Alta marea eccezionale a Venezia

Continua senza freno la crescita dell’acqua alta a Venezia che alle 22.50 ha già raggiunto i 187 cm sul medio mare, è la seconda misura della storia, dopo i 198 cm dell’alluvione del 1966. Dopo il picco, alle 23 lo stesso punto di rilevamento ha segnato 181 centimetri, la marea sta dunque diminuendo.
Tutte le scuole di Venezia e delle isole resteranno chiuse domani, a causa dell’eccezionale alta marea che si è registrata in serata. Lo ha deciso il sindaco Luigi Brugnaro, che chiederà lo stato di calamità naturale per la città: «Abbiamo bisogno che tutti ci diano una mano, e bisogna essere tutti uniti per affrontare questi che sono evidentemente gli effetti dei cambiamenti climatici. Domani ci aspettiamo un nuovo picco, bisogna che la gente stia a casa», ha detto ancora il sindaco.
I veneziani stanno vivendo con paura e forte apprensione questo improvviso aggravamento del maltempo che rischia di avere fortissime ripercussioni sul centro storico. Il maltempo ha provocato nuovamente l'allagamento della Basilica di San Marco con conseguenze sui mattoni e sulle colonne dell'edificio e anche ai marmi recentemente sostituiti. «Stiamo affrontando una marea più che eccezionale», ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. La marea dentro la Basilica ha solo cinque precedenti in tutta la sua storia, iniziata nel IX secolo. Il dato allarmante è che tre di questi allagamenti sono concentrati negli ultimi vent’anni. L’ultimo risale a dodici mesi fa, quando l’acqua invase alcune decine di metri quadri del millenario pavimento inondando il battistero e la cappella Zen.
Per il nubifragio la parte storica di Matera ha visto trasformare le sue strade in torrenti in piena, carichi di fango e detriti che, ad esempio, in via Bruno Buozzi hanno divelto la pavimentazione in basolato. Oggi le scuole sono rimaste chiuse ma domani riapriranno, come ha annunciato il sindaco, Raffaello De Ruggieri, perché l'allarme sembra rientrato e i sopralluoghi dei tecnici non hanno riscontrato particolare criticità negli edifici scolastici.
Nel Salento, piogge, venti di burrasca e onde alte anche cinque metri hanno investito la costa jonica, con pali della luce e alberi sradicati ovunque, barche disancorate e due cabinati a vela scaraventati sugli scogli. A Spongano la furia del vento e la pioggia hanno distrutto il palazzetto dello sport pronto per essere consegnato nei prossimi giorni. A Taranto è crollato un traliccio con i ripetitori per i segnali telefonici abbattuti. Problemi anche sul versante dei trasporti: a causa del maltempo due voli in arrivo a Bari da Milano sono stati dirottati in mattinata sullo scalo di Brindisi. Per lo scirocco da ieri pomeriggio le isole Eolie sono bloccate con aliscafi e traghetti fermi. La pioggia torrenziale ha prodotto un 'fiume' di pomice arrivato a valle fino a Canneto, in località Calandra, sull'isola di Lipari. Interrotti i collegamenti via mare tra il porto di Termoli e le Isole Tremiti. Nel palermitano a causa del forte vento sono caduti la croce e il basamento di una chiesa ad Isnello e a Messina tra gli alberi crollati, uno ha danneggiato diverse auto e una persona è rimasta ferita in modo non grave.
Tragedia sfiorata a Napoli allo stazionamento dei bus in via Fasano, dove il forte vento ha abbattuto un albero che è precipitato su un bus fermo, dove al posto di guida era seduto l'autista e c'erano soltanto quattro passeggeri. Tempesta infine a Capri, dove è stata colpita la Torre campanaria nella celebre Piazzetta, uno dei simboli dell'isola: si sono staccati alcuni calcinacci. Il sindaco di Capri, Marino Lembo, ha firmato un'ordinanza in cui dispone per domani la chiusura delle scuole.
Il sindaco di Lampedusa Totò Martello ha invece chiesto l'intervento del Governo per le imbarcazioni utilizzate dai migranti che vengono ormeggiate 'abbandonate' nel porto ed ora in balia dello onde con il rischio che danneggino le altre imbarcazioni ed i pescherecci.