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Secondo fonti israeliane, un drone sarebbe stato inviato dal Libano verso la residenza privata del premier in Cesarea – Interrogato da Channel 4, un alto funzionario del governo di Tel Aviv ha puntato il dito contro l'Iran – Teheran: è stato Hezbollah – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:45
22:45
Khamenei su X in ebraico: «Hamas è vivo e rimarrà vivo»
Il leader supremo dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha pubblicato un post su X in cui ribadisce, scrivendolo in ebraico: «Hamas è vivo e rimarrà vivo», riferisce Sky News.
22:23
22:23
C'è Hezbollah dietro l'attacco alla residenza di Netanyahu
L'Iran ha affermato che dietro l'attacco con droni che ha preso di mira la residenza privata del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu in Israele c'era il movimento libanese Hezbollah. «Questa azione è stata compiuta dagli Hezbollah libanesi», ha affermato in un breve comunicato la missione iraniana presso l'Onu, citata dall'agenzia di stampa ufficiale Irna.
22:05
22:05
Israele abbatte un drone proveniente dalla Siria
L'aeronautica militare israeliana ha dichiarato di aver «intercettato un velivolo senza pilota che ha attraversato il territorio dello Stato di Israele dalla direzione della Siria» questa sera. Lo riferisce SkyNews. Ha affermato che il drone è entrato nello spazio aereo israeliano sulle alture del Golan tra le 21:40 e le 21:45 ora locale.
21:45
21:45
Netanyahu parla con Trump dopo l'attacco con drone
Benjamin Netanyahu e Donald Trump hanno parlato oggi dopo che un drone di Hezbollah ha preso di mira la casa del premier israeliano. Lo scrive Times of Israel che cita l'ufficio del primo ministro. Netanyahu ha parlato anche con il presidente della Camera degli Stati Uniti, Mike Johnson.
«Gli ho detto che l'America è forte con Israele e gli ho ribadito il nostro costante impegno a contrastare l'Iran e i suoi alleati terroristici», scrive Johnson su X.
20:23
20:23
Diffusi presunti documenti USA su attacco Israele a Iran
I funzionari USA sono estremamente preoccupati per una potenziale violazione della sicurezza dopo che due presunti documenti dell'intelligence statunitense sui preparativi di Israele per un attacco all'Iran sono stati pubblicati da un account Telegram affiliato all'Iran. Lo riporta Axios.
20:01
20:01
Austin: «Israele riduca attacchi su Beirut, troppi morti»
Il Segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha detto che gli Stati Uniti vogliono vedere Israele ridurre alcuni dei suoi attacchi aerei a Beirut. «Il numero di vittime civili è stato fin troppo alto», ha detto, parlando in Italia durante il G7 Difesa, riferisce Haaretz citando Reuters.
«Vorremmo vedere Israele ridurre alcuni degli attacchi a Beirut e nei dintorni e vorremmo vedere una transizione verso negoziati che consentano ai civili di entrambe le parti di tornare alle loro case», ha affermato Austin.
18:46
18:46
Colpito un centro di intelligence di Hezbollah a Beirut
Nel primo pomeriggio di oggi, l'aviazione israeliana ha colpito diversi depositi di armi di Hezbollah e un centro di comando appartenente alla divisione di intelligence del gruppo terroristico a Beirut. Lo scrive Times of Israel.
Gli attacchi aerei, nel sobborgo meridionale della capitale libanese, una roccaforte di Hezbollah nota come Dahiyeh, sono stati effettuati dopo che l'Idf aveva lanciato un avvertimento ai civili della zona.
18:23
18:23
Erdogan incontra Scholz a Istanbul, focus su Medio Oriente
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha elogiato oggi gli «sforzi» di cooperazione del suo «caro amico», il cancelliere tedesco Olaf Scholz, nonostante il loro continuo disaccordo sulla guerra di Israele a Gaza.
Il cancelliere, alla sua seconda visita in Turchia da quando è in carica, ha respinto il termine «genocidio» usato dal presidente turco e ha sostenuto che «Israele ha il diritto di difendersi e deve rispettare il diritto internazionale». «Le possibilità di un cessate il fuoco devono ora essere sfruttate con il rilascio degli ostaggi (nelle mani di) Hamas», ha insistito.
«Sono state uccise più di 50'000 persone, senza distinzione tra bambini, donne e anziani», ha argomentato Erdogan, giustificando il procedimento per 'genocidio' avviato contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia. D'altro canto, il capo di Stato turco ha accolto con favore gli «sforzi» del cancelliere per eliminare le restrizioni tedesche sulla fornitura di armi alla Turchia.
