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Accuse di genocidio: l'Aia accetta il caso contro Israele

La Corte internazionale di giustizia riconosce la portata della tragedia umana in corso a Gaza: «Israele deve prendere misure preventive» – Dipendenti dell'UNRWA potrebbero essere stati coinvolti nell'attacco di Hamas del 7 ottobre, gli USA sospendono i finanziamenti – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Accuse di genocidio: l'Aia accetta il caso contro Israele
Red. Online
26.01.2024 06:32
21:26
21:26
Gli Houthi rivendicano un attacco a una petroliera britannica

Gli Houthi rivendicano un attacco contro una «petroliera britannica» nel Golfo di Aden. Lo ha riferito il movimento yemenita in un comunicato.

In un comunicato, gli Houthi hanno affermato di aver lanciato «missili» contro una «petroliera britannica, la Marlin Luanda», precisando che la nave, «colpita frontalmente, ha preso fuoco».

La società privata di rischi marittimi Ambrey aveva precedentemente riferito che una nave era stata colpita nella stessa zona, segnalando un incendio a bordo, anche se non era chiaro se si fosse trattato dello stesso incidente.

21:25
21:25
L'Arabia Saudita: «Israele renda conto delle sue violazioni sistematiche»

L'Arabia Saudita ha accolto con favore la decisione della Corte internazionale di giustizia dell'Aja riguardo a Israele, invitando la comunità internazionale a «far rispondere» lo Stato ebraico delle sue «violazioni sistematiche» del diritto internazionale. In una dichiarazione del ministero degli Affari Esteri, Riad ha anche chiesto «più misure» per raggiungere un «cessate il fuoco nella Striscia di Gaza» e fornire «protezione al popolo palestinese».

21:25
21:25
Casa Bianca: «Nessun annuncio imminente sulla situazione degli ostaggi a Gaza»

«Non c'è nessun annuncio imminente sulla situazione degli ostaggi a Gaza». Lo ha detto il portavoce per il Consiglio della sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con la stampa.

21:19
21:19
UNRWA, Svizzera «estremamente preoccupata»

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha dichiarato questa sera di essere «estremamente preoccupato» per le «gravissime» accuse mosse da Israele nei confronti di alcuni dipendenti dell'Unrwa. La Svizzera si aspetta che l'indagine faccia «tutta la luce possibile» su queste accuse e «deciderà quali azioni intraprendere».

La Confederazione «ha una tolleranza zero per qualsiasi sostegno al terrorismo, incitamento all'odio o incitamento alla violenza», ha indicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) in un'e-mail all'agenzia Keystone-ATS. «Si aspetta la stessa intransigenza dai suoi partner».

Berna «si attende inoltre che vengano prese misure immediate in caso di accuse credibili», aggiunge il DFAE.

21:17
21:17
Gli USA ribadiscono: «Infondate le accuse di genocidio a Israele»

Gli Stati Uniti hanno ribadito la loro posizione secondo cui le accuse contro Israele di genocidio a Gaza sono «infondate», dopo le misure ordinate dalla Corte internazionale di Giustizia dell'Aja. «Continuiamo a credere che le accuse di genocidio siano infondate e notiamo che la Corte non ha accertato il genocidio né ha chiesto un cessate il fuoco nella sua sentenza», ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato americano dopo che la corte ha ordinato a Israele di fare di tutto per «prevenire la commissione di tutti gli atti che rientrano nell'ambito» della Convenzione sul genocidio.

21:16
21:16
Egitto: «Bene la decisione dell'Aia, ora un cessate il fuoco»

L'Egitto, attraverso il suo ministero degli Esteri, ha accolto con favore le decisioni della Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja e ha sollecitato a Israele «l'attuazione di una serie di misure provvisorie immediate volte a garantire la protezione dei palestinesi, la più importante delle quali è un cessate il fuoco e la fornitura urgente di aiuti umanitarie alla popolazione della Striscia».

L'Egitto - afferma una nota del ministero degli Esteri - «aspira alla richiesta della Corte internazionale di giustizia di un cessate il fuoco immediato a Gaza, come la Corte ha stabilito in casi simili, come principale garanzia dell'attuazione delle misure necessarie e urgenti da essa approvate per proteggere i civili palestinesi nella Striscia di Gaza» e ha «sottolineato la necessità di rispettare e attuare le decisioni della Corte Internazionale di Giustizia come principale organo giudiziario delle Nazioni Unite».

