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È quanto afferma il capo dell'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, sottolineando quanto sia «vitale» un cessate il fuoco – Dal Qatar sforzi per «una nuova tregua e per liberare gli ostaggi» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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21:27
21:27
«Sinwar ha distrutto Gaza»
Lo Shin Bet, la sicurezza interna israeliana, ha diffuso un video dell'interrogatorio dell'ex ministro delle comunicazioni di Hamas, Yusef al- Mansi, che critica il capo del gruppo palestinese Yahya Sinwar.
«Guida un gruppo di pazzi. Hanno distrutto la Striscia di Gaza, l'hanno portata indietro di 200 anni», dice al-Mansi in alcuni estratti tradotti dallo Shin Bet e ripresi da Times of Israel e altri media israeliani. «La gente nella Striscia dice che Sinwar e il suo gruppo ci hanno distrutto. Dobbiamo sbarazzarcene», aggiunge l'ex ministro nel video di 14 minuti.
«Non ho visto nessuno nella Striscia di Gaza sostenere Sinwar, a nessuno piace. Ci sono persone che, giorno e notte, pregano affinché Dio ci liberi di lui», prosegue aggiungendo che Sinwar ha «manie di grandezza» e che «si sente al di sopra di tutti gli altri. Prende decisioni senza consultare nessuno».
Non è chiaro quando l'ex ministro sia stato arrestato. Nel video afferma che l'attacco del 7 ottobre è «contrario all'Islam, un'eresia, una follia».
20:23
20:23
«Prigionieri in mutande? Non volevamo umiliarli»
In seguito alle polemiche per la diffusione di fotografie che mostrano decine di palestinesi in mutande in strade di Gaza dopo essersi consegnati all'esercito, il portavoce militare Daniel Hagari ha escluso che Israele abbia inteso umiliarli.
«Ordiniamo loro di togliersi i vestiti per il timore che sotto ci siano corpetti esplosivi», ha detto, riferendosi ad una foto scattata nel rione di Sajaya al termine di duri combattimenti. «È già successo in passato che terroristi si siano fatti esplodere a ridosso dei nostri soldati». «Decine degli uomini sottoposti a controllo erano effettivamente terroristi. Gli altri - ha detto Hagari - sono stati rilasciati».
Hagari ha precisato che comunque quelle immagini non sono state scattate o diffuse dal portavoce militare. Il Consigliere per la sicurezza nazionale Zahi Hanegbi ha detto oggi che Israele farà in modo che immagini del genere non si ripetano più.
18:58
18:58
Lavrov: «Manteniamo relazioni solo con l'ala politica di Hamas»
La Russia sta mantenendo relazioni soltanto con l'ala politica di Hamas e questi contatti hanno reso possibile l'accordo sul rilascio degli ostaggi. Lo riferisce il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, stando a quanto riportato dalla Tass.
«Il 7 ottobre Hamas ha messo in scena un attacco terroristico e noi lo abbiamo immediatamente condannato» ha detto Lavrov intervenendo da remoto al forum di Doha.
Il ministro degli esteri russo ha specificato che Hamas ha «un'ala politica a Doha» e che è solo con quella che la Russia si relaziona: «Ci siamo subito messi in contatto con i suoi rappresentanti per parlare del destino degli ostaggi, sia russi che israeliani» e «siamo riusciti a raggiungere un accordo che, a quanto mi risulta, è stato accolto positivamente dalla parte israeliana».
18:57
18:57
Israele: «Più di 22mila obiettivi di Hamas colpiti dall'inizio della guerra»
Dall'inizio della guerra, l'esercito israeliano ha colpito più di 22.000 obiettivi di Hamas nella Striscia, di questi 3.500 dalla fine della tregua il 1 dicembre. Gli operativi di Hamas eliminati sono stimati in «circa 7 mila».
Lo ha fatto sapere lo stesso esercito spiegando che gli attacchi sono stati condotti dall'aviazione, dalla marina e dalle forze di terra. Attualmente i combattimenti si concentrano a Jabalya, Shujaia e Beit Hanun nel nord e a Khan Yunis nel sud.
«L'estensione delle distruzione - ha detto un ufficiale, citato dai media - e i danni hanno procurato problemi ai comandi e ai centri di controllo di Hamas. Ci sono aree nella Striscia che Hamas non controlla più militarmente».
Tuttavia - ha ammonito l'ufficiale - «non siamo vicini alla fine delle operazioni. Continueremo ad agire con grande intensità e lavoriamo per smantellare interi battaglioni di Hamas». Poi ha aggiunto che già «circa la metà dei comandanti di questi battaglioni sono stati eliminati in raid aerei e in altre operazioni».