Ankara spera in un progresso nell'acquisto di 40 caccia Eurofighter Typhoon per compensare i ritardi nella consegna dei caccia americani F-16, la cui vendita è stata approvata da Washington all'inizio dell'anno. «La Turchia è un membro della Nato e per questo prendiamo sempre decisioni che portano a consegne concrete», ha detto Scholz.
La consegna degli Eurofighter richiede l'accordo dei quattro Paesi europei coinvolti nella loro costruzione: Regno Unito, Germania, Italia e Spagna.
17:48
17:48
Quasi in 3000 a Ginevra alla manifestazione per la Palestina
Una manifestazione di solidarietà con la Palestina ha riunito quasi 3000 persone questo pomeriggio a Ginevra. Gli organizzatori hanno voluto condannare l'inazione della Svizzera di fronte alle violazioni del diritto internazionale.
La manifestazione era organizzata dal movimento BDS (Boycott - Désinvestiment - Sanctions, letteralmente Boicottaggio - Disinvestimento - Sanzioni). «Un embargo militare e un boicottaggio economico devono essere messi in atto immediatamente», afferma il movimento in una nota.
BDS esorta inoltre la popolazione a mobilitarsi contro il genocidio in corso e contro l'illegalità dell'occupazione israeliana e la sistematica discriminazione subita dalla popolazione confermate dalla Corte internazionale di giustizia. Secondo BDS, la Svizzera, in quanto depositaria delle Convenzioni di Ginevra, è venuta meno ai suoi obblighi morali e legali.
Partendo da Place Neuve, il corteo ha attraversato il Pont du Mont-Blanc e ha raggiunto Parc des Cropettes. La manifestazione, che ha riunito tra le 2500 e le 3000 persone, secondo la polizia ginevrina, ha causato notevoli disagi al traffico. Non sono stati invece segnalati incidenti.
17:32
17:32
L'IDF smentisce le voci sulla liberazione degli ostaggi a Gaza
Per tutta la giornata si sono rincorse voci sulla presunta liberazione di ostaggi, numerosi account su X e Telegram, anche da Gaza davano questa informazione. Facendo anche riferimento ad alcuni elicotteri militari che da ieri sera sono atterrati in due ospedali di Tel Aviv e che usualmente trasportano soldati feriti.
Il portavoce dell'Idf Daniel Hagari ha smentito per tre volte durante la giornata chiarendo che non c'è nulla di vero. «Nelle ultime ore si sono diffuse voci sul salvataggio di ostaggi che non corrispondono al vero. Ascoltate solo gli annunci delle autorità ufficiali ed evitate di diffondere false voci che danneggino e feriscono le famiglie dei rapiti. Nessun israeliano detenuto a Gaza è stato rilasciato», ha scritto su X.
Intanto Shira Elbag, la cui figlia (una soldatessa osservatrice ventenne prigioniera a Gaza dal 7 ottobre) è stata menzionata nel fake diffuso sui social, ha riferito ai media locali la sua angoscia. «Ieri verso le 23.00 un'ondata di persone ha iniziato a ricevere ogni sorta di messaggi sul salvataggio dei rapiti, dicevano che stava succedendo qualcosa a Jabaliya e Rafah. Non abbiamo dormito tutta la notte. Abbiamo tutti preso dei sedativi per provare almeno a respirare. I nomi erano specifici, ma d'altra parte questi sono i nomi delle famiglie che risaltano sui media. Abbiamo pensato che forse era qualche bot iraniano», ha raccontato Elbag.
16:58
16:58
L'appello dalle file di Al Qaida: «Hamas ora rilasci gli ostaggi»
Il veterano jihadista Mustafa Hamid (alias Abu al-Walid al-Masri), suocero di Saif El-Adel considerato il probabile leader di Al Qaida, ha chiesto il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza, ritenendo che tenerli prigionieri danneggia la causa palestinese. Lo riporta Site, un'organizzazione privata americana che segue le attività degli jihadisti.
Per Hamid «a causa dell'intensa attenzione prestata alla restituzione dei corpi degli ostaggi morti e di quelli ancora vivi (...), il destino dei prigionieri palestinesi viene ignorato», riporta il gruppo americano che cita un testo del consigliere jihadista.
Il documento è stato messo online il giorno dopo l'annuncio della morte di Yahya Sinwar. «I loro corpi devono essere restituiti immediatamente alle loro famiglie in Israele, e questo caso deve essere chiuso e non riaperto», ha aggiunto il consigliere di Al Qaida. Parole che contrastano con l'inflessibilità mostrata da Hamas, su cui Al Qaida non ha una grande influenza.
«Inoltre, la questione palestinese è scomparsa e nessuno ne parla se non attraverso la questione dei rapiti - continua il veterano - e nessuno si preoccupa dei prigionieri palestinesi, né sui media né nei negoziati né nelle manifestazioni, perché non c'è nessuno che li pianga».
