«Mengoni e Mahmood sono gay dichiarati», e scoppia la polemica

Sanremo 2024 è finito. Le polemiche che si porta dietro, evidentemente, no. È così che, durante la trasmissione Chesarà..., in onda su Rai3 e condotta da Serena Bortone, è stato affrontato il tema dei look e dei messaggi trasmessi durante il Festival. Nulla di strano fin qui. Ma parlando dell'argomento, i giornalisti Peter Gomez e Roberto D'Agostino hanno rilasciato dichiarazioni legate all'orientamento sessuale di Marco Mengoni, conduttore della prima serata, e Mahmood, sesto classificato in gara. «Lo scorso anno ci fu lo scandalo per il bacio di Rosa Chemical a Fedez. Quest'anno Mengoni, che è gay dichiarato, con il giochino dell'ammazzamosche ha baciato solo donne», ha detto D'Agostino. «Alessandro lo conosco da tantissimi anni e conosco sua mamma – ha aggiunto poco dopo Peter Gomez riferendosi a Mahmood –. Rispetto alla questione della gonna… anche Alessandro è gay dichiarato».
Non uno, bensì due outing in piena regola. Qual è il punto? Né Mahmood né Marco Mengoni hanno mai fatto coming out pubblico, non hanno cioè mai rivelato volontariamente il proprio orientamento sessuale, come fa notare il sito d'informazione Gay.it. Se il coming out è un gesto personale, volontario, che una persona fa solo quando è pronta e lo desidera, l’outing significa invece rivelare l’altrui orientamento sessuale, senza il consenso della persona interessata. E questo vale anche per i personaggi pubblici.
Le parole dei due giornalisti hanno scatenato una valanga di commenti sui social, per la maggior parte negativi. Il punto (contestato) è proprio la differenza tra la scelta di una persona di rivelare il suo orientamento sessuale contrapposta all'outing. «Vi dovete vergognare», scrivono in molti. «Non avete alcun rispetto». L'outing è stato chiaramente definito «un atto di violenza». Alcuni utenti hanno aggiunto che la presentatrice avrebbe dovuto dissociarsi dalle dichiarazioni dei colleghi, sottolineando che l’Ordine dei giornalisti italiano difende il «diritto alla non discriminazione» e alla «dignità della sfera sessuale della persona».
Attualmente nessuno dei protagonisti si è espresso sulla polemica.