Andrea Stroppa, la voce di Musk in Italia, e l'influenza sul «caso Cecilia Sala»
Negli armadi degli italiani che contano o pensano di contare, non deve mancare mai un abito buono per andare su Rai1 nel salotto di Bruno Vespa che si chiama “Porta a Porta” e che viene a tarda sera da trent’anni o nel tinello che si chiama “Cinque Minuti” e che viene dopo il telegiornale. L’altra sera a “Cinque Minuti”, in quel pregiato budello del palinsesto che un tempo fu di Enzo Biagi, milioni di spettatori hanno conosciuto, in elegante abito nero, l’ex ragazzo prodigio Andrea Stroppa, di formazione hacker, di mestiere esperto/tecnico/geniaccio informatico, di fama «referente italiano» di Elon Musk. Convocato dal cerimoniere Vespa e contrapposto all’ambientalista di sinistra Bonelli, Stroppa era lì a raccontare la bontà del sistema satellitare Starlink che l’Italia, apripista in Europa, dovrebbe utilizzare ancora più massicciamente (perché già lo utilizza, ma a volte lo si omette) per le comunicazioni militari e pure civili, sottoscrivendo un contratto di 1,5 miliardi di euro per 5 anni rinnovabili. E il numero che dovrebbe colpire è la durata, non il prezzo. Vuol dire legarsi per sempre al visionario Musk. O consegnarsi al pericoloso Musk, dipende dai punti di vista. Insomma Stroppa è diventato ufficialmente la voce di Musk in Italia.
Andrea Stroppa è un romano di trent’anni, indubbiamente un talento. Da minorenne bazzicava il collettivo di hacker Anonymous, poi fu scelto da Matteo Renzi, tramite il suo amico Marco Carrai, per scovare le operazioni di disinformazione per favorire la Lega di Salvini e i Cinque Stelle. Musk l’ha adocchiato mentre trattava l’acquisto di Twitter e l’ha reclutato per fare proselitismo al “muskismo”. Con successo. In questi anni, però, Stroppa ha lavorato con prestigiosi studi legali d’affari, col gruppo editoriale Gedi della famiglia Elkann, è consigliere di una fondazione di Lapo Elkann, è socio di un fondo saudita del fratello del principe ereditario Mohammad bin Salman. Stroppa è il «referente italiano» di Musk senza incarichi né mostrine, tanto basta però per ritrovarsi ovunque, per essere citato, evocato, intervistato. Eccolo al fianco della presidente Giorgia Meloni. In uno studio televisivo. Più studi televisivi. Ritratti di giornali, di mezza o una pagina. Eccolo impigliato in un’inchiesta giudiziaria per corruzione sugli appalti nella pubblica amministrazione, avrebbe ricevuto un documento riservato da un ammiraglio infedele che poteva favorire Starlink. Addirittura il referente Stroppa e il riferito Musk avrebbero contribuito fattivamente a strappare Cecilia Sala dalle prigioni iraniane. Che sia vero, falso, abbastanza vero o abbastanza falso, non interessa. L’importante per un referente è riferire. Finché qualcuno ti chiede di farlo.