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Addio Pergusa: in Sicilia il funerale a un lago piccolo ma importante

Citato già nella mitologia romana, lo specchio d'acqua è da sempre un punto di sosta centrale per le migrazioni degli uccelli tra il Sudafrica e il Nord Europa – Ma oggi, ridotto a una pozza di fango, si è quasi completamente prosciugato
© Legambiente Sicilia
Matteo Generali
27.06.2024 13:41

Addio lago di Pergusa. Il piccolo ma importante specchio d’acqua che ha reso famosa l’omonima località nell’Ennese si è ormai prosciugato. Da sempre un punto di sosta centrale per le migrazioni degli uccelli tra il Sudafrica e il Nord Europa, nelle scorse ore si è ridotto ai minimi storici, diventando nient’altro che una pozza di fango dall’odore, riportano i media italiani, «insopportabile».

Il lago, situato nell’entroterra tra Catania e Palermo, è ora al centro del dibattito: crisi climatica e malagestione hanno distrutto un luogo citato perfino nella mitologia romana, nel ratto di Proserpina e della nascita delle stagioni?

Fondi non sufficienti

L’allarme è stato lanciato da Giuseppe Maria Amato, referente Gestione risorse idriche di Legambiente Sicilia ha spiegato in una nota: «In queste ore, dopo mesi di agonia e dopo un’incredibile settimana di irrespirabili miasmi, il lago di Pergusa è quasi completamente scomparso. Al suo posto rimane una chiazza nerastra di fango umido che si sta essiccando al sole di questa estate appena iniziata. La sua scomparsa - aggiunge Amato -, di certo imputabile alla gravissima crisi climatica che attanaglia la Sicilia, è stata però velocizzata dalla totale disattenzione e dall’inerzia degli enti che, invece, avrebbero dovuto intervenire a vario titolo. Bisogna ricordare che il lago è di proprietà della Regione e la riserva fa parte dell’amministrazione regionale. Spesso però, questa è affidata all’ente locale senza adeguati fondi».

Un anno fa

Già nel 2023, Legambiente Sicilia aveva ottenuto la convocazione di un tavolo tecnico per affrontare la crisi, ma, nonostante le dichiarazioni degli enti coinvolti e le visite dell’assessore regionale al territorio, Elena Pagana, la situazione non era migliorata. Oggi, Pagana difende la gestione ambientale dell’Autodromo, definita da Amato un ossimoro: «Avevamo previsto che il Lago di Pergusa sarebbe scomparso entro luglio, ma la scomparsa è avvenuta prima, con il solstizio d’estate».

«Abbiamo chiesto per anni il ripristino del sistema di monitoraggio ambientale e la pulizia dei canali che portano acqua al lago», ha spiegato Amato, citato dai media italiani. «Questi interventi sono stati eseguiti solo parzialmente e in modo poco coordinato, tanto che nei canali sono ancora presenti accumuli di materiali solidi che ostacolano il flusso dell’acqua verso il lago. Se il tavolo tecnico fosse rimasto attivo, oggi avremmo almeno i dati sulla condizione della falda acquifera».

E il turismo?

Nel frattempo, la siccità continua a devastare l’intera Sicilia, distruggendo coltivazioni e animali, con raccolti quasi azzerati. Gli agricoltori sono costretti a utilizzare autobotti per salvare ciò che rimane. I razionamenti idrici nell’Isola, meta di numerosi turisti, hanno un impatto significativo anche sul settore del turismo, con costi elevati per tutta la filiera.