Milano, la giustizia privata contro i «Maranza»

Il problema dei «Maranza» a Milano sta degenerando nel modo più prevedibile, riportando la sicurezza percepita di questa città ai valori di metà anni Settanta. Epoca che incredibilmente qualcuno rimpiange, in cui alla delinquenza comune, sia pure di altra origine rispetto a quella di oggi, si saldava in maniera capillare quella politica. E così nella Milano del 2025, fra i mille eventi e le varie fashion week, insieme a piccoli e grandi criminali sono comparsi i giustizieri privati 2.0. Il caso di Articolo 52 rischia insomma di essere soltanto il primo di una lunga serie.
Ma chi sono i «Maranza»?
Bisogna intendersi sulla definizione di «Maranza», il cui significato è del tutto diverso da quello degli anni Ottanta, quando con questo termine a Milano veniva indicato chi veniva dalla provincia per fare la passeggiata del sabato pomeriggio in centro o andare in discoteca, nella sostanza un misto fra un tamarro, comunque italiano (in genere brianzolo o comasco), e un wannabe. Nella Milano di oggi, per motivi che magari fra mille anni i linguisti spiegheranno, «Maranza» è diventata la sintesi di «Marocchino», a indicare genericamente qualsiasi giovane nordafricano di nascita o di origine familiare, e «Zanza», parola intraducibile che in dialetto milanese sta a indicare un piccolo truffatore ma anche un attaccabrighe. Al di là della terminologia, i «Maranza» a Milano sono diventati un problema negli ultimi anni, da quando il loro numero è aumentato di molto, e da quando oltre a combattersi l’uno con l’altro nelle rispettive periferie si spostano in altri quartieri attaccando turisti e soprattutto coetanei italiani: dai furti alle molestie sessuali gli episodi nemmeno fanno più notizia, ma la Milano narrata dai media è un po’ diversa da quella vissuta dai residenti ed è proprio in questo contesto di sostanziale impunità (difficile in Italia fare qualcosa con un Under 18, impossibile con un Under 14) che nascono iniziative di giustizia privata.
E che cos'è Articolo 52?
«La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino», questo l’articolo 52 della Costituzione italiana che ha ispirato il nome di un gruppo che su Instagram, Telegram e altri social network ha esaltato le ronde anti-maranza e che è anche diventato organizzatore di alcune di esse, con tanto di parole d’ordine («Onore, Patria, sicurezza. Riprendiamoci Milano, l’Italia è casa nostra») e tutorial (in uno si spiega come indossare il corpetto con piastra anti-coltellata). Visto che queste ronde, che vanno a caccia di «Maranza» più o meno colti in flagranza di reato, sono in totale composte da poche decine di persone, colpisce il fatto che solo su Instagram prima della chiusura del profilo il gruppo avesse quasi 15 mila follower, tutti di puro passaparola, segno che il consenso di cui godono non è marginale. Queste ronde sono organizzate per zone di Milano e qui il coordinamento avviene tramite Telegram, ma non c’è dubbio che alcune zone siano più calde di altre: i Navigli, e in particolare la Darsena, sono ogni sera teatro di furti e molestie, quindi è ovvio che gli affiliati ad Articolo 52 partano da lì per la loro giustizia privata. Il web è pieno dei loro video, molti al confine del fake e anche oltre, inutile che stiamo a rilanciarli, ma il tema di fondo è chiaro: uno Stato e un’amministrazione locale che non riescono a garantire la sicurezza dei propri cittadini, con motivi nobili (il garantismo, l’inclusione) e altri meno nobili, va incontro a questo tipo di problemi. Per fortuna in Italia la vendita di armi non è libera, anche se la detenzione lo è e quindi in prospettiva non c’è troppo da stare tranquilli.
Quali le zone più problematiche?
Quali sono le zone di Milano con la più alta densità di «Maranza»? Domanda che ha cittadinanza, è proprio il caso di usare questo termine visto che molti «Maranza» sono in realtà italiani, e che può interessare i non milanesi in trasferta. Non tutte le periferie hanno questo problema, va detto, e non sempre il «Maranza» viene da famiglie che vivono diversamente da quelle equivalenti di altre origini. Vietato generalizzare. Ma di sicuro la passeggiata serale non è consigliabile a Quarto Oggiaro, alla Barona, a Baggio, al Corvetto, allo Stadera, al Giambellino. Ed è sconsigliatissima anche in zone in cui le case costano almeno 10.000 euro al metro quadrato, quindi prezzi che potremmo definire svizzeri, come quella di Corso Como e dintorni, il centro inteso come Piazza Duomo, anche City Life dove il nuovo centro commerciale attira cacciatori e prede. Porta Nuova, con la sua piazza Gae Aulenti e le sue case per VIP (lì ha appena comprato Lewis Hamilton e non si tratta di un monolocale), da evitare nel fine settimana. Va detto che i «Maranza» sono riconoscibilissimi anche da lontano, non si camuffano: tuta sportiva di marca, più o meno tarocca, piumino smanicato, borsello a tracolla, scarpe da basket aperte e con le stringhe slacciate, tutti giovani, tutti maschi (il vero mistero è dove siano le loro sorelle) e soprattutto sempre in gruppi da almeno quattro o cinque.
La giustizia
La pura repressione può poco, se non nel breve periodo, sia contro i «Maranza» sia a maggior ragione contro i giustizieri privati finanziati dai follower (l’account degli Articolo 52 forniva anche l'IBAN), finché accadranno episodi grotteschi come quelli di pochi giorni fa, la chiusura di alcuni bar e gelaterie di zona Brera disposta dal questore perché avevano venduto per asporto dopo le 22. Una chiusura avvenuta mentre lì di fianco decine di «Maranza» stavano facendo a botte fra di loro o stavano infastidendo i passanti. In altre parole, è evidente che chi fa parte delle ronde sia vicino all’estremismo di destra ma è ancora più evidente che in una Milano da 14 anni governata dalla sinistra l’ordine pubblico sia un tema sentito anche da chi la pensa diversamente. Il problema non è soltanto milanese, ovviamente, è soltanto che a Milano è stato mediatizzato prima che altrove. Un problema concreto: secondo l’Osservatorio Nazionale Adolescenza il 6,5% degli adolescenti residenti in Italia, a prescindere dall’origine, fa parte di una gang e il 30% del totale ha partecipato a risse. Ridurre tutto a qualche delinquente e a qualche emulo di Charles Bronson significa ignorare la realtà.