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L'esercito dello Stato ebraico afferma di aver colpito «tre cellule terroristiche nelle aree di Jenin e Qabatiya» - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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![Attacchi aerei israeliani in Cisgiordania](https://naxos-cdn01.gruppocdt.ch/cdt/stories/2025/02/02/1920x1080/fdb463a5-b017-4ea8-b6d8-3553378dd21d.jpeg)
20:06
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«Ruolo dell'Unrwa essenziale, condanniamo leggi israeliane»
«L'Unione europea ribadisce la sua preoccupazione per le conseguenze di vasta portata della legislazione israeliana sull'Unrwa per le sue operazioni in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e a Gaza.
L'Ue condanna qualsiasi tentativo di abrogare l'accordo del 1967 tra Israele e l'Unrwa o di ostacolare in altro modo la capacità dell'Unrwa di svolgere il proprio mandato». Lo ha dichiarato l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Kaja Kallas.
«L'Ue sottolinea il ruolo dell'Onu e delle sue agenzie, in particolare l'Unrwa, che fornisce un sostegno fondamentale alla popolazione civile a Gaza, in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e in tutta la regione, compresi Libano, Siria e Giordania. La fornitura di servizi essenziali ai rifugiati palestinesi è ancora più importante ora che è necessario attuare rapidamente il cessate il fuoco e l'accordo per la liberazione degli ostaggi», ha aggiunto Kallas.
Al tempo stesso, ha sottolineato l'Alto Rappresentante, «l'Ue si aspetta la piena attuazione delle raccomandazioni del rapporto del Gruppo di revisione indipendente in seguito alle accuse rivolte ad alcuni membri del personale dell'Unrwa e condanna l'uso da parte di Hamas di strutture dell'Onu appartenenti all'Unrwa, come rivelato dagli ostaggi israeliani».
20:05
20:05
Dall'Egitto partiti oggi 250 camion di aiuti per Gaza
Oggi dall'Egitto c'è stata «l'entrata di 250 camion di aiuti ai valichi di Al-Awja (Nitzana) e Kerem Shalom in preparazione a un loro ingresso nella Striscia di Gaza».
Tra questi (ci sono) 17 autocisterne di carburante: lo ha segnalato il Sis, l'Ufficio stampa del governo egiziano, con un messaggio diffuso nel tardo pomeriggio al Cairo.
16:30
16:30
La Procura di Israele avvia un'indagine penale su Sara Netanyahu
La polizia israeliana ha avviato un'indagine penale su Sara Netanyahu, la moglie del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, rivela l'ufficio del procuratore generale israeliano in una lettera a una parlamentare dell'opposizione, che l'aveva accusata di aver interferito nel processo per corruzione a carico del marito, seguendo un'inchiesta televisiva.
Naama Lazimi, membro della Knesset per i Democratici, ha condiviso su X la lettera, confermando pubblicamente che l'indagine penale contro la moglie di Netanyahu è stata aperta il 26 dicembre, aggiungendo che il suo ufficio aveva contattato il procuratore di stato in seguito all'indagine del programma di attualità Uvda di Channel 12.
Nel programma televisivo si sosteneva che Sara Netanyahu avrebbe cercato di intimidire un testimone-chiave nel processo in corso contro il marito per corruzione e avrebbe organizzato proteste per cercare di intimidire il Procuratore generale, il suo vice e altri funzionari che riteneva ostili al marito, secondo il programma.
L'ufficio del procuratore di Stato ha aggiunto che l'indagine era «condotta dalla polizia israeliana accompagnata dal dipartimento informatico dell'ufficio del procuratore di Stato».
12:55
12:55
La Turchia è pronta ad accogliere «alcuni» palestinesi rilasciati
La Turchia è pronta ad accogliere «alcuni» palestinesi rilasciati da Israele in base all'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, ha affermato oggi a Doha il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan.
«Il nostro presidente ha detto che siamo pronti ad ospitare alcuni dei palestinesi liberati, con altri Paesi che sostengono l'accordo. La Turchia, insieme ad altri Paesi, farà ciò che le compete a questo proposito affinché l'accordo di »cessate il fuoco può restare in vigore«, ha affermato Fidan in una conferenza stampa a Doha.
12:45
12:45
Netanyahu si reca a Washington: «Con Trump sarà uno storico incontro»
«Mi sto recando a Washington per un incontro molto importante con il presidente Trump. Il fatto che questo sarà il suo primo incontro con un leader straniero dopo il suo insediamento ha un grande significato per lo Stato di Israele»: lo ha detto ai giornalisti il premier israeliano Benyamin Netanyahu al momento di salire sull'aereo diretto negli Stati Uniti, parlando di «storico incontro» nel quale si parlerà del futuro del Medio Oriente, che la recente guerra ha reso «irriconoscibile».
