Stati Uniti

Archiviato il processo penale contro Donald Trump per i documenti riservati

Così si è espressa la giudice Aileen Cannon riguardo a uno dei quattro procedimenti in cui è coinvolto l'ex presidente – Verosimilmente verrà inoltrato un ricorso – Così il tycoon: «Tutti i casi contro di me andrebbero archiviati»
©Rebecca Blackwell
Red. Online
15.07.2024 16:09

La giudice Aileen Cannon ha archiviato il caso dei documenti riservati a Mar-a-Lago a carico di Donald Trump. Stabilendo, in sostanza, che la nomina del procuratore speciale Jack Smith ha violato la Costituzione degli Stati Uniti. Il tycoon, dunque, non andrà a processo. La sentenza, definita sorprendente dai media statunitensi, ribadisce che la nomina di Smith, non essendo stata decisa dal presidente o confermata dal Senato, viola la cosiddetta clausola di nomina presente nella Costituzione. 

Cannon, a suo tempo nominata da Donald Trump, con la sua decisione è andata decisamente controcorrente. Alcune, precedenti sentenze, risalenti all'epoca del Watergate come scrive il New York Times, sostenevano infatti che la nomina di procuratori indipendenti – secondo le modalità seguite anche in questo caso – fosse legale. Concretamente, la decisione odierna rappresenta una grande, grandissima vittoria per il tycoon. Che vede così svanire un'importante minaccia legale. Una delle tante, verrebbe da dire. Era stato il team legale di Trump, attraverso una serie di richieste, a chiedere alla giudice Cannon di far archiviare questo procedimento federale contro l'ex presidente per ostruzione alla giustizia e cattiva gestione di documenti riservati.

Il timing della decisione, soprattutto, può considerarsi particolare, dato che oggi, lunedì, a Milwaukee si è aperta la convention repubblicana che, giovedì, dovrebbe confermare Donald Trump quale candidato per il Partito Repubblicano alle prossime presidenziali. Il team di Jack Smith, quasi certamente come sottolinea il New York Times, si appellerà contro questa sentenza. In caso di vittoria, Smith potrebbe addirittura chiedere che il caso venga riassegnato a un altro giudice. C'è il rischio, evidentemente, che il caso si trascini fino alla Corte Suprema. Trump, nello specifico, era stato incriminato per aver conservato alcuni documenti governativi riservati nella propria villa di Mar-a-Lago, in Florida, dopo aver lasciato l'incarico e di aver ostacolato a più riprese gli sforzi del governo statunitense per recuperarli.

Trump, a proposito dei suoi guai con la giustizia, è altresì accusato di aver cercato di sovvertire l'esito delle presidenziali del 2020 e, parallelamente, di aver cercato di cambiare i risultati delle stesse presidenziali nello Stato della Georgia. Quanto a un terzo processo, quello legato ai pagamenti alla pornostar Stormy Daniels per tacere di una loro relazione passata non rendicontati correttamente, il tycoon è stato giudicato colpevole. L'archiviazione, concludendo, si inserisce in un contesto di buone notizie per Trump, come sottolinea il Post.it. La Corte Suprema degli Stati Uniti, infatti, a inizio luglio ha stabilito che gli ex presidenti possono godere di parziale immunità nell'esercizio delle loro funzioni. Detto in altri termini, non possono essere processati per i loro atti ufficiali. Una decisione, questa, che potrebbe, anzi dovrebbe avere conseguenze importanti sull'insieme dei processi contro Trump. Al riguardo, l'annuncio della condanna per il caso Stormy Daniels, inizialmente previsto l'11 luglio, è stato spostato al 18 settembre. «Tutti i casi contro di me dovrebbero essere archiviati» si è affrettato a scrivere il tycoon su Truth. «Se vogliamo andare avanti e riunire la nazione dopo gli orribili eventi di sabato, questa archiviazione dovrebbe essere solo il primo passo, seguito rapidamente dall'archiviazione di tutta la caccia alle streghe. Il Dipartimento di Giustizia, democratico, ha coordinato tutti questi attacchi politici che sono un'interferenza elettorale contro l'avversario politico di Joe Biden».

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