Addio alla stilista Laura Biagiotti

Lutto nella moda internazionale - La disegner italiana, che avrebbe compiuto 74 anni ad agosto, era ricoverata dopo l'arresto cardiaco di mercoledì sera
Red. Online
26.05.2017 08:34

ROMA - Laura Biagiotti, la stilista italiana definita "Queen of Cashmere" dal New York Times, è morta stanotte a 73 anni dopo aver lottato con la morte nella rianimazione di un ospedale romano per oltre 24 ore. A comunicarlo, con un tweet, la figlia Lavinia Biagiotti Cigna.

Lavinia raccoglie il testimone dell'azienda sia per quanto riguarda il gruppo di abbigliamento, sia per la gestione della Fondazione Biagiotti Cigna, che si occupa della imponente collezione di opere futuriste di Giacomo Balla (116 sono tuttora esposte a Londra, nell'Estorick Collection of Modern Italian Art, fino al 25 giugno, scelte tra le più significative della collezione di 300 opere di Balla raccolte da Laura Biagiotti e dal marito Gianni Cigna).

La storia della 'regina del cachemire' è una saga famigliare tutta al femminile, che inizia negli anni Settanta, a Roma in via Salaria 126. E' lì che sorge la piccola sartoria su misura della madre, Delia Biagiotti, che da subito raccoglie il plauso delle signore romane.

Nel 1964 Delia vince l'appalto delle divise delle hostess di Alitalia e trasforma il piccolo hobby casalingo in un'azienda globale. A quei tempi Laura è ancora una studentessa di archeologia, ma decide di entrare in azienda per dare una mano a mamma Delia. Sono gli albori del pret-à-porter italiano, che incorona Firenze, Roma e Capri capitali di eleganza e glamour internazionali.

Nel 1965, assieme ad alcuni partner, Biagiotti fonda una società per acquisire la produzione e la distribuzione di alcuni dei nomi più blasonati dell'alta moda romana: Schuberth, Capucci, Litrico e Barocco. L'anno della svolta è il 1972, con la prima collezione 'Laura Biagiotti' che sfila a Firenze, nella Sala Bianca. I capi riscuotono un successo immediato e in una manciata di stagioni la stilista riesce a imporsi all'attenzione della stampa e dei buyer internazionali.

Non ha ancora 30 anni, quando assieme a Ottavio Missoni, Walter Albini, Krizia e Gianfranco Ferrè, Biagiotti trasferisce il pret-à-porter a Milano, ponendo le basi del Made in Italy. In quel periodo incrocia la strada dell'artista francese René Gruau, (grande amico di Christian Dior e ideatore della celebre copertina di 'La dolce vita' di Fellini) che ne fa la sua musa. Per lei Gruau realizza numerose illustrazioni, tra cui la sua immagine riprodotta sulle iconiche shopping bag.

Dal 1980 vive e lavora nella campagna romana, suo buen retiro e quartier generale. Attorno al Castello Marco Simone, un monumento nazionale dell'XI secolo, che la stilista fa restaurare insieme al marito Gianni Cigna, realizza uno dei campi da golf più famosi d'Europa, il Marco Simone Golf & Country Club. Pioniera e lavoratrice indefessa, assieme a Krizia, Laura Biagiotti è considerata ancora oggi una delle ambasciatrice più illustri della moda italiana nel mondo, soprattutto per le numerosi relazioni commerciali e culturali che ha saputo intrecciare negli anni.

Avanguardista come poche prima di lei, nel 1988 decide di far sfilare il cachemire nella Cina comunista, dove 30 modelle cinesi indossano quasi 150 delle sue più creazioni più iconiche, incoronandola prima italiana a portare una sfilata di moda nell'ex Celeste Impero. Neanche 10 anni dopo, la storia si ripete. Per Biagiotti si spalancano le porte del Grande Teatro del Cremlino e nel 1995 segna un nuovo record, diventando la prima stilista italiana a sfilare a Mosca, nella vecchia sede del PCUS.

Oltre al marito, Gianni Cigna, scomparso nel 1996, al suo fianco c'è sempre Lavinia, figlia adorata e braccio destro, che rappresenta la terza generazione Biagiotti, e che oggi ricopre l'incarico di vicepresidente del gruppo. Assieme a lei la stilista ha sempre vissuto in simbiosi con la Città Eterna. Non solo con la moda, ma anche come mecenate.

Nel 1998 la Laura Biagiotti Parfums ha portato agli antichi splendori la Scala Cordonata del Campidoglio, disegnata da Michelangelo, ha donato alla Capitale una serie di opere di Giacomo Balla e nel febbraio del 2007 la maison ha intrapreso il restauro delle Fontane di Piazza Farnese a Roma.

A contribuire al successo della sua griffe nel mondo sono stati anche i profumi, altro grande amore della stilista. Fiori Bianchi, il primo nato, viene lanciato nel 1982, seguito da Night e Biagiotti Uomo. Nel 1988 è la volta del best-seller Roma (l'iconica boccetta a forma di Colosseo è ancora oggi tra i sillage più richiesti), seguito nel 1992 da Venezia. Nel mondo si conta che siano state vendute oltre 200 milioni di flaconi che portano la sua firma.

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