Politica

«Mettere un freno alle derive di un’eccessiva burocrazia»

Il PLR lancia un’iniziativa popolare per snellire i processi e invertire la tendenza a complicare e infittire leggi, norme e regolamenti – Speziali: «Le procedure sono sempre più rigide e complesse, a discapito di cittadini e aziende»
© CdT/ Chiara Zocchetti
Giona Carcano
29.09.2023 14:00

«Basta burocrazia!». È il titolo, eloquente, dell’iniziativa popolare proposta dal PLR per inserire un nuovo articolo nella Costituzione cantonale. Un articolo stringato. «Ognuno ha diritto: a) a leggi comprensibili e applicate in modo semplice, non burocratico ed efficace; b) alla trattazione in tempi ragionevoli, semplice e non burocratica delle sue pratiche da parte delle autorità amministrative e giudiziarie. In soldoni, bisogna snellire i processi e, soprattutto, invertire la tendenza a complicare e infittire norme, leggi e regolamenti. Perché, come è stato ribadito più volte durante la conferenza stampa, «così non si può andare avanti».

«La burocrazia, in sé, non è un concetto negativo», spiega il presidente del partito Alessandro Speziali. «È nata per organizzare la gestione pubblica o privata di un’azienda, a dare una struttura alla conduzione dell’amministrazione». Una burocrazia sana «è quella che ti aiuta a rispettare le regole dello Stato». Ma c’è un problema. «Oggi, e penso sia riconosciuto in maniera trasversale, la burocrazia sta mostrando delle derive». Il tutto si traduce con una moltiplicazione continua delle normative, delle leggi, delle direttive interne. «Le procedure sono sempre più rigide e complesse, e ciò porta a una lentezza delle decisioni», sottolinea di nuovo il presidente dei liberali radicali. Il risultato? «Diffidenza e scoraggiamento da parte dei cittadini e delle aziende che vogliono intraprendere qualcosa. Sbuffano già prima di iniziare perché sanno in quali procedure e oneri dovranno barcamenarsi». Con una burocrazia eccessiva, aggiunge Speziali, viene meno uno dei pilastri della Svizzera, «la responsabilità individuale di cittadini e aziende. Inoltre, si disperdono tempo e soldi. E più codifichi, più freni innovazione e flessibilità».  Il senso ultimo dell’iniziativa, rileva il presidente, non è certo quello di compiere «un attacco allo Stato, ma di ispirare un cambio di passo generale e ispirare nuovi atti parlamentari».

«L’iniziativa poteva anche chiamarsi ‘‘più libertà economica’’», aggiunge da parte sua il vicepresidente Rupen Nacaroglu. «Negli ultimi anni si rileva una carenza di assunzione di responsabilità dei funzionari, che sono quasi spaventati nel concedere autorizzazioni o aiuti, preferendo trincerarsi dietro dei no dando la responsabilità all’autorità giudiziaria». Un approccio che «rallenta e crea costi» a cittadini a imprenditori. Per Karin Valenzano Rossi, municipale di Lugano, «a livello di Comune siamo strozzati da questa burocrazia, i tempi sono dilatati da un eccesso di regolamentazione che mette corsetti così rigidi che non si riescono a realizzare cose anche banali». Secondo il deputato Luca Renzetti, invece, «questa iniziativa è una pietra miliare: il suo scopo è ottimizzare i processi dell’ente pubblico per il bene del cittadino».