18:55
18:55
Hamas: «Il bilancio dei morti a Gaza sale a 17.997»
I morti a Gaza sono arrivati a 17.997: lo ha comunicato il ministero della Sanità gestito da Hamas fornendo il nuovo bilancio delle vittime dall'inizio della guerra.
18:53
18:53
Spielberg: «Inimmaginabile una simile barbarie contro gli ebrei»
La Usc Shoah Foundation, fondata da Steven Spielberg nel 1994, sta raccogliendo testimonianze video delle atrocità commesse dai terroristi di Hamas contro gli israeliani il 7 ottobre, da aggiungere al suo patrimonio di video-testimonianze di sopravvissuti all'Olocausto. Lo ha spiegato lo stesso regista di Schindler's List, che in occasione di un evento organizzato dalla Fondazione ha preso posizione sul conflitto tra Israele e Hamas.
«Non avrei mai immaginato di assistere a una barbarie così indicibile contro gli ebrei nel corso della mia vita», ha detto il 76.enne. Parlando a Fox News dell'iniziativa, il regista si è detto scioccato dalla violenza perpetrata dai terroristi di Hamas contro gli israeliani, insieme all'ondata di antisemitismo che si sta diffondendo nel mondo negli ultimi mesi. Spielberg è convinto che l'iniziativa «garantirà che le voci dei sopravvissuti agiscano come un potente strumento per contrastare la pericolosa ascesa dell'antisemitismo e dell'odio».
«I sopravvissuti all'Olocausto sono i più coraggiosi tra noi, e i loro resoconti sono una testimonianza duratura della resilienza dello spirito umano. Entrambe le iniziative - la registrazione delle interviste con i sopravvissuti agli attacchi del 7 ottobre e la raccolta continua di testimonianze sull'Olocausto - hanno lo scopo di mantenere la nostra promessa ai sopravvissuti: che le loro storie saranno condivise nello sforzo di preservare la Storia e di lavorare per un mondo senza antisemitismo o odio di qualsiasi tipo», ha concluso il regista.
18:51
18:51
Hamas: «Nessun ostaggio tornerà in Israele senza negoziati»
Israele non sarà in grado di recuperare nessuno dei suoi ostaggi a meno che non si impegni in colloqui su accordi di scambio mirati. Lo ha detto Abu Obaida, portavoce delle Brigate al-Qassam, in un messaggio pre-registrato trasmesso da Al Jazeera.
«Diciamo agli israeliani che Netanyahu, Gallant e altri membri del gabinetto di guerra non possono riportare indietro i loro prigionieri senza negoziati. L'ultima uccisione di un prigioniero che hanno cercato di riprendere con la forza lo dimostra», ha aggiunto Obaida.
18:49
18:49
Razzo di Hezbollah lanciato a 20 metri da una base dell'Onu
Uno dei razzi lanciati ieri dagli Hezbollah contro Israele è stato tirato «da una distanza di 20 metri da una base dell'Onu nel sud del Libano». Lo ha denunciato l'esercito israeliano secondo cui, così facendo, «l'organizzazione terroristica degli Hezbollah mette in pericolo le vite dei soldati dell'Unifil e continua a violare la Risoluzione 1701 dell'Onu». «Il capo missione dell'Unifil - ha proseguito l'esercito che ha diffuso anche un'infografica sul lancio del razzo - è stato informato dell'accaduto».
16:59
16:59
Putin a Netanyahu: «Le conseguenze per i civili sono terribili»
Mosca respinge il terrorismo ma non sopporta la «terribile» situazione dei civili a Gaza. Lo ha detto - secondo l'agenzia Tass - il presidente Vladimir Putin nella telefonata di circa 50 minuti avuta con il premier israeliano Benyamin Netanyahu.
La conversazione, secondo la stessa fonte, si è incentrata «sulla catastrofica situazione umanitaria nella Striscia» con l'aggiunta che la risposta militare israeliana all'attacco di Hamas non può condurre «a così terribili conseguenze per per la popolazione civile».
Mosca, secondo la Tass, si è detta «pronta a fornire ogni possibile assistenza per alleviare le sofferenze dei civili e generare una deescalation del conflitto». Sia la Russia sia Israele, conclude la Tass, continueranno a «cooperare» per far evacuare i russi da Gaza e liberare gli ostaggi israeliani.
