Maltempo

Alluvioni in Brasile: «Per ricostruire servirà un piano Marshall»

Situazione drammatica nello Stato di Rio Grande do Sul, nel sud del Paese – Almeno 55 i morti, mentre i dispersi sono 74 – Centinaia di migliaia di persone senza elettricità e acqua potabile, mentre la capitale Porto Alegre rischia l'isolamento
©Isaac Fontana
Red. Online
05.05.2024 12:53

Nello Stato di Rio Grande do Sul, Brasile, la situazione è drammatica. Massicce inondazioni e frane, provocate da giorni di intensissima pioggia, hanno messo in ginocchio la regione più meridionale del Paese. Un evento meteorologico fuori dalla norma e dovuto, hanno spiegato i media locali, a un mix letale di temperature più alte della media, elevata umidità e forti venti. Una situazione che ha portato, due giorni fa, al crollo parziale della diga «14 de Julho», situata fra le località di Cotiporã e Bento Gonçalves.

Secondo le autorità brasiliane, citate dal quotidiano Estadão, sono almeno 55 le morti accertate (due in meno rispetto a quanto registrato nei rapporti precedenti) mentre indagini sono in corso per collegare con certezza all'evento meteorologico il decesso di altre sette persone. I dispersi sono 74, mentre gli sfollati sono ben 69 mila. Almeno 317 dei 497 comuni dello Stato hanno subito conseguenze a causa dei temporali, circa 500 mila persone si trovano senza elettricità, mentre un milione di abitazioni non ha accesso alla rete idrica (il 34% del totale).

Difficoltà sono state segnalate anche ad accedere alla rete mobile.

Soccorsi

Intanto, i soccorsi stanno facendo tutto il possibile per salvare le migliaia di persone rimaste bloccate nelle proprie case, con gli allagamenti nei piani bassi degli edifici e per le strade che rendono impossibile gli spostamenti. Circa 900 uomini delle forze armate dispiegate dal governo federale hanno salvato 9749 persone utilizzando 29 elicotteri, 4 aerei, 866 vetture e 182 imbarcazioni. Autorità locali e volontari lavorano instancabilmente con jeep, barche e moto d'acqua per cercare di aiutare le persone isolate che spesso aspettano i soccorsi sui tetti degli edifici e nelle aree non allagate.

Su X, il presidente della repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva, si recherà oggi nello Stato per verificare l'andamento delle operazioni di soccorso e coordinare le azioni del governo federale che ha già creato una task force sul posto. Lula sarà accompagnato da una delegazione formata da nove ministri.

Un piano Marshall

È per Porto Alegre in particolare, la capitale del Rio Grande do Sul, che i media, nazionali e internazionali, parlano di una situazione da crisi umanitaria. Lo straripamento del fiume Guaiba ha devastato la città. Mentre aeroporto e stazione dei pullman sono chiusi a tempo indeterminato, i danni a strade ed autostrade hanno isolato la città e a breve potrebbero mancare generi di prima necessità, medicine, cibo e acqua. Il governatore del Rio Grande do Sul, Eduardo Leite, ha dichiarato che i prossimi giorni «saranno ancora molto difficili» per i residenti locali e che la ricostruzione dello Stato richiederà un «Piano Marshall». Uno scenario di guerra, insomma. Proprio di questo hanno parlato alcune persone intervistate dall'ANSA.

«La nostra regione è completamente devastata, non esiste più. Ciò che è accaduto non ha precedenti, è una catastrofe, viviamo uno scenario di guerra», ha detto all'agenzia italiana il presidente del Centro per l'industria, il commercio e i servizi di Bento Gonçalves (Cic-Bg), Carlos Lazzari, dopo un sopralluogo per verificare da vicino i danni causati dal maltempo. «Tra le città colpite, Bento Gonçalves sarà probabilmente la prima in termini di morti. Ci sono ancora molte persone intrappolate ma non abbiamo il numero ufficiale», aggiunge Lazzari.

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