16:04
16:04
Volantini su Gaza: «Consegnate gli ostaggi e potrete andarvene»
L'Idf ha lanciato volantini a Khan Younis, a sud della striscia di Gaza, promettendo il libero passaggio a chiunque deponga le armi e aiuti a riconsegnare gli ostaggi. Lo riporta la Cnn.
I volantini mostrano la foto di Yahya Sinwar morto, circondato dalle macerie, con il messaggio: «Sinwar ha distrutto le vostre vite. Si è nascosto in un buco nero ed è stato eliminato mentre fuggiva in preda al panico».
«Hamas - continua il volantino - non governerà più Gaza. Finalmente, avete l'opportunità per voi di essere liberati dalla sua tirannia. Chi depone le armi e ci restituisca i rapiti, gli permetteremo di andarsene e vivere in pace».
14:45
14:45
Le forze israeliane ordinano nuove evacuazioni per i residenti di Beirut sud
L'esercito israeliano ha invitato i residenti ad abbandonare alcune zone di Beirut sud, un avvertimento solitamente seguito da attacchi su quelle aree della capitale libanese.
«Avviso urgente ai residenti del sobborgo meridionale (di Dahiyeh), in particolare quelli nel quartiere di Haret Hreik: vi trovate vicino a strutture e interessi appartenenti a Hezbollah, contro i quali l'Idf opererà nel prossimo futuro», ha scritto in arabo il portavoce militare Avichay Adraee su X.
14:44
14:44
«La soluzione a due Stati non porterà la pace nella regione»
Il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi ha respinto oggi l'idea che la soluzione dei due Stati potrebbe portare una pace sostenibile nella regione, sottolineando che «la pace sarà risolta nella regione solo risolvendo la questione della Palestina, sulla base della democrazia».
«L'Iran sosterrà qualsiasi decisione presa dal popolo palestinese, che sarà in grado di disegnare il proprio futuro attraverso un referendum in Palestina. In questo modo, musulmani e cristiani vivranno spalla a spalla con gli ebrei», ha sottolineato, citato dall'Irna.
Araghchi, che era in visita in Turchia, ha incontrato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ieri sera. Entrambe le parti hanno sottolineato la gravità della «minaccia israeliana alla pace regionale» e hanno chiesto un'azione collettiva urgente per fermare la «carneficina» a Gaza e in Libano.
13:11
13:11
«In mattinata rilevati 115 razzi dal Libano»
L'esercito israeliano (Idf) ha rilevato questa mattina nello spazio aereo del paese già 115 razzi provenienti dal Libano.
Dopo i 55 razzi segnalati in precedenza, l'Idf ha reso noto in un comunicato pubblicato su Telegram che tra le 12:20 e le 12:27 ora locale (le 11:20 e le 11:27 in Svizzera) ne sono stati rilevati altri 60 nell'Alta Galilea, nella Galilea occidentale, nella Galilea centrale e nell'area di HaMifratz. Alcuni dei razzi sono stati intercettati, mentre altri sono caduti nelle zone indicate.
13:10
13:10
«Nulla ci scoraggerà»
"Nulla ci scoraggerà, continueremo fino alla vittoria". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu al giornalista Gil Mishali che ha postato su X un breve video con il commento del primo ministro dopo il lancio di un drone dal Libano che mirava alla sua residenza a Cesarea.
12:13
12:13
Media israeliani: «L'Iran ha cercato di uccidere Netanyahu»
Un alto funzionario del governo israeliano ha riferito alla tv Channel 12 che «l'Iran ha cercato di eliminare il primo ministro Benyamin Netanyahu». Il funzionario ha fatto riferimento al drone lanciato dal Libano e che ha preso di mira la residenza privata del premier a Cesarea.
Le autorità israeliane non hanno dato alcuna conferma che la casa colpita dall'ordigno sia quella di Netanyahu.
12:12
12:12
«Israele spinge l'Iran a compiere passi legittimi»
Le azioni di Israele stanno spingendo l'Iran a compiere «passi legittimi»: lo ha affermato oggi il ministro degli esteri turco, Hakan Fidan.
«La posizione aggressiva di Israele sta costringendo l'Iran a compiere passi legittimi», ha detto Hakan Fidan in una conferenza stampa congiunta a Istanbul con il suo omologo iraniano, Abbas Araghchi, in un'apparente dimostrazione di sostegno all'attacco missilistico di Teheran del primo ottobre contro Israele.
10:27
10:27
«Attacco israeliano a nord di Beirut, due morti»
Due persone sono state uccise oggi in un attacco israeliano che ha preso di mira l'autostrada che collega Beirut al nord del Libano: lo ha reso noto il ministero della sanità. È la prima volta dall'inizio della guerra che l'Idf prende di mira questa zona del paese.