Ha quindi «invitato Israele ad attuare immediatamente tutte le misure contenute nella decisione della Corte Internazionale di Giustizia, che rappresentano l'inizio del percorso verso l'applicazione delle norme del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario», e «la fine degli attacchi e delle violazioni commessi contro di esso, che sono costati la vita a più di 26'000 civili innocenti, due terzi dei quali sono donne e bambini».

L'Egitto ha infine affermato che proseguirà nei suoi tentativi, «in cooperazione con le agenzie delle Nazioni Unite e i soggetti internazionali e regionali, al fine di porre fine alla crisi, prevenire qualsiasi misura relativa allo sfollamento forzato dei palestinesi e garantire l'ingresso di aiuti umanitari e soccorsi di emergenza a Gaza».

18:09
18:09
Berlino: dall'Aja misure per Israele ma anche per Hamas

La Corte internazionale di giustizia non «si è pronunciata sul merito del caso» e «ha ordinato misure provvisorie», ma anche queste «sono vincolanti per il diritto internazionale» e «Israele deve attenersi a questo». Lo dice in una nota la ministra tedesca degli Esteri, Annalena Baerbock.

«La Corte ha anche chiarito che le azioni di Israele a Gaza seguono il barbaro terrorismo del 7 ottobre e ci ha ricordato che anche Hamas è vincolata al diritto umanitario internazionale e deve finalmente rilasciare tutti gli ostaggi», sottolinea Baerbock.

«Sosterremo questo con tutte le nostre forze, così come la misura ordinata a Israele di far entrare urgentemente a Gaza più aiuti umanitari», conclude la ministra tedesca.

17:21
17:21
Il Sudafrica: «Le misure dell'Aia equivalgono a chiedere un cessate il fuoco»

Secondo il Sudafrica le misure imposte dalla Corte internazionale di giustizia a Israele equivalgono a una richiesta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. «Come si possono fornire aiuti umanitari senza un cessate il fuoco? Come si può fornire l'acqua e l'accesso all'energia? Come si può assicurare che i feriti ricevano le cure, eccetera? Senza un cessate il fuoco, niente di tutto questo si può fare», ha dichiarato la ministra degli Esteri sudafricana, Naledi Pandor, parlando ai giornalisti uscendo dal Palais de la Paix dell'Aja dove si è tenuta l'udienza di oggi.

17:16
17:16
«La Svizzera si aspetta che Israele rispetti l'ordinanza» dell'Aia

«La Svizzera si aspetta che lo Stato di Israele rispetti l'ordinanza della Corte internazionale di giustizia (CIG)», ha indicato oggi il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) a Keystone-ATS. La CIG ordina a Israele di prendere tutte le misure per prevenire qualunque atto di genocidio e permettere la fornitura di aiuto a Gaza.

Il DFAE «ricorda che le misure provvisorie sono vincolanti per le parti, conformemente allo statuto della Corte internazionale di giustizia (CIG)», che la Svizzera «sostiene da lungo tempo».

16:27
16:27
Gli USA sospendono i finanziamenti all'UNRWA

Gli Stati Uniti sono preoccupati dalle accuse secondo cui 12 dipendenti dell'Unrwa potrebbero essere stati coinvolti nell'attacco di Hamas il 7 ottobre contro Israele e hanno temporaneamente sospeso i finanziamenti: lo ha annunciato il dipartimento di stato Usa.

«Il Dipartimento di Stato ha temporaneamente sospeso i finanziamenti aggiuntivi all'Unrwa, mentre esamina queste accuse e le misure che le Nazioni Unite stanno adottando per affrontarle», ha detto il portavoce Matthew Miller.

16:11
16:11
«Sospetti legami con il raid del 7 ottobre», l'UNRWA indaga sullo staff

«Le autorità israeliane hanno fornito all'UNRWA informazioni sul presunto coinvolgimento di diversi dipendenti nei terribili attacchi del 7 ottobre. Per proteggere la capacità dell'agenzia di fornire assistenza umanitaria, ho preso la decisione di rescindere immediatamente i contratti di questi membri e di avviare un'indagine per stabilire senza indugio la verità». Lo ha detto il commissario generale di UNRWA Philippe Lazzarini, ribadendo la condanna degli attacchi di Hamas e parlando di «accuse scioccanti».

«Qualsiasi dipendente coinvolto in atti di terrorismo sarà ritenuto responsabile, anche attraverso procedimenti penali», ha aggiunto Lazzarini, ribadendo la condanna degli attacchi di Hamas e parlando di «accuse scioccanti».

