Melide vale una visita, peccato per la stazione

La Swissminiatur, il Lido comunale, una ciclopista e una passeggiata che attraversano il Ceresio, un parco giochi fra i più belli del cantone e una discreta vitalità a livello di eventi. Sì, Melide merita una visita. E da Lugano è anche abbastanza comodo raggiungerla, ad esempio con il treno, a patto di non essere genitori o nonni con il passeggino, persone con problemi motori o turisti con valigie pesanti. Una volta arrivati alla stazione del borgo lacustre, infatti, si devono per forza affrontare due rampe di scale, anche abbastanza ripide: un chiaro ostacolo per le categorie di utenti che abbiamo citato. Chi ha il passeggino può cavarsela sollevandolo (occhio alla schiena) o trascinandolo su e giù uno scalino alla volta (occhio al passeggino) magari con l’aiuto di qualche passante di buon cuore, ma gli altri? Abbiamo girato la domanda al Comune e alle FFS.
Il più complicato
«Siamo a conoscenza di queste difficoltà» esordisce il sindaco di Melide Angelo Geninazzi. «Da parte nostra, fin dai primi anni Duemila, abbiamo più volte teso la mano per fare in modo che gli anziani, le mamme e i disabili potessero evitare queste rampe». Le Ferrovie però hanno più volte procrastinato la realizzazione di un’opera che potesse risolvere questo e altri problemi. Perché? «Il progetto di rinnovo della stazione di Melide risulta essere il più complicato tra i progetti di ampliamento e adeguamento ferroviario presenti in Ticino e a sud di Lugano» premette il portavoce delle FFS Patrick Walser. La complessità, per la ex regia federale, deriva soprattutto dalla particolare posizione geografica di questo snodo, che è incastonato tra il lago, la strada cantonale e l’autostrada, tra l’altro in curva. E in questo spazio, la realizzazione di nuovi accessi non è l’unico intervento previsto. «Al fine di garantire l’offerta del traffico passeggeri a lunga percorrenza, saranno realizzati a Melide i binari d’inversione di marcia e i binari di ricovero, diurni e notturni, che per motivi di spazio non possono essere creati a Lugano». Melide è stata individuata come la sede più vicina adatta a questo scopo. «Inoltre verrà garantito un binario ZKE – Zugkontrolleinrichtungen – utilizzabile in entrambe le direzioni di marcia per l’accettazione di treni merci lunghi 750 metri che presentano difetti, permettendo così di poter provvedere tempestivamente alla loro riparazione». Per quanto riguarda la connessione con Melide paese, sono in programma la costruzione di un sottopassaggio che collegherà due nuovi marciapiedi esterni al campo binario e la sostituzione dell’impianto di sicurezza, giunto ormai a fine vita e indispensabile prima dell’inizio dei lavori della stazione. Infatti, al momento, le Ferrovie stanno realizzando una nuova cabina tecnica e sostituendo l’impianto di sicurezza. «Questi lavori termineranno nel giugno 2025 e solo successivamente potranno iniziare quelli di adeguamento e ampliamento della stazione», la cui messa in esercizio dopo il rinnovamento «è prevista per fine 2030».
Il piano B (come bus)
Per almeno altri sette anni, quindi, non cambierà nulla? Non proprio, perché una nuova legge federale impone di garantire l’accessibilità a tutti gli utenti. Le Ferrovie hanno dunque dovuto correre ai ripari e studiare una misura provvisoria: da gennaio 2024 sarà attivo un servizio navetta che porterà i clienti alla stazione senza barriere più vicina, cioè Paradiso in direzione nord e Maroggia-Melano verso sud. Ambedue i viaggi in bus saranno gratuiti e dureranno sei, sette minuti. Il servizio navetta dev’essere però prenotato in anticipo o telefonicamente (almeno due ore prima del viaggio previsto) o tramite un formulario su Internet (almeno dodici ore prima). Per i viaggi internazionali, invece, l’assistenza deve essere richiesta con almeno quarantott’ore d’anticipo. Si può telefonare al Contact Center Handicap FFS ogni giorno dalle 6 alle 22.30 al numero 0041.800.007.102 (gratuito in Svizzera). C’è anche la pagina web www.sbb.ch/handicap. L’assistenza è prevista esclusivamente per le gli utenti con disabilità, cioè persone in sedia a rotelle o con deambulatori. Per tutti gli altri, occhio a quelle scale. Almeno fino al prossimo decennio.