"Un attacco nemico israeliano contro un'auto a Jounieh ha ucciso due persone", ha detto il ministero. Secondo l'agenzia Ani, "tre razzi hanno preso di mira un'auto... in cui viaggiavano un uomo e sua moglie sull'autostrada". Le due vittime sono fuggite dall'auto e si sono rifugiate in un'area boschiva lungo la strada, prima di essere nuovamente prese di mira e uccise.
10:27
10:27
Raid israeliano sul centro della Striscia: 11 morti
L'agenzia di stampa palestinese Wafa scrive che almeno 11 persone sono state uccise all'alba di oggi da un attacco israeliano che ha colpito una casa in un campo profughi nel centro della Striscia di Gaza.
"Fonti mediche hanno riferito che 11 civili sono stati uccisi, altri sono rimasti feriti e diverse persone sono sotto le macerie, a seguito del bombardamento israeliano di una casa appartenente alla famiglia Shana'a nel campo di Maghazi", afferma l'agenzia.
09:40
09:40
«Drone lanciato verso la casa del premier Netanyahu»
Il portavoce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che «un drone è stato lanciato verso l'abitazione del premier a Cesarea», aggiungendo che «Netanyahu e la moglie Sara non erano nell'abitazione».
Un video è stato postato sui social da alcuni familiari degli ostaggi che stavano manifestando davanti all'abitazione del premier: le immagini mostrano diverse ambulanze e personale della sicurezza. La tv pubblica Kan ha fatto vedere il drone in arrivo nella zona.
L'agenzia di stampa del Qatar, Al Araby, riporta che l'obiettivo del drone lanciato oggi dal Libano sulla città israeliana di Cesarea, a nord di Tel Aviv, era «la residenza personale del primo ministro Benjamin Netanyahu».
Da parte sua, nel dare la notizia dell'attacco, l'esercito israeliano (Idf) ha affermato che un drone «ha colpito una struttura nella zona di Cesarea», aggiungendo che «non sono stati segnalati feriti».
08:57
08:57
Israele spara sull'ospedale Kamal Adwan di Gaza: un morto
Il ministero della sanità palestinese controllato da Hamas ha affermato che l'esercito israeliano ha «preso di mira l'ingresso del laboratorio dell'ospedale Kamal Adwan, provocando la morte di un cittadino e numerosi feriti». L'ospedale si trova nel nord della Striscia di Gaza.
In precedenza, il ministero aveva dichiarato su Telegram che «l'artiglieria dell'occupazione» aveva preso di mira «i piani superiori dell'ospedale indonesiano nel nord di Gaza... e un gruppo di sfollati... davanti al cancello dell'ospedale».
08:56
08:56
Khalil Hayya probabile successore di Sinwar
È probabile che Hamas nomini Khalil Hayya, influente esponente di Hamas basato in Qatar, come successore di Yahya Sinwar. Lo riporta Bloomberg.
Oggi Hayya è intervenuto affermando che gli ostaggi non saranno liberati finché Israele non cesserà gli attacchi contro la Striscia e ritirerà le sue truppe dall'enclave.
08:54
08:54
Il punto alle 8.30
Continuano, senza sosta, gli attacchi israeliani al campo profughi di Jabalya, nel nord di Gaza. La protezione civile della Striscia ha aggiornato il bilancio dell'ultimo raid israeliano a Jabalya: 33 i morti, e decine di feriti. Un precedente bilancio parlava di 30 morti e oltre 50 feriti, tra cui donne e bambini.
Intanto, Hamas e alleati fanno i conti con la morte del numero uno dell'organizzazione islamista: Yahya Sinwar. Il movimento islamico palestinese Hamas è «vivo e rimarrà tale» nonostante la morte del suo leader, ucciso durante un'operazione militare israeliana: lo ha detto oggi il leader supremo iraniano, l'Ayatollah Ali Khamenei.
«La sua perdita è certamente dolorosa per il fronte della resistenza» contro Israele, ma esso «non si fermerà affatto con il martirio di Sinwar», ha affermato Khamenei in un comunicato.
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, da parte sua, ha replicato alle dichiarazioni del presidente americano Joe Biden a Berlino, che ha detto di sapere come e quando Israele attaccherà l'Iran, in rappresaglia per gli attacchi missilistici di Teheran del primo ottobre su Israele.
"Chiunque abbia conoscenza o comprensione di 'come e quando Israele attaccherà l'Iran', e/o fornisca i mezzi e il sostegno per tale follia, dovrebbe logicamente essere ritenuto responsabile per ogni possibile vittima", ha avvertito Araghchi in un messaggio sul suo account X ieri sera.
Gli Stati Uniti hanno iniziato a schierare un sistema avanzato di difesa missilistica Terminal High Altitude Area Defense (THAAD) per rafforzare la difesa di Israele, prima dell'attacco di Tel Aviv.