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A Gaza crescono le nascite premature e le morti materne a causa di una situazione umanitaria «catastrofica»

È quanto ha rilevato l'Agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva ( Unfpa)
Ats
06.11.2024 15:42

A Gaza crescono le nascite premature e le morti materne a causa di una situazione umanitaria «catastrofica», con almeno 43.000 morti e quasi 1,9 milioni di persone sfollate, spesso ripetutamente, tra cui più di 43.000 donne incinte. È quanto ha rilevato l'Agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva ( Unfpa) secondo cui la maggior parte delle donne sono costrette a partorire senza accesso al supporto medico.

L'assistenza sanitaria riproduttiva, compresi i servizi postnatali e di pianificazione familiare, è diventata gravemente limitata per 155.000 donne attualmente in gravidanza e in allattamento che, sottolinea l'agenzia Onu, affrontano gravi rischi per la salute a causa della mancanza di cure prenatali e postnatali. Dunque, sono aumentate le gravidanze complicate e ad alto rischio legate a esiti negativi, mentre l'accesso ai servizi di parto sicuro è diminuito significativamente, soprattutto al Nord.

Inoltre, i problemi di trasporto e la carenza di personale medico hanno peggiorato la crisi. Le infezioni sono in aumento, con il 25% delle donne che soffre di malattie della pelle e altri problemi di salute a causa del sovraffollamento dei campi profughi e dell'insufficienza delle strutture igienico-sanitarie.

L'Unfpa segnala che anche l'igiene mestruale è diventata praticamente impossibile da praticare, poiché oltre 690.000 donne con il ciclo mestruale non hanno accesso ai servizi igienico-sanitari di base e il costo di beni essenziali come il sapone è aumentato del 1'100%.

L'allarme dell'agenzia Onu arriva mentre quasi il 70% delle infrastrutture di Gaza sono state distrutte, lasciando quasi l'intera popolazione senza cibo e acqua potabile. Il sistema sanitario di Gaza è quasi al collasso, con metà degli ospedali fuori servizio e i restanti che faticano a operare senza rifornimenti, senza carburante, senza cibo e senza acqua.