Vallemaggia

«Mio figlio di 9 anni continuava a chiedere quando sarebbe arrivata la pioggia»

L'allerta meteo emessa per il fine settimana ha riportato la paura in valle – I genitori organizzano momenti di svago e serenità per rassicurare i bambini
© KEYSTONE/Ti-Press/Elia Bianchi
Martina Salvini
07.07.2024 21:00

L'allerta maltempo emessa per il fine settimana ha riportato la paura in Vallemaggia, colpita la scorsa settimana dall'alluvione. Questa volta, a differenza del Mendrisiottonel complesso la valle è stata meno toccata dall'evento meteorologico. Ma con lo sbarramento di alcune strade, deciso a seguito dell’allerta, la popolazione si è trovata a gestire un altro momento emotivamente complicato: «Ritrovarsi nuovamente bloccati, per molti è stato scioccante», ci ha confessato nel pomeriggio il comandante dei pompieri di Lavizzara Doriano Donati, che ha dovuto rassicurare anche la più piccola dei suoi figli, di 7 anni.

Proprio pensando ai bambini, martedì scorso tre donne della valle hanno voluto organizzare un pomeriggio di svago. «Si tenta sempre di tutelare i più piccoli. Si vorrebbe sempre che fossero tenuti al riparo da ogni dolore, ma le lacrime non le puoi nascondere», dice Kyra Cauzza, di Bignasco. «Così, d’impulso, con altre due mamme (Laura e Morena) è scattato il tam-tam telefonico». Dal ponte di Visletto, unico punto in cui c’era campo, è partita la macchina organizzativa. «Alla fine, martedì ci siamo trovati al campetto di Cavergno, dove ognuno ha portato qualcosa. Sono arrivati una trentina di bambini, insieme ai loro genitori, per passare un pomeriggio diverso. Lontano dalla devastazione che ha colpito l’alta valle». Un raduno di comunità, insomma, per scambiare qualche chiacchiera, per provare a tornare a sorridere.

Kyra sa bene quanto i più piccoli, ma non solo, ne avessero bisogno. «Il mio secondogenito ha 9 anni e, quando si è abbattuto il maltempo sulla Vallemaggia, noi stavamo rientrando dalle vacanze. Siamo stati in giro 40 ore prima di poter rientrare a casa, a Bignasco». Nel frattempo, il loro papà – pompiere e operaio comunale – si era allontanato per aiutare i colleghi nell’emergenza. «Non poterlo sentire, quando la comunicazione era interrotta, e non poter stare insieme, sono stati gli aspetti più duri per i bambini», ricorda Kyra. Poi, la nuova allerta meteo diramata nel weekend ha riacceso la paura. «Quando siamo finalmente rincasati, i miei figli hanno voluto dormire nel lettone. Erano molto agitati. Ieri, il più piccolo continuava a chiedere quando sarebbe arrivata la pioggia, e questa mattina la prima cosa che mi ha chiesto quando ha aperto gli occhi era se fosse tutto passato».