Guerra

«Anche gli ucraini hanno lanciato bombe a grappolo sui civili»

Dopo le mine terrestri, Human Rights Watch denuncia l'utilizzo di munizioni a grappolo: «I russi le hanno usate ampiamente, e ora gli USA stanno valutando di inviarne una scorta all'Ucraina»
© Shutterstock
Michele Montanari
06.07.2023 12:45

Anche le forze ucraine hanno utilizzato munizioni a grappolo (o bombe a grappolo) sui civili, causando numerosi morti e feriti gravi. È quanto emerge da un’indagine pubblicata quest’oggi dalla ONG Human Rights Watch (HRW), in cui viene sottolineato come l’esercito russo abbia ampiamente utilizzato questi letali armamenti in Ucraina dall'inizio dell'invasione. Un triste copione che era già stato scritto per le mine terrestri.

La nuova ricerca di HRW ha rilevato come gli attacchi ucraini con missili caricati a munizioni a grappolo, lanciati sulle aree controllate dai russi nei dintorni della città di Izium, nella parte orientale del Paese,  hanno causato molte vittime tra i civili ucraini nel 2022.

«Le munizioni a grappolo utilizzate da Russia e Ucraina stanno uccidendo i civili ora e continueranno a farlo per molti anni. Entrambe le parti in causa dovrebbero smettere immediatamente di usarle e di cercare di farne scorta», ha dichiarato Mary Wareham, direttrice della Divisione armi di Human Rights Watch.

Gli Stati Uniti, proprio in questi giorni, stanno valutando l’opzione di consegnare bombe a grappolo all’Ucraina (secondo il New York Times, gli USA annunceranno l'invio di queste armi in quanto aiuterebbero Kiev nella sua controffensiva contro le truppe russe). Il trasferimento dei letali congegni - sottolinea la ONG - causerebbe inevitabilmente sofferenze a lungo termine per i civili, provocando reazioni di sdegno da parte della comunità internazionale.

Human Rights Watch ha visitato Izium e i villaggi limitrofi dal 19 settembre al 9 ottobre del 2022, per indagare sugli abusi commessi dai russi sui civili ucraini. La lista è lunga, tra i crimini commessi vengono citate detenzioni arbitrarie, torture ed esecuzioni sommarie. Human Rights Watch ha intervistato oltre 100 persone, comprese vittime di abusi, testimoni, personale dei servizi di emergenza e operatori sanitari. Quasi tutti hanno affermato di aver visto frammenti di bombe a grappolo esplose intorno alle loro abitazioni durante l'occupazione russa.

Stando a un rapporto dell’ONU, l’esercito ucraino ha utilizzato munizioni a grappolo su Izium tra marzo e settembre del 2022. Gli attacchi missilistici ucraini con munizioni a grappolo hanno ucciso almeno otto civili e ne hanno feriti altri 15, ma secondo Human Rights Watch il numero totale di civili uccisi e feriti negli attacchi con le bombe a grappolo è probabilmente molto più alto di quanto documentato dalle Nazioni Unite. Gli uomini di Putin hanno portato molti feriti in Russia per le adeguate cure mediche e tanti di loro non hanno fatto rientro in Ucraina durante la visita di Human Rights Watch nei territori colpiti. L’autista di un'ambulanza ha riferito che lui e i suoi colleghi hanno trasportato e curato civili, compresi bambini, con ferite da munizioni a grappolo durante l'occupazione russa, stimando di aver portato almeno una persona al giorno in ospedale.

Un abitante del villaggio di Hlynske ha raccontato a HRW di aver visto bombe a grappolo esplodere vicino a casa sua a maggio del 2022, spigando di aver «improvvisamente sentito mio padre urlare: "Sono stato colpito! Non posso muovermi"». Il racconto è da film dell'orrore: «Sono corso da lui e ho visto che era caduto in ginocchio, ma non riusciva a muoversi dalla vita in giù, e c'erano molti pezzi di metallo dentro di lui, tra cui uno che gli spuntava dalla spina dorsale e un altro dal petto. Aveva queste piccole palline di metallo conficcate nelle mani e nelle gambe». Il padre dell'uomo ha ricevuto cure mediche ma è morto un mese aver subito l'intervento chirurgico. La ONG ha inoltre esaminato le foto di bombe a grappolo usate ad Izium durante l'occupazione russa.

Le munizioni a grappolo possono essere lanciate tramite missili, dagli aerei o da terra, si aprono a mezz'aria e disperdono dozzine, persino centinaia, di sotto-munizioni più piccole. Sono chiamate anche bombe a grappolo e possono colpire un'area delle dimensioni di un isolato. Molte sotto-munizioni non esplodono all'impatto, ma rimangono sul terreno e agiscono proprio come le mine terrestri, rappresentando una minaccia per anni.

Tali ordigni sono vietati dalla Convenzione ONU sulle munizioni a grappolo, a cui hanno aderito 123 Paesi del mondo, ma non la Russia e l'Ucraina. La Convenzione non è stata sottoscritta neanche dagli Stati Uniti e dalla Cina. HRW, sottolinea come l’uso di munizioni a grappolo in aree con civili rappresenti una violazione del Diritto umanitario internazionale e un potenziale crimine di guerra.

Il 6 giugno scorso Human Rights Watch ha chiesto spiegazioni al Ministero della Difesa ucraino ricevendo come risposta che «le munizioni a grappolo non sono state utilizzate all'interno o intorno alla città di Izium nel 2022, quando era sotto l'occupazione russa». Eppure, l'Ucraina vorrebbe ricevere dagli Stati Uniti munizioni a grappolo da impiegare contro i russi. Gli USA stanno valutando tale richiesta: le munizioni a grappolo che potrebbero inviare a Kiev hanno più di 20 anni, possono colpire una vasta area e hanno un tasso di fallimento notoriamente alto, il che significa che potrebbero rimanere letali anche per decenni. Il loro impiego nelle operazioni condotte nel 1991 e nel 2003 in Iraq ha provocato vittime sia tra i civili che tra il personale militare statunitense, ha ricordato Mary Wareham, aggiungendo che gli Stati Uniti non dovrebbe fornire questi strumenti di morte a nessun Paese: l'utilizzo di bombe a grappolo rappresenta una grave minaccia per i civili e va a minare ogni sforzo globale per vietarle.

In questo articolo: