Il caso

Assange parla da uomo libero: «Mi sono dichiarato colpevole di giornalismo»

Lo ha detto il fondatore di WikiLeaks durante la sua testimonianza davanti alla commissione affari giuridici e i diritti umani dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa
© KEYSTONE (AP Photo/Pascal Bastien)
Ats
01.10.2024 09:16

«Ho scelto la libertà sull'impossibilità di ottenere giustizia. Voglio essere totalmente chiaro. Non sono libero oggi perché il sistema ha funzionato. Sono libero oggi perché dopo anni di carcere mi sono dichiarato colpevole di giornalismo».

Lo ha detto il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, durante la sua testimonianza davanti alla commissione affari giuridici e i diritti umani dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa.

Questa è la prima volta che il fondatore di WikiLeaks prende la parola in pubblico da quando è stato liberato alla fine del giugno scorso dopo aver trascorso gli ultimi quattordici anni nell'ambasciata ecuadoriana a Londra e poi detenuto nel carcere britannico di alta sicurezza di Belmarsh.

La testimonianza di Assange è legata al rapporto preparato della socialista islandese Thorhildur Sunna Aevarsdottir, che l'assemblea discuterà e voterà domani, sulla sua detenzione e condanna e l'effetto dissuasivo e di autocensura che ha su tutti i giornalisti, gli editori e altri soggetti che riferiscono su questioni essenziali per il funzionamento di una società democratica.

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