Angela Merkel: «Frenai l'ingresso dell'Ucraina nella NATO, Trump era affascinato da Putin»
L’errore dell’ex cancelliera tedesca Angela Merkel nei confronti di Donald Trump? È stato quello di trattarlo come se fosse una persona «completamente normale». Solamente in seguito Merkel ha imparato a conoscere la sua natura «emotiva» e il suo debole per politici autoritari e tiranni. È quanto affermato nella attesissima nuova autobiografia dell’ex cancelliera, dal titolo «Libertà», in uscita il prossimo 26 novembre.
In alcuni estratti del libro, pubblicati dal settimanale tedesco Die Zeit, la 70.enne afferma di aver inizialmente frainteso Trump durante il loro primo incontro nel 2017 nello Studio Ovale della Casa Bianca, dove il tycoon tentò di «umiliarla» rifiutandosi di stringerle la mano davanti ai fotografi intenti a immortalare il loro incontro: «Invece di tollerarlo stoicamente, gli ho sussurrato che avremmo dovuto stringerci di nuovo la mano. Non appena le parole mi sono uscite di bocca, ho rimproverato me stessa. Mi ero dimenticata che Trump sapeva esattamente quello che stava facendo. Voleva dare alla gente qualcosa di cui parlare con il suo comportamento, mentre io mi ero comportata come se stessi conversando con qualcuno di completamente normale», si legge nell’estratto.
In quegli anni, la cancelliera tedesca e il presidente USA avevano visioni completamente diverse sull’immigrazione e sull’accoglienza, non lesinando critiche alle rispettive scelte politiche: da un lato, c’era la decisione di Merkel di accogliere, tra il 2015 e il 2016, circa 1,2 milioni di richiedenti asilo in fuga dalla guerra civile in Siria, dall’altro il «muslim ban» di Trump, approvato nel 2017, ovvero la legge che vietava l’ingresso negli USA ai cittadini di sette Paesi a maggioranza musulmana. Trump, durante la sua campagna elettorale, aveva preso di mira proprio la tedesca, sostenendo che l'accoglienza dei rifugiati aveva «rovinato» la Germania, accusando Berlino di politiche commerciali ingiuste e di sfruttamento degli investimenti militari statunitensi.
Il libro, a cui Merkel ha iniziato a lavorare nel 2021, quando ha lasciato l'incarico di governo, parla della sua educazione nella Germania dell'Est comunista, la sua improbabile ascesa all'interno dell’Unione Cristiano-Democratica di Germania (CDU) e i suoi 16 anni al potere in Germania, dal 2005 al 2021, che l’hanno portata a essere considerata - ricorda il Guardian - la «regina d'Europa», nonché una «leader del mondo libero», etichetta un tempo usata esclusivamente per i presidenti degli Stati Uniti.
Nell'autobiografia, Merkel è libera dalle formalità diplomatiche, e definisce Trump un uomo «emotivo», guidato da risentimento e bisogno di attenzione, in contrasto con il suo approccio «fattuale». Nell’estratto si legge ancora: «Sembrava che il suo obiettivo principale fosse quello di far sentire in colpa la persona con cui stava parlando. Allo stesso tempo ho avuto l’impressione che volesse anche l’apprezzamento da parte della persona con cui stava parlando».
Invece di cercare di costruire ponti con gli alleati tradizionali, scrive poi Merkel, «Trump era apparentemente affascinato dal presidente russo» e «soggiogato dai politici con tratti autocratici e dittatoriali».
Trump, continua la ex cancelliera, «vedeva le cose come l’imprenditore immobiliare che era prima di entrare in politica. Per lui, tutti i Paesi erano rivali e il successo di uno significava il fallimento di un altro. Non pensava che la prosperità potesse essere aumentata per tutti attraverso la cooperazione».
Nel suo libro, Merkel, che parla fluentemente il russo, cita anche il presidente Vladimir Putin, considerato «manipolatore» e «vendicativo», ammettendo che lo «zar» aveva alcuni argomenti validi nel suo discorso anti-occidentale durante la conferenza sulla sicurezza di Monaco, nel 2007.
La 70.enne inoltre scrive che il timore di Putin, cioè la possibile adesione di Kiev alla NATO, dopo la fine dell'incarico della cancelliera tedesca ha contribuito ad aprire la strada all’invasione dell'Ucraina nel 2022. Anche Merkel nel 2008, insieme ai francesi, frenò l'ingresso ucraino nell'Alleanza atlantica: «Ritenevo che fosse illusorio pensare che lo status di candidato all’adesione avrebbe protetto l’Ucraina (e la Georgia) dall’aggressione di Putin». Merkel infine confida che il presidente russo le disse: «Non sarai cancelliera per sempre. E poi (gli ucraini, ndr) saranno membri della NATO. E voglio impedirlo».