Max Verstappen è costretto a tifare Ferrari
La Formula 1 si appresta a vivere un mese di sosta, prima, però, c’è l’appuntamento con il Gran Premio di Singapore. Attesissimo, considerando il recente andamento del Mondiale. La velocissima McLaren – che nella classifica dei costruttori guarda tutti dall’alto – è l’indubbia favorita del weekend. La scuderia di Woking va sul podio da addirittura 13 gare consecutive e la MCL38 è ormai sulla bocca di tutti. Per i risultati incamerati, certo, ma anche per via della tanto discussa ala posteriore. Il flap mobile - che funge da sorta di mini-DRS - ha portato a diversi sospetti e polemiche, per cui è intervenuta la FIA: «Monitoriamo attentamente la flessibilità della carrozzeria di tutte le vetture e ci riserviamo il diritto di chiedere ai team di apportare modifiche in qualsiasi momento della stagione». Il caso, quindi, sembrava chiuso. E invece no, perché in seguito a un reclamo della Red Bull, la Federazione ha sostanzialmente fatto un passo indietro. Seppur superando i necessari test statici e risultando così legale, la flessibilità dell’ala non è conforme allo spirito del regolamento. Risultato? La McLaren dovrà apportare delle modifiche.
La rimonta dei «papaya»
A Marina Bay, in ogni caso, il team britannico spera di replicare la vittoria intascata da Piastri in Azerbaijan. L’australiano ha fatto il pieno di fiducia e su un altro tracciato – almeno sulla carta - favorevole, può addirittura sperare di rientrare nella lotta del Mondiale piloti. «Non sono tagliato fuori ma non penso molto al titolo. Non mi illudo, però sarò eventualmente pronto a rientrare nella lotta, devo restare ai massimi livelli con maggiore costanza». Lando Norris – suo vicino ai box – pensa, dal canto suo, che la pressione non ricada sulle sue spalle e che non abbia nulla da perdere. Un modo, questo, forse per guidare in maniera più leggera. La verità, infatti, è che il 24.enne dispone di una vettura – che ancora non riesce a sfruttare appieno - superiore alla concorrenza.
Testa a testa con la SF-24
Sulla carta resta lui il rivale più accreditato di un Max Verstappen in chiara difficoltà. Malgrado l’olandese possa contare su un vantaggio abbastanza considerevole in termini di punti, il cuscinetto si sta assottigliando e il triplice campione iridato deve assolutamente riprendere slancio. «Lo dico chiaramente: so che non sarà il nostro weekend più semplice, sugli avvallamenti e sui cordoli la macchina non è forte». La vittoria, ormai, gli manca da sette GP e questa è la pista che storicamente soffre maggiormente. Ci si aspetta, allora, un sussulto da parte sua, un moto d’orgoglio che risvegli il suo spirito da campione. Se ciò non dovesse accadere, però, Super Max può contare su un alleato: la Ferrari. La sua speranza è che i piloti della Rossa – pur rimanendo a distanza di sicurezza in classifica – possano «sottrarre» più punti possibili alla McLaren. Prima del weekend soprattutto Leclerc era parso particolarmente ottimista sulle proprie chance e le prove libere disputate oggi non hanno fatto altro che confermare l’ottimo stato di forma della monoposto di Maranello.
Le indicazioni delle libere
Il monegasco - che al pari del compagno di squadra Carlos Sainz ha potuto contare su degli aggiornamenti all'ala anteriore - è stato particolarmente performante sin dalle battute iniziali della prima sessione di prove libere. Il testa a testa, previsto e prevedibile, contro Lando Norris ha premiato il pilota della Ferrari che ha chiuso per soli 76 millesimi davanti al rivale della McLaren. Il duello tra i due si è poi riproposto nelle FP2, con il pilota britannico che in questa occasione ha avuto la meglio su Leclerc. Terzo, di nuovo, è giunto Sainz e anche la Racing Bull ha dimostrato - sia con Tsunoda sia con Ricciardo - di trovarsi particolarmente a suo agio sul tracciato di Marina Bay. Anche la Williams, poi, ha vissuto due buone sessioni, mentre un discorso diametralmente opposto va fatto per la Mercedes e, soprattutto, per le due Red Bull, particolarmente in affanno. Perez ha chiuso 14. e 8., ma a preoccupare maggiormente è stato il venerdì di Max Verstappen: dopo un tutto sommato buon 4. posto, nella seconda sessione il 26.enne è stato decisamente lento sul giro secco, giungendo addirittura in 15. posizione.
I patemi di Super Max
Le ultime settimane, per il fenomeno olandese, non sono state particolarmente fortunate e - dopo aver compensato per diverse gare la scarsa efficacia della sua monoposto - ora sembra che Verstappen non riesca più a fare la differenza. In pista, allora, i risultati stentano ad arrivare - sempre considerando i suoi standard inarrivabili - ma anche al di fuori di essa il campione iridato in carica è andato incontro a qualche problema. Recentemente, infatti, il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem ha voluto modificare un articolo che riguardava il comportamento inappropriato dei piloti e ha deciso di sanzionare coloro che utilizzano un linguaggio non consono nei team-radio e durante le conferenze stampa. Ebbene oggi, dopo le FP1, Verstappen è stato convocato dal collegio dei commissari sportivi per alcune parole troppo colorite pronunciate ieri con i media. Anziché infliggergli una multa, la Federazione ha condannato l'olandese a "svolgere lavori di pubblica utilità" sotto la propria supervisione, senza però specificarne la natura.