Anche il segretario generale ONU Antonio Guterres è stato informato dal commissario generale di UNRWA delle accuse che coinvolgono diversi membri dello staff dell'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi negli attacchi terroristici del 7 ottobre in Israele. In una nota del portavoce Guterres si è detto «inorridito dalla notizia, ha chiesto a Lazzarini di indagare rapidamente sulla questione e garantire che qualsiasi dipendente UNRWA che ha partecipato o favorito gli attacchi venga immediatamente licenziato e deferito per un potenziale procedimento penale».

«La nostra guerra è contro Hamas, non contro i palestinesi»

Intanto Benyamin Netanyahu ha dichiarato, alla vigilia della Giornata internazionale della memoria dell'Olocausto, che «Israele continua a difendersi contro Hamas, un'organizzazione terroristica genocida».

«Il 7 ottobre Hamas si è macchiato delle peggiori atrocità contro il popolo ebraico dall'Olocausto e minaccia di ripetere altre atrocità una volta dopo l'altra» «La nostra guerra - ha ribadito, rivolto ai giudici dell'Aia - va contro i terroristi di Hamas, e non contro il popolo palestinese».

Anche la reazione dell'Unione europea non si è fatta attendere: «siamo estremamente preoccupati per le accuse di coinvolgimento del personale dell'UNRWA negli attacchi terroristici del 7 ottobre in Israele. L'UE ribadisce la sua più ferma condanna degli attacchi dei terroristi di Hamas contro Israele, che non hanno alcuna giustificazione. L'UNRWA ha svolto per molti anni un ruolo fondamentale nel sostenere i rifugiati palestinesi vulnerabili nell'accesso a servizi vitali come l'istruzione e la salute, ed è un partner cruciale della comunità internazionale, compresa l'UE».

«Siamo in contatto con l'UNRWA - ha aggiunto Bruxelles - e ci aspettiamo che fornisca piena trasparenza sulle accuse e che prenda misure immediate contro il personale coinvolto. La Commissione valuterà gli ulteriori passi da compiere e trarrà insegnamenti in base ai risultati di un'indagine completa ed esaustiva». Lo riporta una dichiarazione della Commissione UE e dell'Alto Rappresentante Josef Borrell.

16:06
16:06
Missile lanciato dagli Houthi nel Golfo di Aden abbattuto dagli USA

«I miliziani Houthi sostenuti dall'Iran hanno lanciato un missile balistico antinave dalle aree dello Yemen verso il cacciatorpediniere classe Arleigh-Burke» americano «nel Golfo di Aden. Il missile è stato abbattuto con successo e non sono stati segnalati feriti o danni». Lo scrive su X il comando americano per il Medio Oriente Centcom.

Intanto, una fonte responsabile dell'Autorità del Canale di Suez ha rivelato che la navigazione nel Canale di Suez è diminuita di circa il 50% negli ultimi giorni a causa degli attacchi degli Houthi nei pressi di Bab al-Mandab, a sud del Mar Rosso.

La fonte ha aggiunto in una dichiarazione all'agenzia di stampa italiana ANSA che continuare la navigazione a questo ritmo potrebbe tradursi a fine anno in una perdita tra i 4 e i 5 miliardi di dollari se non ci sarà un'azione internazionale per ripristinare la navigazione nel Mar Rosso meridionale e porre fine agli attacchi.

La perdita giornaliera per la contrazione dei traffici nel Canale è tra i 10 e i 15 milioni di dollari al giorno.

La fonte ha indicato che l'autorità del canale sta studiando nuovi meccanismi e la possibilità di offrire servizi aggiuntivi per cercare di mantenere viva la domanda, considerando fra l'altro che, a causa della sua diminuzione, molti marittimi locali sono rimasti senza lavoro.

L'anno scorso, il Canale di Suez ha generato ricavi pari a 9 miliardi di dollari, i più alti della sua storia.

15:59
15:59
Hamas ha diffuso un nuovo video che mostra tre ragazze israeliane ostaggio a Gaza

Hamas ha diffuso un nuovo video che mostra tre ragazze israeliane ostaggio a Gaza. La fazione islamica lo ha mostrato su Telegram, è stato fatto notare, il giorno stesso della decisione della Corte di giustizia dell'Aja che ha richiesto tra l'altro, l'immediata liberazione dei rapiti da Hamas.

Il video è intitolato «Il tempo stringe» e mostra una clessidra che si sta svuotando. Le tre donne - che dicono di essere tenute prigioniere ormai da 107 giorni - si esprimono con foga in ebraico, denunciano di essere state abbandonate dallo Stato il 7 ottobre e si rivolgono direttamente al premier Benyamin Netanyahu perché metta fine alla guerra e le riporti sane e salve alle loro famiglie, «prima che diventiamo altri cadaveri».

Karina, una soldatessa di 19 anni, afferma di essere stata rapita dalla base nel Kibbutz Nahal Oz: «siamo costantemente sotto al fuoco, sotto attacchi, bombardamenti. Quasi mi avete ammazzata con i vostri bombardamenti. Come può accadere - domanda - che io oggi abbia più paura del mio Stato di quanto tema Hamas?»

Con lei sono tenute prigioniere Danielle, pure soldatessa di 19 anni, e Doron, una donna di 30 anni residente nel Kibbuz Kfar Aza. Nei loro interventi accusano l'esercito di aver provocato la morte di alcuni ostaggi e sollecitano le famiglie ad organizzare manifestazioni di protesta. «Prima ci avete esposte al pericolo - esclamano assieme - poi ci avete abbandonato, vogliamo tornare a casa adesso».

In Israele questo video non è stato mostrato in quanto i media nazionali hanno deciso di non prestarsi a quello che definiscono «terrorismo psicologico» da parte di Hamas.

15:51
15:51
Le reazioni internazionali alla decisione dell'Aia

Si susseguono le reazioni internazionali dopo la decisione della Corte internazionale di giustizia dell'Aja, che ordina a Israele di «prendere tutte le misure per prevenire qualunque atto di genocidio a Gaza», ma non chiede il cessate il fuoco.

«Accogliamo con favore la decisione della Corte internazionale di giustizia e chiediamo alle parti di applicare le misure provvisorie da essa decretate»: scrive su X il premier spagnolo, Pedro Sánchez, in riferimento alla situazione di conflitto nella Striscia di Gaza.

«Continueremo a sostenere la pace e la fine della guerra, il rilascio degli ostaggi, l'accesso agli aiuti umanitari e la creazione dello Stato palestinese accanto a Israele, in modo che entrambe le nazioni coesistano in pace e sicurezza», aggiunge il leader iberico.

Dal canto suo, la leadership palestinese ha accolto con soddisfazione le decisioni giunte oggi dalla Corte internazionale di giustizia dell'Aja. «I giudici - ha rilevato in un intervento televisivo il ministro degli Esteri palestinese Riad al-Malki - hanno stabilito i fatti e la legge, si sono pronunciati in favore dell'umanità e del diritto internazionale».

La Palestina, ha aggiunto, fa appello a tutti gli Stati affinché sia garantita la realizzazione dei provvedimenti richiesti dalla Corte, «anche da parte di Israele, che è la potenza occupante». Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Maan.

Dal canto suo, il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant non utilizza mezzi termini: «lo Stato di Israele non ha bisogno di lezioni di moralità per distinguere tra terroristi e popolazione civile a Gaza»

«La Corte - ha aggiunto - è andata ben oltre quando ha accolto la richiesta antisemita del Sudafrica di discutere l'accusa di genocidio a Gaza, e ora si rifiuta di respingere completamente la petizione. Quelli che cercano giustizia - ha aggiunto - non la troveranno sulle sedie di cuoio del tribunale dell'Aja, ma nei tunnel di Hamas a Gaza, dove sono tenuti 136 ostaggi e dove si nascondono coloro che hanno ucciso i nostri figli».

13:46
13:46
«A Gaza un genocidio?»: l'Aia respinge la richiesta di Israele di archiviare il caso

La Corte internazionale di Giustizia dell'Aia ha accettato la causa del Sudafrica contro Israele e attribuisce alla corte la giurisdizione per pronunciarsi sul caso.

Lo ha affermato la giudice americana Joan Donoghue, secondo cui «almeno alcuni atti sembrano in grado di rientrare nella convenzione sul genocidio», e «la Corte ritiene di non poter accogliere la richiesta di Israele di archiviare il caso».

La giudice ha affermato che la corte è consapevole della portata della tragedia umana che si sta verificando nella regione ed è profondamente preoccupata per la continua perdita di vite a Gaza.

Il presidente della Corte ha citato il coordinatore dei soccorsi d'emergenza delle Nazioni Unite Martin Griffiths che ha affermato che «Gaza è diventata un luogo di morte e disperazione».