13:16
13:16
«Sono 425 i soldati israeliani morti a Gaza dal 7 ottobre»
I soldati morti a Gaza nel corso delle operazioni terrestri contro Hamas lanciate il 27 ottobre sono 97: aggiungendo a loro il numero dei militari uccisi da Hamas nell'attacco a sorpresa del 7 ottobre il totale arriva a 425. Lo ha reso noto oggi il portavoce militare israeliano.
Il numero complessivo dei militari feriti, a partire dal 7 ottobre, è di 1.593. Di questi, 559 sono stati feriti nei combattimenti tuttora in corso nella Striscia.
13:08
13:08
«Da Israele e Hamas ora c'è poca volontà per un nuovo negoziato»
Israele e Hamas non stanno mostrando la «stessa volontà» di negoziare come prima della scorsa tregua, ha detto il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani parlando al Forum di Doha. Lo riporta la Cnn.
Il Qatar è stato un negoziatore chiave il mese scorso per la pausa dei combattimenti e la liberazione di parte degli ostaggi israeliani.
«I nostri sforzi come Stato del Qatar, insieme ai nostri partner, continuano e non ci arrenderemo. Sappiamo che ci sono molte complicazioni», ha detto Al Thani all'emittente Usa, «ci vogliono sempre due parti per essere disposte ad un simile impegno. Sfortunatamente, non vediamo la stessa disponibilità che avevamo visto nelle settimane precedenti». Il Qatar si sente «profondamente deluso dal fatto che le parti non abbiano dato la possibilità di compiere ulteriori sforzi», ha aggiunto.
12:24
12:24
«La guerra ha un impatto catastrofico sulla salute»
La guerra tra Israele e Hamas sta avendo un impatto catastrofico sulla salute nella Striscia di Gaza: lo ha detto oggi il capo dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus.
«L'impatto del conflitto sulla salute è catastrofico» e gli operatori sanitari stanno svolgendo un lavoro impossibile in condizioni inimmaginabili, ha affermato il direttore generale dell'agenzia sanitaria delle Nazioni Unite all'apertura di una sessione speciale del comitato esecutivo dell'Oms convocata per discutere le condizioni sanitarie nei territori palestinesi.
12:19
12:19
«A Gaza c'è l'inferno sulla Terra»
Un cessate il fuoco è vitale per porre fine all'«inferno sulla Terra» a Gaza: così il capo dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, al Forum di Doha (Qatar), riporta la Bbc.
«La disumanizzazione dei palestinesi ha permesso alla comunità internazionale di sopportare i continui attacchi israeliani a Gaza», ha detto Lazzarini, sottolineando che l'agenzia è sull'orlo del collasso.
«È sicuramente la situazione peggiore che abbia mai visto», ha aggiunto: «Le persone vengono all'Onu per chiedere protezione, ma anche la bandiera blu non è più protetta. La situazione ha raggiunto un carattere catastrofico».
In un articolo pubblicato ieri sul Los Angeles Times, Lazzarini ha accusato Israele di aver posto le basi per l'espulsione di massa degli abitanti di Gaza attraverso il confine con l'Egitto.
Il capo dell'Unrwa ha sottolineato il peggioramento della crisi umanitaria nella Striscia e la crescente concentrazione vicino al confine di civili sfollati che sono fuggiti ai combattimenti, prima a nord e poi più a sud.
«Le Nazioni Unite e diversi stati membri, compresi gli Stati Uniti, hanno fermamente rifiutato lo sfollamento forzato degli abitanti della Striscia di Gaza», si legge nell'articolo. «Ma gli sviluppi a cui stiamo assistendo indicano tentativi di trasferire i palestinesi in Egitto, indipendentemente dal fatto che restino lì o vengano reinsediati altrove», ha aggiunto.
La distruzione diffusa nel nord del territorio palestinese e i conseguenti sfollamenti sono «la prima fase di un simile scenario», ha spiegato, mentre la successiva è stata costringere i civili della città meridionale di Khan Yunis a spostarsi più vicino al confine.
«Se continua questo percorso, che porta a quella che molti già chiamano una seconda Nakba, Gaza non sarà più una terra per i palestinesi», ha osservato Lazzarini usando il termine arabo per l'esodo o lo sfollamento forzato di 760.000 palestinesi durante la guerra che coincise con la creazione di Israele nel 1948.
10:04
10:04
Dal Qatar sforzi per «una nuova tregua a Gaza e per liberare gli ostaggi»
Gli sforzi di mediazione per assicurare un nuovo cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio di altri ostaggi detenuti da Hamas proseguono nonostante i continui bombardamenti israeliani che stanno «restringendo la finestra» per un risultato positivo: lo ha dichiarato il primo ministro del Qatar.
