Guerra

Alcune ambasciate straniere a Kiev chiudono, ma l'Ucraina rassicura: «Nessun attacco aereo»

La sede diplomatica americana a Kiev ha lanciato l'allarme e ha deciso di correre ai ripari: anche Spagna, Italia e Grecia hanno preso precauzioni - Ma Kiev chiede di «non alimentare la tensione»
©Efrem Lukatsky
Red. Online
20.11.2024 14:00

(Aggiornato) Momenti di panico quest'oggi a Kiev per un allarme aereo scattato sulla capitale ucraina e diverse altre regioni. L'allerta dopo qualche ora è rientrata e l'intelligence militare del GUR ha accusato la Russia di «portare avanti un massiccio attacco informativo e psicologico contro l'Ucraina», dove si teme l'arrivo di un «possibile attacco aereo significativo». Secondo il GUR, alcuni account sui social media hanno diffuso un messaggio, considerato falso, attribuito all'intelligence militare «sulla minaccia di un attacco missilistico "particolarmente massiccio" contro le città ucraine»

L'ambasciata USA a Kiev, dopo aver fatto sapere di aver ricevuto «informazioni specifiche su un possibile importante attacco aereo il 20 novembre», ha deciso di chiudere la sua sede, come riportato dall’emittente statale ucraina Suspilne, spiegando che a titolo precauzionale, l'ambasciata ha deciso di chiudere ai dipendenti della sede diplomatica, ordinando loro di prepararsi a trovare un rifugio sicuro. In seguito alla decisione statunitense, anche le ambasciate di Spagna, Italia e Grecia presenti a Kiev hanno preso precauzioni.

L'ambasciata americana è stata la prima a lanciare l’allarme, raccomandando ai cittadini statunitensi di prepararsi a rifugiarsi immediatamente in caso di allarme aereo. I cittadini statunitensi sono stati invitati a seguire gli aggiornamenti sui media locali per garantirsi un rifugio sicuro. In un messaggio diffuso dell’ambasciata USA a Kiev si legge: «Mettetevi immediatamente al riparo se viene lanciato un allarme aereo. Seguite le istruzioni delle autorità ucraine e del primo soccorso in caso di emergenza».

Le precauzioni americane sarebbero state legate alla minaccia di un attacco combinato di droni e missili, non alla «retorica nucleare» del Cremlino, hanno chiarito i diplomatici citati da Suspilne: «La chiusura dell'ambasciata è dovuta ad allarmi aerei, inclusa la crescente minaccia di un attacco combinato di droni e missili, come è accaduto di recente. Continuiamo a monitorare la situazione, collaborando con i partner ucraini», hanno riferito le fonti. Ai dipendenti della sede di Kiev è stato ordinato di lavorare a distanza e di nascondersi in caso di raid aerei.

Dopo la decisione americana, anche l'ambasciata spagnola a Kiev ha annunciato che non fornirà servizi durante il giorno a causa di possibili minacce alla sicurezza. Sul sito «Viaggiare Sicuri» del Ministero degli Affari Esteri italiano si legge: «L'Ambasciata degli Stati Uniti ha pubblicato oggi, 20 novembre, sul suo sito web, informazioni su un possibile attacco aereo ad alta intensità. In via precauzionale, oggi l'Ambasciata italiana a Kiev sarà chiusa ai visitatori. Tuttavia, il servizio continua a funzionare». In caso di allerta aerea, viene consigliato a tutti i cittadini italiani in Ucraina di seguire le più rigorose misure di sicurezza e di recarsi immediatamente al rifugio più vicino.

L’Ambasciata greca presente nella capitale ucraina ha sottolineato che per motivi di sicurezza, «oggi rimarrà chiusa al pubblico. Si prega di evitare viaggi e di rimanere in luoghi sicuri».

Contattata dal CdT, l'Ambasciata di Svizzera a Kiev ha invece fatto sapere di essere «aperta e operativa», spiegando che «la situazione relativa alla sicurezza viene esaminata costantemente e, se necessario, vengono adottate misure appropriate. Il DFAE non si esprime su misure specifiche nell'ambito della sua gestione della sicurezza».

Un portavoce del ministero degli esteri ucraino ha criticato la decisione delle ambasciate occidentali che hanno deciso di chiudere per i timori di un possibile attacco aereo, affermando che la minaccia russa è la stessa ogni giorno dall'inizio dell'invasione nel febbraio 2022: «La minaccia di attacchi è purtroppo una realtà quotidiana per gli ucraini da più di mille giorni», ha dichiarato in un comunicato invitando gli occidentali a non alimentare la «tensione» con la chiusura delle loro sedi diplomatiche.

Domenica 17 novembre, in mattinata, le truppe russe avevano lanciato un massiccio attacco missilistico sull’Ucraina, prendendo di mira in particolare gli impianti elettrici, causano diversi morti, feriti e numerose interruzioni di corrente. Le esplosioni si sono verificate contemporaneamente in diverse città e regioni, in particolare a Kiev, Odessa, Mykolaiv, Zaporizhzhia, nella regione di Dnipro e nella regione di Cherkasy. Le forze di difesa aerea ucraine quel giorno hanno abbattuto 144 bersagli, di cui 102 missili e 42 droni. Si è trattato di uno dei più pesanti bombardamenti aerei da quando è scoppiata la guerra.

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