Ambiente

Anche i castelli inglesi sono minacciati dal cambiamento climatico

L'innalzamento del livello del mare, l'erosione e le maree minacciano diversi siti storici sulle coste dell'Inghilterra – A lanciare l'allarme è English Heritage, che lancia una raccolta fondi per la conservazione di questi patrimoni
Federica Serrao
29.09.2022 12:15

L'estate è finita, così come il caldo che ha dato filo da torcere a tutta Europa. Ma il cambiamento climatico non si ferma e continua a colpire. Le vittime, questa volta, sono alcuni castelli sulle coste dell'Inghilterra, che rischiano di erodersi e crollare, dopo essere sopravvissuti per centinaia e centinaia di anni. A lanciare l'appello è l'associazione English Heritage, attiva nella gestione di oltre 400 siti storici in tutta l'Inghilterra. I siti in pericolo, disseminati principalmente sulle coste dell'Inghilterra del sud, sono anche minacciati dal livello del mare, che continua a innalzarsi al ritmo più rapido degli ultimi 2.700 anni. Per proteggere questi reperti dall'enorme valore storico, l'ente inglese ha lanciato una raccolta fondi per aiutare a prevenire i danni di erosione costiera e per conservare i castelli. Per alcuni siti, come nel caso del castello di Hurst, la spesa ammonta addirittura a 160 mila sterline (quasi 170 mila franchi), mentre per alcuni patrimoni basterebbe donare "solamente" tra le 10 mila e le 15 mila sterline (tra i 10.500 e i 15.800 franchi) per effettuare i lavori necessari e prevenire ulteriori peggioramenti. 

Dati «allarmanti»

Il direttore delle tenute dell'English Heritage, Rob Woodside, ha commentato la decisione spiegando come l'erosione delle coste non sia una novità. A preoccupare sarebbe piuttosto il tasso di perdita di terreno, che negli ultimi anni «è stato allarmante». «Alcuni degli scenari indicano che il livello del mare potrebbe aumentare fino a un metro entro la fine del secolo», osserva Woodside. Lo scorso anno, per contestualizzare, il livello del mare era aumentato di 14 centimetri lungo la costa meridionale inglese. «Il cambiamento climatico sta accelerando i problemi del nostro patrimonio costiero, creando enormi sfide per organizzazioni come la nostra, che cercano di proteggerlo». Non solo. Anche le tempeste più frequenti costituirebbero un rischio importante per il futuro di molti di questi siti. Dalla Cornovoglia fino alla Cumbria, passando per le isole Scilly, scopriamo cosa sta accadendo. 

Castello di Hurst

Il primo a crollare parzialmente, sollevando le preoccupazioni, è stato il castello di Hurst, nell'Hampshire. Costruito dal re dei Tudor, Enrico VIII, tra il 1541 e il 1544, su un piccolo lembo di costa, ai tempi era una delle fortezze di artiglieria più all'avanguardia dell'Inghilterra. In seguito usato come prigione - dove per un breve periodo di tempo venne rinchiuso anche Carlo I -  tra il 19. e il 20. secolo svolse un ruolo fondamentale nella difesa dalle minacce di invasione, a partire dalle guerre napoleoniche, fino alla seconda guerra mondiale. Poco meno di due anni fa, nel 2021, i primi danni. Una sezione dell'ala est del castello cadde nei pressi di Lymungton. «Il crollo parziale della Batteria Est del castello ci ha ricordato in modo devastante la potenza del mare e i rischi che corre il nostro patrimonio costiero», commenta Woodside. Ma il crollo di Hurst Castle non è un caso isolato. È solo il primo fra un centinaio di altri castelli fortemente a rischio. 

Castello di Calshot

Senza andare troppo lontano, nelle vicinanze del castello di Hurst, su un tratto di terra particolarmente vulnerabile sul fiume Solent, sorge il forte di Calshot, altrettanto minacciato dall'innalzamento del mare e - ovviamente - dall'erosione, dal momento che è stato costruito esattamente lungo la costa, in un punto estremamente basso. 

Castello di Piel

Prendendo un piccolo traghetto dalla contea della Cumbria, nel nord dell'Ingilterra, si accede alla fortezza di Piel, a meno di un chilometro dalla baia di Morecambe.  Qui, costruito nel 14. secolo dall'abate di Furness, per proteggere la cittadina di Barrow-in-Furness dai pirati e dai predoni scozzesi, sorge il castello di Piel, conosciuto anche con il nome di Foudlry Castle o Pile of Fouldray. Sebbene il suo massiccio mastio, così come i bastioni interni ed esterni e le torri siano ancora in piedi, anche questo castello è sempre più minacciato dal rischio di erosione. E non solo. Trovandosi su un'isola piuttosto bassa, a preoccupare English Heritage sono anche le possibili inondazioni, che hanno già portato alla perdita di buona parte del territorio. 

Tintagel

Per il prossimo castello ci spostiamo in Cornovaglia. Sopra una penisola a forma di goccia, in uno dei punti scenograficamente più suggestivi, si può ammirare ciò che rimane del castello di Tintagel. Una fortezza del XII secolo, particolarmente amata e conosciuta dagli amanti di miti e leggende. È legata a questo castello, infatti, proprio la leggenda di Re Artù, dei Cavalieri della Tavola Rotonda e di Mago Merlino. Tuttavia, sono molte le porzioni già erose di questo importante sito, in particolare di fronte al centro visitatori, sulla scogliera. E la situazione è destinata, chiaramente, a peggiorare.

Garrison Walls

Sbarchiamo sulle isole Scilly. Qui, le difese della guarnigione di St. Mary's hanno una storia antica di 350 anni. Infatti, come sottolinea English Heritage, formano uno dei sistemi di difesa costiera più notevoli e impressionanti di tutta l'Inghilterra. Fino ad oggi, le fortificazioni della guarnigione, altresì conosciute come "Garrison Walls", si sono ben conservate e ancora oggi è possibile percorrere il tratto che costeggia le mura. Tuttavia, l'erosione continua, l'innalzamento del livello del mare e l'aumento delle maree stanno compromettendo anche questo sito e la sua funzione di difesa costiera. In particolare, a compromettere del tutto questo sito potrebbe essere la forma delle Garrison Walls stesse, che crea dei punti di contatto in cui si concentra la marea. 

Bayard's cove fort

Sull'ingresso del porto di Dartmouth, nel Devon, sorge un fortino d'artiglieria inglese, costruito per difendere l'ingresso nella cittadina. Per circa 500 anni, questo forte dei Tudor, nel Devon, ha infatti sorvegliato la stretta entrata dell'estuario del Dart, per proteggere la cittadina dagli attacchi provenienti dal mare. 

Reculver Towers

Tra gli appelli per la conservazione della costa, troviamo anche le torri di Reculver. Qui, sulla costa settentrionale del Kent, le torri dell'omonima chiesa medievale di Reculver potrebbe veder scomparire le sue due imponenti torri gemelle che fungono da indicatori di navigazione per le navi in mare. Costruita come uno dei primi forti romani, contro le incursioni sassoni sulla "Saxon Shore", col passare degli anni la chiesa di Reculver divenne un monastero anglosassone e solo in seguito una chiesa parrocchiale. Come si legge su English Heritage, ormai metà del sito è andato perso a causa dell'erosione costiera, e ciò che rimane rischia di fare la stessa fine nei prossimi anni.