Anche la Germania vuole soluzioni per il lupo (e l'orso)
Un vertice. Con, al centro, un solo e unico tema: i lupi, anzi il lupo. Agricoltori, ambientalisti e politici tedeschi si sono incontrati per discutere il futuro dell’animale. Sullo sfondo, preoccupazioni crescenti circa il numero di esemplari. Che, leggiamo, sarebbe fuori controllo. Un aspetto, questo, che evidentemente non riguarda soltanto la Germania ma anche la Svizzera e, lo sappiamo, il Ticino in particolare. Sul rapporto fra uomo e grandi predatori si è detto e scritto molto, negli ultimi tempi. A maggior ragione dopo il caso JJ4, l’orso che ha attaccato e ucciso un runner in Trentino (qui l’editoriale del collega Giona Carcano).
Allentare le regole, subito
Il sindacato degli agricoltori e degli allevatori, in Germania, chiede nello specifico un allentamento delle regole. Ovvero, d’accordo che i lupi sono rigorosamente protetti dal diritto dell’Unione Europea, ma dopo una serie di attacchi mortali ad animali da allevamento bisognerebbe individuare una scappatoia per poterli sopprimere con maggior facilità.
Le persone, nelle zone rurali del Paese, temono sia per la propria vita sia, di riflesso, per quella dei propri animali. Diversi allevatori, inoltre, hanno espresso più di una preoccupazione circa i risvolti economici: un animale da allevamento morto, infatti, rappresenta un mancato guadagno.
La Germania ospita oltre 160 branchi di lupi, secondo l’Ufficio federale di documentazione e consulenza sui lupi. Ogni branco è formato da otto-dodici esemplari. Ma sono state registrate anche 43 coppie e, è proprio il caso di dirlo, 21 lupi solitari. Da quando il predatore è stato posto sotto protezione, nel 1990, i numeri sono aumentati anno dopo anno. E dire che, alla fine del diciannovesimo secolo, si riteneva che il lupo fosse estinto.
Che cosa fa la Baviera
La Baviera, in autonomia, ha già deciso di consentire ad allevatori e agricoltori di uccidere attivamente i lupi qualora si ritenesse che il bestiame fosse minacciato. Il leader del Land, Markus Söder, giovedì ha visitato un villaggio alpino, Oberaudorf, teatro di attacchi ad animali da pascolo. «Lo dirò abbastanza chiaramente» le parole di Söder. «Il lupo non appartiene a questo posto». E ancora: «Abbiamo introdotto una nuova legge sui lupi... Basta una violazione e il lupo può essere rimosso da una regione».
Secondo Söder, a differenza di altre regioni sui pascoli alpini bavaresi è praticamente impossibile costruire recinzioni protettive. «Se non facciamo nulla, l’agricoltura alpina morirà». Nel distretto di Garmisch-Partenkirchen, negli ultimi due mesi, 25 animali sono stati uccisi dai lupi, comprese alcune pecore. Per tacere delle predazioni dell’orso bruno, che hanno suscitato scalpore in Alta Baviera.
Il partito di Söder, l’Unione Cristiano-Sociale meglio nota come CSU, che opera esclusivamente in Baviera, si è spinto oltre spiegando di volere l’eliminazione del lupo dall’intero territorio tedesco. Il partito a livello nazionale, la CDU, l’Unione Cristiano-Democratica di Germania, dal canto suo ha chiesto che i diritti di caccia siano estesi per includere i lupi.
L'opinione dei Verdi
Il dibattito, par di capire, è acceso. E le opinioni pro-lupo o comunque più attendiste non mancano. Harald Ebner dei Verdi, a capo del Comitato federale per la protezione dell’ambiente e della natura, ha affermato che sarebbe sbagliato estendere i diritti di caccia includendo i lupi. «La rapida chiamata alle armi non è una soluzione, mentre l’appello perpetuo per zone e quote libere da lupi viola il diritto dell’UE e non porterà alcun sollievo ai detentori di animali da pascolo».
Il ministro dell’ambiente, Steffi Lemke, pure lei in quota Verdi, sta cercando di mantenere l’equilibrio: «Non possiamo, in buona coscienza, chiedere la protezione degli animali nei Paesi africani e allo stesso tempo dire che in Germania non è possibile proteggere il lupo».
Parole che, tuttavia, sembrano non fare breccia fra gli agricoltori e gli allevatori. Quelli del Brandeburgo, in particolare, Land che ospita il maggior numero di lupi in Germania con 47 branchi accertati e 14 coppie. A loro dire, sarebbe più utile stabilire una quota di predatori che possono essere uccisi, legalmente, ogni anno. Una misura simile a quelle in vigore in Finlandia e in Svezia.
Proprio il Brandeburgo, nel 2022, ha permesso di cacciare i lupi in casi specifici. A marzo, un esemplare maschio responsabile di 76 morti di animali da pascolo è stato ucciso.
Le elezioni
In Baviera, tornando a una zona calda, a ottobre si terranno le elezioni statali. Il lupo, un po’ come in Ticino, è diventato un tema (quasi) centrale nella campagna. L’opposizione, non a caso, ha accusato Söder e il governo bavarese di aver sfruttato il grande predatore per mere questioni di voti. Ludwig Hartmann, leader dei Verdi bavaresi, ha sintetizzato così il parere di molti: «Söder si occupa di presentare soluzioni apparentemente semplici solo nell’anno elettorale, indipendentemente dal fatto che possano essere attuate alla fine o meno».