Disastro

Terremoto in Myanmar: accertati almeno 1700 morti

Lo ha comunicato il primo ministro della Malaysia, Anwar Ibrahim, dopo aver parlato al telefono con il capo della giunta militare birmana: le vittime potrebbero essere fino a 10 mila
©Thein Zaw
Red. Online
30.03.2025 11:50

(Aggiornato alle 12.30) Il bilancio provvisorio delle vittime del terremoto di venerdì in Myanmar è stato aggiornato ad almeno circa 1.700 morti accertati, oltre ad almeno 300 dispersi e circa 3.400 feriti. Lo ha comunicato il primo ministro della Malaysia, Anwar Ibrahim, alla BBC, dopo aver parlato al telefono con il capo della giunta militare birmana. Le stime parlando di un bilancio finale di morti che potrebbe oscillare fra i 10mila e i 100mila morti.

A Mandalay, la seconda città più grande del Myanmar, le squadre di soccorso hanno estratto 29 persone ancora vive dalle macerie di un complesso abitativo di 4 palazzi da 11 piani a Mandalay, dopo 30 ore di ricerche. Dalle macerie sono stati estratti anche 9 cadaveri, mentre le persone che si ritiene siano ancora intrappolate sotto i detriti siano almeno 90, non si sa se vivi o morti.

Le autorità thailandesi hanno invece aggiornato il bilancio delle vittime con le ultime cifre su una lavagna posta all'ingresso principale del cantiere crollato di Bangkok. Finora ci sono 11 morti, di cui otto uomini e tre donne. Altri nove sono stati trovati feriti. Decine di persone risultano ancora disperse.

Altre due scosse

Due scosse di terremoto si sono susseguite nelle ultime ore in Myanmar, dopo quelle potentissime (7.7 e 6.4) di venerdì: alle 10.20 locali (le 03.50 svizzere) l'istituto geosismico americano (Usgs) ha registrato un sisma di magnitudo 5.1 nei pressi della capitale Naypyidaw a una profondità di 10 km, preceduta di circa 9 ore da una di 4.2 a Shwebo, circa 70 km a nord di Mandalay.

Intanto è salito a 17 il numero dei morti nella capitale thailandese Bangkok. I feriti sono invece 32. Risultano ancora 83 persone disperse, la maggior parte delle quali sepolte nel crollo di una torre di 30 piani in costruzione in un quartiere della capitale thailandese, dove, come detto, sono decedute almeno 11 persone.

La ricerca dei superstiti

E la disperata ricerca di sopravvissuti fra le macerie continua senza sosta. Nonostante l'arrivo graduale degli aiuti internazionali, gli esperti temono che il numero delle vittime aumenterà ulteriormente in Birmania, dove gran parte della popolazione vive lungo la faglia di Sagaing, il punto di incontro tra la placca indiana e quella eurasiatica.

La guerra civile esplosa dopo il golpe militare del febbraio 2021 e che prosegue anche nel dopo-terremoto - ieri si sono registrati raid dell'esercito contro i ribelli anche non lontano dall'epicentro del sisma -, ha decimato il sistema sanitario, esponendo il Paese a una grave crisi. E in queste ore si si riscontra una penuria no solo di cibo, ma anche di medicine.

A Mandalay, la seconda città del Paese di 1,7 milioni di abitanti vicina all'epicentro, che ha subito distruzioni massicce, all'alba Win Lwin si fa strada tra le rovine della sala da tè su una delle vie principali, spostando i mattoni uno a uno con le mani.

«Circa sette persone sono morte qui», ha detto all'Afp. «Sto cercando altri corpi, ma so che non ci possono essere sopravvissuti. Non sappiamo quanti corpi potrebbero esserci, ma stiamo cercando».

Camion carichi di pompieri si radunano in una delle principali stazioni dei pompieri di Mandalay per essere inviati in siti intorno alla città. Ieri sera, i soccorritori avevano estratto una donna viva dalle macerie di un condominio crollato, con applausi scroscianti mentre veniva trasportata in barella verso un'ambulanza.

La giunta al potere in Myanmar ha affermato ieri in una dichiarazione che almeno 1.644 persone sono state uccise e più di 3.400 ferite, con almeno altre 139 disperse. Ma con comunicazioni inaffidabili, la vera portata del disastro rimane poco chiara e lontanissima dalla sua vera entità, che stime prudenti, come quella degli esperti dell'istituto geosismico Usa (Usgs), collocano in una vasta forbice fra i 10mila e i 100mila.

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