Il caso

Accoltellamento a Venezia: se a soccorrere la vittima ci pensa un soldato ucraino

Yanis Tereshchenko, un insegnante di 32 anni che a inizio guerra si è arruolato nell'esercito ucraino, si trovava in Italia per una breve vacanza – Con il suo kit di emergenza ha permesso al giovane di resistere fino all'arrivo dei soccorsi
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Red. Online
11.03.2025 19:00

Da quando la Russia ha messo in atto l'invasione su larga scala dell'Ucraina, tre anni fa, agli uomini del Paese invaso è vietato – sotto la legge marziale – lasciare il Paese. Al personale militare, tuttavia, è concesso trascorrere all'estero 15 giorni di vacanza all'anno, a condizione di avere il permesso del proprio comandante. È, questo, il percorso seguito da Yanis Tereshchenko, un insegnante di 32 anni che a inizio guerra si è arruolato nell'esercito ucraino. Partito in vacanza la scorsa settimana, si è trovato in Italia, a Venezia, nel posto giusto al momento giusto per salvare una vita. Ieri pomeriggio, riporta il Corriere del Veneto, l'uomo stava passeggiando nella città italiana quando si è ritrovato a soccorrere la vittima di un accoltellamento.

Una lite

Il fatto è avvenuto in vicolo Salizada San Canzian, a 5 minuti a piedi dal celebre Ponte di Rialto che attraversa il Canal Grande. Secondo la ricostruzione fatta dai media locali, erano da poco trascorse le 16.30 quando sulla strada è scoppiata una violenta lite fra due ragazzi nordafricani. Dopo qualche strattone reciproco, uno dei due ha estratto un grosso coltello, colpendo ripetutamente l'altro alle braccia e alla gamba. Sanguinando copiosamente, il giovane accoltellato si è accasciato a terra. Ed è in questo momento che Tereshchenko – il quale stava rientrando al suo hotel in zona Rialto – è arrivato sul posto, trovando il ragazzo in pericolo di morte. Fortunatamente, Tereshchenko aveva con sé un kit di emergenza: «Ho visto una profonda ferita alla coscia e ho tirato fuori il laccio emostatico per impedire che uscisse ancora più sangue. Aveva perso conoscenza e tantissimo sangue. Ho cercato di tenerlo sveglio fino all’arrivo dei soccorsi. Non so se ce l’avrebbe fatta. Le persone erano sconvolte e nessuno interveniva o sapeva cosa fare. Purtroppo in questi anni ho visto di tutto in guerra e quindi non ci ho pensato un attimo a intervenire», ha raccontato al Corriere del Veneto.

Un kit sempre pronto

Tereshchenko, attivo su X, ha spiegato che da inizio guerra porta sempre con sé un kit di emergenza. «So che è ingombrante e la mia famiglia mi dice sempre di lasciarlo a casa che non serve, ma oggi per la prima volta in tre anni è servito: per fortuna che lo avevo con me e che passavo di là in quel momento». Sui social, il soldato ucraino ha pubblicato alcune foto dell'intervento: una che mostra una grande quantità di sangue sulle lastre di un vicolo e l'altra che mostra i paramedici italiani che assistono la vittima.

Nei momenti concitati dopo il salvataggio, Tereshchenko sarebbe stato scambiato per un cittadino russo, secondo quanto riferito da lui stesso su X. È, forse, un po' anche per questo motivo che il 32.enne ucraino ha voluto raccontare, in dettaglio, la propria storia. Nelle ore seguenti, l'uomo è tornato a calarsi nei panni del turista, pubblicando sul proprio profilo le immagini del suo passaggio alle principali attrazioni veneziane.

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