A Gaza - ha proseguito - sono state sfollate 1,7 milioni di persone e l'enclave è diventata «inabitabile». Queste cifre, ha specificato, non possono tuttavia essere verificati in modo indipendente.

Ad ogni modo, la Corte ha stabilito che almeno alcune delle denunce di violazione dei diritti umani presentate dal Sudafrica sono giustificate.

Via libera a misure provvisorie

La Corte internazionale di giustizia dell'Aia ritiene che vi sia sufficiente urgenza per ordinare misure provvisorie, ha poi affermato la giudice Donoghue, ordinando a Israele di «prendere tutte le misure per prevenire qualunque atto di genocidio a Gaza».

«Israele deve prendere misure per prevenire e punire coloro che incitano al genocidio» dei palestinesi, hanno sancito i giudici della Corte internazionale.

Il tribunale ha chiesto a Israele di preservare le prove del presunto genocidio a Gaza. La presidente Donoghue ha ordinato a di riferire alla corte entro un mese e ha anche affermato che devono essere adottate misure per migliorare la situazione umanitaria nella Striscia.

Israele deve inoltre adottare misure immediate ed efficaci per consentire la fornitura dei servizi di base e dell'assistenza umanitaria urgenti e necessari per affrontare le condizioni di vita dei palestinesi nella Striscia di Gaza.

11:38
11:38
Nuova protesta a Kerem Shalom blocca l'ingresso di aiuti a Gaza

Decine di persone hanno bloccato, per il terzo giorno consecutivo, l'ingresso degli aiuti umanitari al valico israeliano di Kerem Shalom con Gaza.

Gli organizzatori della protesta - che vede tra le sue file anche parenti degli ostaggi - hanno denunciato che «nessun aiuto entrerà fino a che l'ultimo dei rapiti non sarà liberato».

11:37
11:37
«Diminuite del 45% le merci che attraversano il Canale di Suez»

Le merci che attraversano il Canale di Suez sono diminuite del 45% nei due mesi in cui gli attacchi degli Houthi dello Yemen, sotenuti dall'Iran, hanno portato i gruppi di spedizionieri a deviare le merci, interrompendo le rotte commerciali marittime già tese: lo afferma l'agenzia delle Nazioni Unite Unctad, la Conferenza Onu sul commercio e lo sviluppo, che sostiene i Paesi in via di sviluppo, come riferiscono i media internazionali.

L'agenzia mette in guardia contro maggiori rischi di inflazione, incertezza sulla sicurezza alimentare e aumento delle emissioni di gas serra. Le compagnie di navigazione hanno dirottato le navi dal Mar Rosso da quando gli Houthi, che controllano la maggior parte delle zone popolate dello Yemen, hanno iniziato ad attaccare le navi che transitano sostenendo che le loro azioni sono a favore dei palestinesi a Gaza.

Molte delle navi prese di mira, tuttavia, non hanno legami con Israele. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno risposto con attacchi aerei contro gli Houthi.

10:38
10:38
«In obitorio solo 5 cadaveri dell'aereo russo caduto»

L'Ucraina afferma di avere informazioni secondo cui solo cinque cadaveri sono stati consegnati dal luogo dell'incidente dell'aereo russo caduto a Belgorod al vicino obitorio.

Lo ha detto alla Cnn un funzionario dell'intelligence militare ucraina, mettendo in dubbio l'affermazione di Mosca secondo cui decine di prigionieri di guerra ucraini sarebbero stati uccisi nell'incidente.

Mosca e Kiev hanno fornito resoconti contrastanti su come l'Ilyushin Il-76 sia stato abbattuto mercoledì: Mosca afferma che l'aereo trasportava prigionieri di guerra ucraini, mentre Kiev afferma che trasportava missili russi da utilizzare in attacchi.

08:56
08:56
Israele denuncia: «Hamas opera dagli ospedali di Khan Yunis»

Hamas sta operando «dall'interno e intorno agli ospedali Nasser e al-Amal a Khan Yunis» nel sud della Striscia. Lo ha denunciato l'esercito israeliano secondo cui «il sistematico uso degli ospedali da parte di Hamas è stato ripetutamente documentato».

A questo proposito, il portavoce militare ha ricordato che due settimane fa «il radar dell'esercito ha identificato un lancio di razzi dall'interno del compound dell'ospedale Nasser». «I fatti sul campo - ha spiegato - smentiscono la palese disinformazione diffusa nelle ultime 72 ore secondo cui gli ospedali sono sotto assedio o attacco».

