Nazioni unite

Appuntamento a New York: nessuno spazio per le illusioni

La 77. Assemblea generale si prepara a entrare nel vivo in un contesto colmo di tensioni — Saranno presenti tutti i leader, con una sola eccezione: Putin - Ma la Russia sarà comunque rappresentata da Lavrov
La sala dell’ONU, a New York, è pronta ad accogliere i leader mondiali.
Gianna Pontecorboli
19.09.2022 06:00

«La pace è ancora lontana. Non mi faccio illusioni, in questo momento le possibilità di un accordo di pace sono minime». Con queste drammatiche parole, il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha presentato alla stampa qualche giorno fa l’apertura della 77. Assemblea generale, che avverrà domani. E lo ha fatto, significativamente, subito dopo aver avuto un lungo colloquio telefonico con Vladimir Putin.

Si parte da Bolsonaro

Dopo la pausa dovuta alla pandemia, il protocollo del grande evento che ogni anno fa confluire a New York i diplomatici di tutto il mondo sarà in apparenza poco diverso dal passato. Presidenti e primi ministri dei 193 Paesi membri parleranno in persona per la prima volta dopo due anni. A presiedere la 77. sessione ci sarà il nuovo presidente, l’ungherese Csaba Korosi, che ha appena preso il posto del maldiviano Abdullah Shanid. Sul podio, a inaugurare il dibattito, salirà come sempre per primo il Brasile, rappresentato dal suo presidente Jair Bolsonaro. Joe Biden avrebbe dovuto essere il secondo, ma a causa del suo viaggio a Londra rimanderà il suo discorso di un giorno. Il presidente della Confederazione, Ignazio Cassis, parlerà domani, nel primo pomeriggio.

La concomitanza di molte e drammatiche crisi diverse e interdipendenti ne farà però una delle sessioni più difficili e controverse nell’ormai lunga storia dell’organizzazione internazionale. Al centro dell’attenzione del mondo intero vi sarà, come è ovvio, il conflitto in Ucraina, accanto agli immensi problemi sociali e umanitari che la guerra e la contemporanea pandemia di COVID hanno creato per le popolazioni più povere. Senza parlare, ovviamente, delle tragedie provocate in Paesi come il Pakistan dai cambiamenti climatici.

«L’Assemblea generale si riunisce in un momento di grande pericolo. Le divisioni geostrategiche sono le più ampie dalla fine della Guerra fredda», ha ammesso Antonio Guterres.

Quanto è profonda la crisi

Dal palco tutti si attendono solo parole tese e accusatorie. Putin non ci sarà, ma certamente a pronunciarle sarà il suo ministro degli Esteri, Sergey Lavrov, che solo all’ultimo momento ha ottenuto il visto per entrare negli Stati Uniti. E con una decisione approvata venerdì sera dall’Assemblea generale con 101 voti a favore, Volodymyr Zelensky ha ottenuto un permesso speciale di pronunciare il suo discorso in video a causa delle «circostanze eccezionali». Dalle frasi di ciascuno si capirà quanto è profonda, dopo le parole minacciose pronunciate da Putin nei giorni scorsi e la dura risposta di Joe Biden, la crisi tra le due superpotenze e quanto è concreto il rischio nucleare. E da quelle dei leader cinese, indiano e turco si chiarirà quanto vogliano veramente, dopo il vertice di Samarcanda, distanziarsi dalla Russia sulla guerra in Ucraina.

Il ruolo dell'ONU

Il vero confronto, tuttavia, ci sarà soprattutto durante gli incontri bilaterali protetti dalla riservatezza e spesso programmati fuori dal Palazzo diVetro. A causa del funerale della regina Elisabetta, previsto per oggi, molti leader hanno rinviato il loro arrivo a New York e il calendario degli incontri ha dovuto subire parecchie modifiche ed è ancora in parte incerto. Parlando con i giornalisti, però, l’ambasciatrice statunitense Linda Thomas Greenfield ha già fatto sapere che non ci saranno incontri tra la delegazione americana e i diplomatici russi, mentre sono previsti colloqui con gli ucraini. E al centro delle discussioni ci sarà sicuramente una possibile incriminazione della Russia per crimini di guerra e violazione della Carta dell’ONU. Antonio Guterres, da parte sua, affronterà con i suoi interlocutori le possibilità di mediazione per lo scambio di prigionieri di guerra russi e ucraini e le strade per far arrivare a chi ne ha bisogno grano e fertilizzanti.

Sia per i diplomatci sia per il segretario generale, in realtà, la vera sfida della 77. Assemblea generale sarà quella di far capire al mondo che il Palazzo di Vetro ha ancora delle carte da giocare per superare i drammi provocati dalla crisi in tanti settori diversi e che intende giocarle con energia.

«L’ONU va oltre il Consiglio di Sicurezza», ha puntualizzato Guterres. «Siamo i maggiori dispensatori di aiuto umanitario nel mondo», ha aggiunto. «Le nostre azioni per il mantenimento della pace funzionano e siamo attivi come mediatori dei conflitti. Ci battiamo contro i cambiamenti climatici e per le riforme dei sistemi finanziari. L’ONU è dappertutto e non è limitata dal fatto che alcuni Paesi nel Consiglio di Sicurezza non trovano un accordo. Quello che facciamo è cercare soluzioni concrete dove è possibile, anche in Ucraina». Proprio a questo serviranno i tanti eventi collaterali programmati per i prossimi giorni e in cui si discuterà di clima e di istruzione, di diritti delle donne e di alimentazione. Al summit sull’istruzione, che comincerà già oggi, si discuterà per esempio su come aiutare in maniera concreta i molti milioni di bambini che non imparano a leggere e scrivere o non hanno accesso a Internet. E durante il vertice «Climate Compact», i Paesi più colpiti dai cambiamenti climatici cercheranno di convincere i Paesi ricchi, responsabili per l’80 per cento delle emissioni, ad accelerare i loro programmi di riduzione.

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