USA

A Donald Trump non piace l'accordo anti-shutdown: gli Stati Uniti vicini al caos

Il tycoon, tramite una dichiarazione, chiede che i legislatori approvino una legge più snella e meno onerosa: «Con un vero presidente non saremmo mai arrivati a questo»
©Julia Nikhinson
Red. Online
19.12.2024 06:41

Gli Stati Uniti sono vicini, vicinissimi al caos o, più prosaicamente, a un passo dal cosiddetto shutdown. Donald Trump, il presidente eletto, ha infatti bocciato l'accordo bipartisan raggiunto dai leader del Congresso. Accordo, spiegano i media americani, volto a evitare una chiusura parziale del governo questo fine settimana. Nello specifico, il tycoon ha insistito affinché i legislatori approvino una legge più snella e, di riflesso, meno onerosa.

Via social, Trump ha minato gli sforzi, anche estenuanti, per approvare una legge di bilancio provvisoria che, quantomeno, mantenga i finanziamenti fino a metà marzo e, al contempo, garantisca oltre 100 miliardi di dollari in aiuti per calamità e agricoltura. Trump, nel concreto, ha detto che il Congresso dovrebbe impegnarsi a elaborare un nuovo accordo che mantenga i citati aiuti ma tralasci altre misure. Soprattutto, l'accordo dovrebbe essere abbinato all'immediato aumento del tetto del debito federale prima della scadenza del limite di indebitamento che incombe l'anno prossimo. «Dovremmo approvare una legge di spesa semplificata» ha dichiarato Trump in una nota congiunta con il suo JD Vance. «L'unico modo per farlo – ha dettato – è con una legge di finanziamento temporanea senza regali ai Democratici, combinata con un aumento del tetto del debito». Quindi, la stoccata: l'America non sarebbe arrivata a un passo dal caos «se avesse avuto un vero presidente». Presidente che, hanno concluso Trump e Vance, arriverà fra trentadue giorni.

La sua dichiarazione è arrivata dopo che non pochi Repubblicani, spinti dai post incendiari di Elon Musk, chiamato nella nuova amministratore proprio a tagliare la spesa pubblica, hanno attaccato l'accordo di compromesso. L'accordo, agli occhi di molti Repubblicani, avrebbe disposizioni tentacolari – fra cui un aumento per i parlamentari – non strettamente correlate agli uragani che hanno colpito il Paese negli scorsi mesi o, ancora, alle attuali operazioni governative. Trump, riassumendo, si è accodato alla «rivolta» mettendo, di conseguenza, in forte difficoltà lo speaker della Camera Mike Johnson. Il quale, dal canto suo, aveva approvato l'intesa bipartisan. Una mossa che potrebbe costargli la riconferma, a questo punto. 

I bombardamenti di Musk e la dichiarazione a sua volta incendiaria di Trump hanno lasciato i legislatori di stucco se non addirittura allo sbando. Leader e membri della base sono incerti sulle prossime mosse. E fra due giorni, senza un accordo, sarà shutdown.

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