Alla Terra «piace» il caldo: «I ghiacci polari sono un'anomalia»

I ghiacci polari non sono sempre esistiti, anzi, sono un'anomalia nella storia della Terra permessa da una fortunata combinazione di fattori. A dirlo è lo studio pubblicato su Science Advances guidato da Andrew Meredith, dell'Università di Leed nel Regno Unito, attraverso delle simulazioni fatte usando supercomputer. Secondo gli autori, alla Terra 'piace' il caldo ma all'umanità no, serve invece che il pianeta resti freddo.
È noto che il nostro pianeta ha attraversato ciclicamente periodi più caldi e periodi più freddi, cambiamenti grandi ma avvenuti su scale temporali molto lunghe, milioni di anni, mentre oggi i cambiamenti stanno avvenendo in tempi estremamente rapidi. Analizzando quei lunghi periodi e realizzando delle nuove simulazioni digitali i ricercatori britannici hanno scoperto che però anche nei periodi freddi non sempre i poli hanno avuto delle calotte di ghiaccio, ma che si sono formate solo grazie a una combinazione di più fattori.
«Ora sappiamo che il motivo per cui viviamo su una Terra con calotte glaciali, piuttosto che su un pianeta senza ghiaccio, è dovuto a una combinazione casuale di tassi molto bassi di vulcanismo globale e continenti altamente dispersi con grandi montagne, che consentono molte precipitazioni globali e quindi amplificano le reazioni che rimuovono il carbonio dall'atmosfera», ha spiegato Meredith. Secondo il nuovo studio la Terra tende generalmente ad essere un pianeta più caldo, con un altro contenuto di CO2 e senza calotte glaciali, ma una serie di fattori casuali permette ciclicamente l'abbassamento delle temperature e la comparsa dei ghiacci polari.
Questo però non vuol dire, sottolineano gli stessi autori, che non stiamo vivendo una fase di riscaldamento anomalo la cui causa sono le emissioni antropiche: anche se l'attuale clima, compreso di ghiacci ai poli, non è la 'normalità' la specie umana fa invece affidamento su queste condizioni. Per questo «Dovremmo fare tutto il possibile per preservarlo - ha aggiunto uno degli autori, Benjamin Mills - Alla Terra piace il caldo, ma alla nostra società umana no».