«L'incontro - sono le parole del premier citate dal Jerusalem Post prima di salire sul Wing of Zion - riflette innanzitutto la forza dell'alleanza tra Israele e Stati Uniti. In secondo luogo, evidenzia la profondità del nostro legame, un legame che ha già prodotto grandi risultati per Israele e la regione», come gli Accordi di Abramo fra lo Stato ebraico e alcuni dei Paesi-chiave mediorientali.
«Credo - ha aggiunto Bibi - che nei nostri incontri discuteremo anche delle questioni critiche che abbiamo di fronte: la sconfitta di Hamas, il ritorno di tutti i nostri ostaggi e il confronto con l'asse iraniano in tutte le sue forme, un asse che minaccia non solo la sicurezza di Israele, ma anche il Medio Oriente e il mondo intero.»
A Washington Netanyahu ha annunciato di avere in programma incontri anche, fra gli altri, con il segretario di Stato, Mark Rubio, con quello alla Difesa, Pete Hegseth, e con il Consigliere per la sicurezza nazionale, Mike Waltz, oltre che con vari membri del Congresso.
11:25
11:25
«Segni di tortura sui palestinesi rilasciati dalle prigioni israeliane»
«Decine di palestinesi rilasciati dalle prigioni israeliane mostrano segni di tortura e malnutrizione»: lo afferma, secondo quanto riporta Al Jazeera, la Ong Palestinian Prisoner's Society in seguito allo scambio di ieri in base agli accordi di cessate il fuoco a Gaza che ha visto la liberazione di 183 detenuti palestinesi dalle carceri israeliane.
Secondo la Ong palestinese, i detenuti «sono usciti indossando tute grigie macchiate e mostrando segni di anni di detenzione. Molti di loro sembravano malfermi mentre percorrevano la breve camminata dall'autobus all'ospedale europeo di Khan Younis. Ogni volta che i prigionieri vengono rilasciati, troviamo sui loro corpi segni di tortura, malnutrizione e percosse, in alcuni casi anche fratture alle costole», maltrattamenti che, secondo la Ong, si sarebbero intensificati dopo il 7 ottobre.
La Prisoner's Society ha anche criticato quelle che ha definito «le minacce rivolte perfino alle famiglie che festeggiavano l'arrivo dei parenti scarcerati».
10:21
10:21
Da domani i colloqui sulla seconda fase del cessate il fuoco di Gaza
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu inizierà domani, lunedì 3 febbraio, a Washington, i colloqui sulla seconda fase del cessate il fuoco di Gaza.
Lo fa sapere il suo ufficio all'indomani del quarto scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi previsto dagli accordi per il cessate il fuoco.
Il premier israeliano incontrerà domani il presidente Donald Trump, primo leader straniero ad essere ricevuto dopo il giuramento del neopresidente.
Netanyahu ha parlato ieri con l'inviato del presidente degli Stati Uniti per il Medio Oriente Steve Witkoff e ha concordato che i negoziati «inizieranno quando si incontreranno a Washington». Non è stata fissata una data per i colloqui formali che coinvolgono mediatori e delegazioni di Hamas e Israele, con la prima fase di 42 giorni che dovrebbe concludersi il mese prossimo.
L'ufficio di Netanyahu ha detto che Witkoff parlerà con Qatar ed Egitto, mediatori chiave, prima di discutere con il premier israeliano «i passi per far avanzare i negoziati, comprese le date per la partenza delle delegazioni per i colloqui».
Si prevede che la seconda fase riguarderà il rilascio dei prigionieri rimanenti e includerà discussioni su una prospettiva di pace permanente, a cui però diversi membri del governo di Netanyahu si oppongono.
07:51
07:51
Il punto alle 7
L'esercito israeliano (Idf) ha annunciato di aver condotto nelle ultime ore tre attacchi aerei in Cisgiordania, uccidendo «numerosi terroristi».
Colpite in particolare - riferisce l'Idf su Telegram - «tre cellule terroristiche nelle aree di Jenin e Qabatiya». In quest'ultima località sono stati uccisi «il terrorista Saleh Zakarneh e il terrorista Abed al-Hadi Kamil, di Qabatiya, precedentemente detenuti per aver pianificato attività terroristiche e rilasciati come parte dell'accordo di cessate il fuoco del novembre 2023, sono stati eliminati nell'attacco».
A Jenin, un aereo israeliano dell'Iaf «ha colpito due cellule terroristiche armate nel giro di poche ore».
In una nota dei servizi di sicurezza (Isa) si precisa che gli attacchi «sono stati condotti come parte dell'operazione antiterrorismo nella Samaria settentrionale», utilizzando un aereo dell'aeronautica militare israeliana.
Secondo il rapporto, «a Qabatiya, un aereo Iaf, con la direzione dell'Isa, ha colpito ed eliminato una cellula terroristica mentre si dirigeva verso un imminente attacco terroristico. Dopo l'attacco, sono state identificate esplosioni secondarie dovute agli esplosivi che si trovavano all'interno del veicolo», in cui presumibilmente si trovavano Zakarneh e Kamil.
«Le forze di sicurezza - conclude la nota -continuano a operare nella Samaria settentrionale».