07:19
07:19
«Il Qatar è un partner insostituibile nei negoziati sugli ostaggi»

«Il Qatar è stato un partner regionale fondamentale, integrale e insostituibile» per gli Stati Uniti da quando è scoppiato il conflitto tra Israele e Hamas il 7 ottobre scorso, ha affermato il vice portavoce del Dipartimento di Stato americano Vedant Patel.

Il commento di Patel è arrivato ieri sera in conferenza stampa in risposta a una domanda sul primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che avrebbe etichettato come «problematico» il ruolo del Qatar negli sforzi di mediazione nel tentativo di garantire il ritorno degli ostaggi israeliani dalla Striscia di Gaza.

«Non ho alcuna valutazione da offrire su questi commenti: quello che posso solo dire è che non vediamo l'ora di continuare ad approfondire la nostra partnership e di lavorare» con il Qatar «su una serie di questioni chiave», ha detto il funzionario Usa.

Sulla questione è intervenuto anche il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano John Kirby. «Il Qatar è un partner chiave nella regione: siamo grati per il suo sostegno ai nostri continui sforzi per cercare di portare gli ostaggi fuori da Gaza e riunirli alle loro famiglie», ha detto in un comunicato.

07:07
07:07
«Un canale USA-Israele per discutere delle vittime civili a Gaza»

Gli Stati Uniti hanno creato un canale con Israele per discutere degli episodi in cui la popolazione e le strutture civili della Striscia di Gaza restano vittime di azioni dell'esercito israeliano, rende noto l'agenzia Reuters sul suo sito web citando due funzionari statunitensi.

Il canale è stato creato dopo un incontro all'inizio di questo mese tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il gabinetto di guerra israeliano, durante il quale Blinken avrebbe espresso preoccupazione per le "costanti" notizie di attacchi israeliani che hanno colpito siti umanitari o provocato un gran numero di morti civili. Nell'incontro Blinken avrebbe detto al premier Benjamin Netanyahu e ai ministri Yoav Gallant e Benny Gantz che Washington ha bisogno di sapere "quali sono le risposte" quando si tratta di notizie di attacchi del genere e che cercava un "canale affidabile" attraverso il quale gli Stati Uniti Gli stati potessero sollevare regolarmente tali questioni con i funzionari israeliani.

Attraverso questo canale attivo nelle ultime settimane Washington solleva a Israele "ogni specifico episodio preoccupante" legato alla campagna militare nella Striscia di Gaza, ha detto uno dei funzionari americani citati dalla Reuters. In alcuni casi gli israeliani hanno trasmesso informazioni aggiuntive che hanno fatto luce sugli incidenti mentre in altri hanno ammesso di "aver commesso un errore", ha aggiunto al fonte.

Un portavoce del Dipartimento di Stato americano interpellato dalla Reuters a riguardo si è rifiutato di parlare direttamente della questione, ma ha detto che Washington sta chiarendo che Israele deve proteggere le infrastrutture umanitarie e prendere ogni possibile precauzione per ridurre al minimo le vittime civili. "Quando vediamo segnalazioni di incidenti che sollevano preoccupazione, li riportiamo direttamente al governo di Israele e cerchiamo ulteriori informazioni", ha spiegato. ;

06:32
06:32
Il punto alle 6.30

L'emittente araba Al Jazeera afferma che almeno undici persone sono morte in un attacco aereo israeliano che ieri sera ha colpito una casa nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Tra le vittime ci sarebbe un giornalista e alcuni membri della sua famiglia.

In Cisgiordania, invece, secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa quattro cittadini sarebbero rimasti feriti ieri sera in uno scontro con le forze israeliane nel villaggio di Fahma, a sud di Jenin. Secondo fonti locali citate dalla Wafa, i soldati avrebbero fatto irruzione in oltre dieci case della zona distruggendone il contenuto e picchiando i residenti.

Il quotidiano israeliano Haaretz afferma, intanto, che Israele e Hamas hanno raggiunto un'intesa di base sulla maggior parte dei termini dell'accordo che riguarda una nuova tregua e la liberazione degli ostaggi. Secondo Haaretz, che cita una fonte che ha familiarità con i negoziati, l'accordo durerà 35 giorni, durante i quali verranno rilasciati tutti gli ostaggi israeliani. In cambio, Israele rilascerà i prigionieri palestinesi e fornirà aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Secondo la fonte, l'unica questione irrisolta è se nell'accordo verrà dichiarato un vero cessate il fuoco, una richiesta di Hamas che Israele rifiuta.