«I nostri sforzi come Stato del Qatar, insieme ai nostri partner, continuano. Non ci arrenderemo», ha detto lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani al Doha Forum.
10:02
10:02
Guterres: «A Gaza andiamo verso la catastrofe»
«Stiamo correndo un serio rischio di collasso del sistema umanitario» a Gaza, dove «la situazione si sta rapidamente trasformando in una catastrofe con implicazioni potenzialmente irreversibili per i palestinesi nel loro complesso e per la pace e la sicurezza nella regione»: lo ha detto oggi il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, parlando al Forum di Doha, in Qatar.
Guterres ha inoltre deplorato la «paralisi» delle Nazioni Unite di fronte alla guerra tra Israele e Hamas, dicendosi dispiaciuto che il Consiglio di sicurezza non abbia votato a favore di un cessate il fuoco.
Guterres ha affermato che il Consiglio di Sicurezza è «paralizzato da divisioni geostrategiche», compromettendo così la sua capacità di trovare soluzioni alla guerra. «L'autorità e la credibilità del Consiglio di Sicurezza sono state seriamente compromesse» dalla sua risposta tardiva al conflitto, un colpo alla sua reputazione aggravato dal veto posto venerdì dagli Stati Uniti a una risoluzione che chiedeva un cessate il fuoco a Gaza.
La bozza di risoluzione era stata preparata dopo l'invocazione senza precedenti da parte del Segretario Generale dell'Onu dell'articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite, secondo cui il segretario generale può portare all'attenzione del Consiglio di sicurezza «qualsiasi questione che, a suo avviso, possa minacciare il mantenimento della pace e sicurezza internazionale».
«Ho ribadito il mio appello a dichiarare un cessate il fuoco umanitario... purtroppo il Consiglio di Sicurezza non l'ha fatto», si è rammaricato Guterres. «Posso promettere che non mi arrenderò», ha aggiunto.
10:01
10:01
Proseguono i combattimenti a Khan Yunis, nel sud di Gaza
Sono proseguiti i combattimenti durante la notte a Khan Yunis nel sud della Striscia. Lo ha detto il portavoce militare, secondo cui l'aviazione ha colpito «infrastrutture nelle quali operavano terroristi e anche imbocchi di tunnel».
Sempre durante la notte, raid aerei, diretti dalle forze di terra, hanno centrato «una postazione di comunicazione di Hamas collocata vicino ad una moschea nel sud di Gaza».
A Shujaia, nel centro della Striscia, «truppe israeliane hanno effettuato un raid mirato su un centro di comando militare di Hamas e localizzato numerose armi». I media hanno segnalato combattimenti anche a Jabalya, nel nord della Striscia. Secondo il portavoce militare, ieri sono stati 250 gli obiettivi di Hamas colpiti dall'esercito israeliano.
08:31
08:31
«La guerra a Gaza andrà avanti per due mesi»
Fonti israeliane, citate dalla tv Kan, hanno stimato che la guerra dentro Gaza possa andare avanti per «due mesi». Le stesse fonti hanno aggiunto che dopo questo periodo non ci sarà alcun cessate il fuoco, ma operazioni localizzate condotte da forze che resteranno in prossimità della Striscia.
In questo periodo - hanno spiegato - ci saranno tentativi di concludere altri accordi per il rilascio di più ostaggi. Ad un certo punto di questi 2 mesi, l'esercito permetterà ad alcuni residenti di Gaza di ritornare nelle loro case: una richiesta questa - secondo le fonti - «avanzata dagli Usa e anche una necessità operazionale».
Un'altra tv, Canale 13, citando fonti diplomatiche non specificate, ha riferito di una telefonata nel fine settimana tra il presidente americano Joe Biden e il primo ministro Benyamin Netanyahu nella quale quest'ultimo ha detto che le operazioni a Khan Yunis, nel sud della Striscia, potranno proseguire «per 3-4 settimane».
07:30
07:30
Il punto alle 7.00
Metà della popolazione di Gaza sta morendo di fame mentre continuano i combattimenti tra Hamas e Israele: lo afferma il vicedirettore del Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite, Carl Skau, come riporta la Bbc.
Solo una frazione delle forniture necessarie è riuscita ad entrare nella Striscia e in alcune aree nove famiglie su 10 non riescono a mangiare tutti i giorni, ha aggiunto il funzionario, sottolineando che le condizioni a Gaza hanno reso le consegne di aiuti umanitari «quasi impossibili».