Stati Uniti

A New York crolla l'approvazione sul lavoro di Trump, bocciato pure su Kiev

Il tasso di gradimento su quanto fatto finora dal presidente è sceso: tra i singoli temi, il voto negativo prevale sugli sforzi per mettere fine alla guerra in Ucraina e sul negoziare un accordo di pace in Medio Oriente
©Ben Curtis
Red. Online
10.03.2025 15:01

L'indice di gradimento di Donald Trump è rimasto pressoché invariato rispetto allo scorso mese. Ma è il tasso di approvazione sul suo lavoro complessivo ad avere subito un crollo di ben 8 punti da febbraio, in gran parte a causa del calo dell'approvazione repubblicana, passata dall'86% delle persone interrogate del mese scorso al 78% di questo mese. È quanto emerge dallo studio del Siena College, un'università privata statunitense di indirizzo cattolico, con sede a Loudonville, nello stato di New York.

L'indice di gradimento complessivo del presidente americano è passato dal 46-51% al 42-55% in un mese. Per quanto riguarda la lotta al fentanyl – chiamato «la droga degli zombie», è nato come farmaco per il trattamento del dolore cronico e in breve è dilagato in modo illegale e negli USA sta causando una strage –, gli elettori approvano il lavoro svolto da Trump con il 54-37%. Gli stessi elettori sono contrari a fare del Canada il 51. Stato americano (68-11%) e a possedere e riqualificare Gaza (58-15%). Sono invece favorevoli a rendere l'inglese la lingua ufficiale degli Stati Uniti (57-27%).

Il tasso di approvazione nei confronti del presidente Donald Trump è sceso nei sobborghi del sud (dal 58% il mese scorso al 46% di oggi). Tra i singoli temi, il voto negativo prevale sugli sforzi per mettere fine alla guerra in Ucraina (il 43% approva, il 51% no) e sul negoziare un accordo di pace in Medio Oriente (sì al 45%, no al 48%). Ma anche sul rafforzamento della reputazione degli americani nel mondo (40% a 54%), sul rendere il governo federale più efficiente (46% a 50%) e sul tentativo di ridurre il costo della vita (43% a 53%).

A New York, inoltre, «una pluralità di elettori vorrebbe che il congestion pricing venisse eliminato, come richiesto da Trump». Si tratta della contestata tassa sul traffico entrata in vigore a inizio anno: gli automobilisti devono pagare fino a 9 dollari al giorno per transitare nella zona a maggiore congestione della città, nell'area a sud di Central Park, che comprende la zona dell'Empire State Building, Times Square e il distretto finanziario attorno a Wall Street. Due anni fa, la governatrice dello stato di New York, Kathy Hochul, propose per la prima volta una tassa di congestione, ma l'introduzione fu posticipata e rivista in seguito alle lamentele di alcuni pendolari e aziende. Il presidente USA si è subito scagliato contro il balzello, promettendo che avrebbe posto fine al progetto una volta tornato in carica.

«L'indice di gradimento complessivo del presidente riceve voti (più) negativi per quanto riguarda il miglioramento della reputazione dell'America all'estero e la riduzione del costo della vita, ma la maggioranza degli elettori approva il lavoro che sta facendo per combattere il fentanyl negli Stati Uniti», ha spiegato Steven Greenberg, sondaggista del Siena College. Gli elettori sono equamente divisi tra fautori e oppositori alle azioni di Trump per rivedere il sistema di immigrazione (48% a 48%). «I democratici disapprovano il lavoro che Trump sta facendo su ciascuno di questi temi, mentre tre quarti o più dei repubblicani approvano il lavoro che sta facendo», ha aggiunto.

A tre anni dall'inizio della guerra tra Russia e Ucraina, i newyorkesi continuano ad avere una visione prevalentemente negativa di Vladimir Putin, con un 8-81%, solo leggermente diverso dal 6-88% del marzo 2022. Dall'altra parte, Volodymyr Zelensky ha un indice di gradimento in calo (ma è in aumento tra la popolazione ucraina). Mentre il leader di Kiev continua a essere visto con favore da più di due terzi dei Democratici, è visto con sfavore dal 57% dei Repubblicani e dal 39% di indipendenti.

Questo sondaggio del Siena College è stato condotto dal 2 al 6 marzo 2025 nello Stato di New York. Il Siena College Research Institute, diretto da Donald Levy, conduce ricerche politiche, economiche, sociali e culturali principalmente negli Stati Uniti.
In questo articolo: