Russia

A Vladimir Putin si sono rotte le uova nel paniere

Sempre più cittadini russi, in vista delle festività, sono preoccupati: il prezzo delle uova, infatti, in alcuni casi è raddoppiato mentre il Cremlino ha approvato importazioni dalla Turchia e, forse, dall'Iran per migliorare la situazione
© X/silupescu
Marcello Pelizzari
19.12.2023 15:30

L'allarme, oramai, sta suonando da settimane. E i cittadini, sempre più insofferenti, cominciano seriamente a preoccuparsi. La notizia, innanzitutto: il prezzo delle uova, in Russia, in alcuni casi è addirittura raddoppiato. Un risultato, evidente, del mix generato da inflazione persistente e sanzioni occidentali, secondo gli esperti. La questione è di centrale importanza, tant'è che il tema è stato affrontato anche da Vladimir Putin a margine della sua conferenza-fiume di fine anno, quando il leader del Cremlino ha risposto alle domande della popolazione. È di centrale importanza perché le uova sono un ingrediente fondamentale della cucina russa, soprattutto durante le festività.

Mosca, per mesi, ha insistito sul fatto che la Federazione Russa stia resistendo alle citate sanzioni occidentali. Il Cremlino, al riguardo, ha appena lodato l'andamento dell'economia del Paese. Non solo, con l'avvicinarsi delle presidenziali 2024 e in vista della (logica) rielezione di Putin, le autorità stanno martellando sull'ottimismo. La realtà, tuttavia, è ben diversa come hanno sottolineato diversi media: il potere d'acquisto dei russi – in effetti – si è eroso negli ultimi due anni, complici un rublo debolissimo e un'inflazione, sempre lei, tremendamente alta, attestatasi al 7,48% a novembre su base annua. E le uova, loro malgrado, sono diventate l'esempio pratico di una situazione oggettivamente complicata. 

Secondo Rosstat, il Servizio statistico federale russo, il prezzo medio delle uova a novembre è aumentato del 40,29% rispetto al 2022. Una prima risposta, la scorsa settimana, è stata da una parte proporre un divieto di esportazione delle uova per sei mesi e, dall'altra, autorizzare l'importazione di uova a basso costo dalla Turchia (e la qualità?). Fra la popolazione, convinta che il prodotto ora manchi e che siano tornati i tempi, cupi, dell'Unione Sovietica, si è scatenato il caos. Secondo gli esperti, citati dai media russi, l'aumento del prezzo delle uova sarebbe dovuto all'aumento del costo dei mangimi per il pollame e dei prodotti veterinari. Una conseguenza indiretta delle sanzioni occidentali. La questione, dicevamo, si trascina da settimane. Ma è emersa, con prepotenza, con l'avvicinarsi delle festività poiché le uova sono un ingrediente fondamentale per le prelibatezze di Natale, fra cui la famosa insalata Olivier nota altresì come insalata russa. Un must per il Capodanno russo. 

Vladimir Putin, in una rara ammissione in questo senso, si è scusato per il livello di inflazione cui è confrontato il Paese dall'inizio della guerra in Ucraina. Una pensionata, Irina Akopova, a margine della conferenza-fiume di fine anno, come detto, ha posto al presidente una domanda precisa sull'impennata dei prezzi di uova e pollo. Nel tentativo di ridurre i costi per i consumatori finali, le autorità hanno varato un taglio dei dazi fino a un massimo di 1,2 miliardi di uova che la Russia potrà importare nella prima metà del 2024. Non solo, oltre alla Turchia Mosca si appoggerà anche alle uova provenienti dall'Iran. Basterà una mossa simile? Difficile a dirsi, con l'inflazione che potrebbe toccare l'8% da qui alla fine del 2023. Sebbene il presidente abbia predetto un futuro radioso per il Paese, gran parte degli economisti è concorde nell'affermare che il domani della Russia sarà complicatissimo. 

Dati alla mano, la Federazione Russa ha prodotto 3.106 miliardi di uova a novembre, lo 0,2% in meno rispetto alla produzione dello stesso mese nel 2022. In undici mesi, invece, la produzione è aumentata del 2% a 34.847 miliardi di unità. Sempre a novembre, le spedizioni di uova sono diminuite dell'1,8% a 2.817 miliardi di unità mentre sono aumentate dell'1,9% (31.254 miliardi) nel periodo da gennaio a novembre. Alla fine del mese scorso, le scorte di uova per contro ammontavano «solo» a 245,9 milioni di unità, il 46,1% rispetto all'anno scorso. Dmitry Patrushev, il ministro dell'Agricoltura, ha risposto alla crisi attuale dichiarando, domenica, che le spedizioni di uova dalla Turchia sono attese fra due o tre settimane. E che i prezzi, con il nuovo anno, inizieranno a scendere. Intanto, però, c'è chi ha scherzato: a Vladimir Putin si sono rotte le uova nel paniere.

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