e da Meknès (417 chilometri).
Londra: «Pronti ad aiutare in ogni modo possibile»
Il Regno Unito aiuterà il Marocco «in qualsiasi modo possibile»: lo ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri britannico, James Cleverly.
«Notizie devastanti di un forte terremoto alle porte di Marrakech, in Marocco», ha scritto il ministro su X. «Siamo pronti ad aiutare i nostri amici marocchini in qualsiasi modo possibile», ha aggiunto.
Anche il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha incaricato «tutti gli organi e le forze governative di fornire ogni assistenza necessaria al popolo marocchino, compresi i preparativi per l'invio di una delegazione di aiuti nella regione». Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier: il Marocco è uno dei Paesi che fa parte degli Accordi di Abramo con Israele.
«Il popolo di Israele - ha detto Netanyahu - è con i nostri amici, il popolo del Marocco in questo momento difficile e prega per il loro benessere. Lo aiuteremo in ogni modo necessario». Il ministro della difesa Yoav Gallant ha ordinato all'esercito israeliano e al ministero stesso «di prepararsi a fornire immediata assistenza di emergenza per il recupero delle vittime». Il ministero degli esteri - attraverso l'ambasciata israeliana a Rabat - ha offerto aiuto e assistenza ai marocchini.
Anche la Spagna ha offerto di inviare squadre di soccorso in Marocco in seguito al violento terremoto che ha ieri notte ha scosso il Paese: lo ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri Jose Manuel Albares.
«La Spagna ha offerto al Marocco, se lo riterrà necessario, sia le sue capacità di soccorso, che in questi momenti sono le più importanti, sia la sua capacità di ricostruzione una volta passato questo momento. Ciò che è importante in questo momento è salvare il maggior numero possibile di vite umane», ha dichiarato il ministro ai giornalisti presenti al vertice del G20 in India.
Biden: «Vicini al Marocco in questo momento difficile»
Si susseguono i messaggi di cordoglio per le vittime del violento sisma che ha colpito il Marocco la scorsa notte. Il presidente Usa Joe Biden è «profondamente addolorato per la perdita di vite umane e la devastazione del terremoto».
«I nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolti a tutti coloro che sono colpiti da questa terribile difficoltà», ha aggiunto Biden in una nota della Casa Bianca. «La mia amministrazione è in contatto con i funzionari marocchini. Stiamo lavorando per garantire che i cittadini Usa in Marocco siano al sicuro e siamo pronti a fornire tutta l'assistenza necessaria al popolo marocchino. Gli Usa sono vicini al Marocco e al mio amico re Mohammed VI in questa fase difficile».
Anche papa Francesco, dopo aver «appreso con dolore del terremoto che violentemente ha colpito il Marocco», ha espresso «la sua comunione nella preghiera di fronte a questo disastro naturale». «Triste per questo evento», si legge in un telegramma di cordoglio per le vittime inviato tramite il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, il Pontefice manifesta la sua «profonda solidarietà a coloro che sono toccati nella carne e nel cuore da questa tragedia».
Bergoglio prega «per il riposo dei defunti, per la guarigione dei feriti e per la consolazione di chi piange la perdita dei propri cari e della propria casa». Francesco chiede «all'Altissimo di sostenere i marocchini in questa prova e offre il suo incoraggiamento alle autorità civili e ai servizi di soccorso».
«Notte da incubo a Marrakech, sembrava una bomba»
A Marrakech, le strade dello storico quartiere ebraico nella Medina sono ricoperte di detriti e vecchi edifici sono crollati. La città si è svegliata sotto shock dopo il terremoto che ha colpito il Marocco nella notte tra venerdì e sabato.
«È come se fossimo stati colpiti da una bomba», ha descritto con sgomento all'Afp una residente di Mellah, Hafida Sahraouia. «Stavamo preparando la cena quando abbiamo sentito qualcosa come un'esplosione. Presa dal panico, sono uscita velocemente con i miei figli. La nostra casa purtroppo è crollata», racconta la donna di 50 anni che si è rifugiata con la sua famiglia in una grande piazza all'ingresso nel suo quartiere. «Non sappiamo a chi rivolgerci. Abbiamo perso tutto», confida.
Anche Mbarka El Ghabar, una vicina, ha visto la sua casa «distrutta» dalle scosse. «Dormivamo quando c'è stato il terremoto, parte del tetto è crollata, ci siamo ritrovati bloccati dentro ma siamo riusciti a scappare, io e mio marito», testimonia, aggiungendo di aver «passato una notte da incubo».
Nessuna vittima nella vicina Algeria
Le autorità algerine hanno annunciato di non aver registrato vittime o danni dopo la sisma di Marrakech che ha colpito il Marocco sud-occidentale. Il terremoto è stato avvertito in alcune province dell'ovest dell'Algeria.
Lo ha fatto sapere una nota pubblicata su Facebook la Protezione civile algerina.
«In seguito al terremoto avvertito dagli abitanti di alcune zone dell'ovest del Paese, le nostre squadre hanno effettuato operazioni di ricognizione nelle province di Tindouf, Beni Abbes, Timimoun, Bechar e Naama (sud-ovest), così come Tlemcen e Sidi Bel Abbes (ovest) e non sono state registrate perdite», si legge nel post.
Il terremoto avvertito in varie zone della Spagna
Il forte terremoto che ha colpito il Marocco ieri notte è stato avvertito anche in diverse zone del sud della Spagna e alle Canarie: lo ha reso noto l'Istituto Geografico Nazionale iberico, in base a segnalazioni di cittadini. Siviglia, Malaga e Cordova sono alcune delle città da cui è stata percepita la potente scossa sismica.
L'Algeria apre lo spazio aereo ai voli umanitari
Le «autorità supreme algerine» hanno deciso di aprire il proprio spazio aereo ai voli che trasportano aiuti umanitari e persone ferite dal terremoto che ha colpito il Marocco. Lo ha riferito la tv di Stato algerina, citando un comunicato della presidenza.
«All'indomani del violento terremoto che ha colpito alcune zone del Regno del Marocco, le autorità algerine hanno dimostrato la loro piena disponibilità a fornire aiuti umanitari e a utilizzare tutte le loro risorse materiali e umane in solidarietà con il fraterno popolo marocchino, qualora il Regno del Marocco lo richieda», si legge nel post.
Nell'estate del 2021, le autorità algerine avevano annunciato la chiusura del proprio spazio aereo agli aerei civili e militari marocchini, dopo la decisione di interrompere le relazioni diplomatiche con il Regno.
Macron: «Sconvolti dal terremoto in Marocco, pronti ad aiutare»
«Siamo tutti sconvolti dal terribile terremoto in Marocco. La Francia è pronta ad aiutare con i primi soccorsi». Lo scrive in un duplice messaggio in francese e arabo su X il presidente francese Emmanuel Macron, impegnato in queste ore al G20 a Nuova Delhi.
Il DFAE è in regolare contatto con l'Ambasciata a Rabat
Il DFAE ha inviato al Marocco un Marocco per alloggi di emergenza, trattamento e distribuzione dell'acqua, strutture sanitarie e materiali igienici. strutture sanitarie e materiali per l'igiene. La fornitura di materiali sarà effettuata da esperti del Corpo svizzero di aiuto umanitario CSA.
Le autorità marocchine non hanno ancora risposto all'offerta di assistenza. Il dispiegamento della catena di salvataggio non è ancora stato richiesto e non è quindi previsto al momento.
Il DFAE non ha ancora informazioni sulle vittime svizzere. Finora sono pervenute circa 100 richieste di informazioni. La cellula di crisi del Corpo d'aiuto umanitario del DFAE è ancora attiva e sta analizzando la situazione.
Il DFAE è in contatto regolare con l'Ambasciata di Svizzera a Rabat e con le autorità marocchine.