Giornata della memoria

200 sopravvissuti riuniti ad Auschwitz

Commemorati i 75 anni dalla liberazione dell’ex campo di sterminio e concentramento - Presente anche la consigliera federale Simonetta Sommaruga - GUARDA LE FOTO
L’entrata del campo di concentramento di Auschwitz oggi, in occasione della Giornata della memoria. © EPA/Andrzej Grygiel
Ats
27.01.2020 12:09

Duecento sopravvissuti e 50 delegazioni da altrettanti Stati - tra cui la Svizzera con la consigliera federale e presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga - si trovano oggi ad Auschwitz, per commemorare i 75 anni dalla liberazione dell’ex campo di concentramento e stermino, luogo che più di qualsiasi altro simboleggia i crimini dei nazisti e gli orrori della shoah, che costò la vita a sei milioni di ebrei.

Fra gli ospiti annunciati al memoriale, il presidente israeliano Reuven Rivlin e il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, il re spagnolo Filippo VI e il re dei Paesi Bassi Willem Alexander.

Nell’elenco delle delegazioni ci sono anche il ministro delle finanze Usa Steven Mnuchin, il premier francese Edouard Philippe e la duchessa Camilla per la Gran Bretagna. La Russia sarà rappresentata dall’ambasciatore. Il presidente polacco Andrzej Duda terrà un discorso.

Le parole del Segretario generale dell’ONU

«Esiste nel mondo una crisi di odio antisemita», ha dichiarato da parte sua il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in occasione della Giornata della memoria.

«Assistiamo a una preoccupante recrudescenza di attacchi antisemiti qui a New York e in tutto il mondo e per questo la solidarietà di fronte all’odio è più che mai necessaria», ha aggiunto Guterres.

Guterres ha sottolineato che nel 2019 New York ha visto un aumento del 21% dei crimini d’odio antisemiti, Chicago del 46%, mentre il fenomeno è più che raddoppiato a Los Angeles.

La situazione degli ebrei in Europa è ancora peggiore, con un aumento del 74% degli attacchi antisemiti in Francia nel 2018 e un aumento del 16% nel Regno Unito.

«Poiché il pregiudizio e l’odio sono radicati nell’insicurezza, nelle aspettative frustrate, nell’ignoranza e nel risentimento, è essenziale avere una leadership che promuova la coesione sociale e affronti le cause profonde dell’odio a tutti i livelli», ha aggiunto Guterres.

«I leader politici e religiosi devono fare dell’inclusività la loro priorità urgente», ha esortato il Segretario generale, aggiungendo che la lotta contro i pregiudizi richiede investimenti in tutte le parti della società, e tutti devono contribuire ad essa in uno spirito di rispetto reciproco.

In questo articolo: